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Carlo Teodoro Wittelsbach | |
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Carlo Teodoro di Baviera in un ritratto d'epoca. | |
Duca di Baviera conte palatino del Reno principe elettore del Sacro Romano Impero | |
In carica | 1742-1799 |
Incoronazione | 1742 |
Predecessore | Massimiliano III Giuseppe di Baviera |
Successore | Massimiliano IV Giuseppe di Baviera |
Nome completo | Carlo Filippo Teodoro di Wittelsbach |
Nascita | Drogenbos, 12 dicembre 1724 |
Morte | Monaco di Baviera, 16 febbraio 1799 |
Luogo di sepoltura | Chiesa dei Teatini, Monaco |
Casa reale | Wittelsbach |
Padre | Giovanni Cristiano Giuseppe del Palatinato-Sulzbach |
Madre | Maria Enrichetta de La Tour d'Auvergne |
Consorte | Elisabetta Augusta del Palatinato-Sulzbach Maria Leopoldina d'Asburgo-Este |
Carlo Teodoro di Wittelsbach (Drogenbos, 12 dicembre 1724 – Monaco di Baviera, 16 febbraio 1799) regnò col nome di Carlo IV come principe-conte palatino del Reno dal 1742 e col nome di Carlo II come principe elettore e Duca di Baviera dal 1777 sino alla sua morte. In particolare in quest'ultima parte del suo regno, il suo governo (come del resto quello del suo predecessore) ebbe enormi risvolti nella storia della Baviera, in modo specifico per lo sviluppo economico e sociale del paese, anche se non eccelse nell'amministrazione della politica interna ed esterna e portò a diversi malumori tra la popolazione.
Nato a Drogenbos presso Bruxelles, Carlo Teodoro era figlio di Giovanni Cristiano Giuseppe del Palatinato-Sulzbach e di sua moglie, la nobildonna francese Maria Henriette de La Tour d'Auvergne. Venne educato a Mannheim dai gesuiti.
All'età di soli quattro anni, ereditò dalla madre il marchesato di Bergen op Zoom, in Olanda.
A dieci anni ereditò il Palatinato elettorale, nel 1733, alla morte dello zio Giuseppe Carlo del Palatinato-Sulzbach e del padre, rimanendo sotto tutela formalmente sino al 1742, quando alla morte di Carlo III Filippo del Palatinato riunì sotto il proprio dominio l'intera regione del Palatinato. Regnando come principe del Palatinato, diede un grande impulso culturale alle sue terre, fondando un'accademia delle scienze e musei, promuovendo le arti.
Quando un suo lontano cugino, il principe-elettore Massimiliano III di Baviera morì nel 1777, estinguendo la linea bavarese dei Wittelsbach, Carlo Teodoro divenne anche elettore e duca di Baviera e spostò la propria residenza a Monaco.
Appena salito al trono, le prime azioni di Carlo Teodoro gli inimicarono i suoi sudditi: egli aveva infatti proposto all'imperatore Giuseppe II d'Asburgo uno scambio di alcuni territori della Baviera con alcuni domini austriaci presso il Reno (gran parte nell'odierno Belgio). La crisi diplomatica che ne seguì, portò alla cosiddetta guerra di successione bavarese che si concluse con la pace di Teschen (1779): secondo gli accordi finali, i discendenti di Carlo Teodoro non avrebbero più potuto essere ammessi alla reggenza del trono di Baviera. Negli anni seguenti tentò ancora di realizzare uno scambio tra le terre ducali bavaresi e quelle dei Paesi Bassi austriaci, nella speranza di acquisire una corona regale, ma anche tale secondo tentativo venne fermato da Federico il Grande, con la formazione del Fürstenbund. Il 26 aprile 1782 ricevette papa Pio VI a Monaco di Baviera.
In Baviera, intanto, si innescarono crescenti tensioni e nel 1788, dopo una disputa con il consiglio cittadino di Monaco, Carlo Teodoro spostò la propria residenza a Mannheim nel Palatinato, per poi ritornare a Monaco l'anno successivo.
Quando le armate rivoluzionarie francesi invasero il Palatinato nel 1795 e procedettero quindi in Baviera nel 1796, promise a Francesco II d'Asburgo che in cambio del suo aiuto, la Baviera sarebbe divenuta uno stato satellite dell'Austria.
Quando morì d'infarto a Monaco nel 1799, la popolazione celebrò l'evento per diversi giorni. È sepolto nella chiesa dei Teatini a Monaco, ma il suo cuore è conservato in una teca argentata presso la Gnadenkapelle di Altötting.
Lasciò un'impronta notevole a Monaco: fu sotto il suo regno che sorse il Englischer Garten, il più grande parco della città, edificato sui resti delle antiche mura , smantellate per consentire l'espansione urbana. La Karlsplatz di Monaco prende da lui il nome. Supportò largamente Voltaire ed i suoi scritti.
Nel 1763 fondò l'Accademia delle Scienze di Mannheim con le due classi di storia e di scienze naturali ed il Collegium Anatomico-Chirurgicum di Dusseldorf. Nel 1780 fondò la Societas Meteorologica Palatina come terza classe dell'Accademia di Mannheim, qualificandola come la prima istituzione meteorologica internazionale. La città di Mannheim crebbe di riflesso notevolmente sotto il suo governo, fondandovi il primo nucleo della raccolta di stampe artistiche che attualmente costituisce la Staatliche Graphische Sammlung München. Sempre a Mannheim nel 1769 fondò l'Accademia di Disegno con il suo famoso teatro.
Non a caso Carlo Teodoro fu un fervido amante delle arti, incluso il teatro e predilesse la musica. Commissionò l'Idomeneo a Mozart nel 1780[1] ed assunse quale musicista Johann Stamitz.
Carlo Teodoro si sposò due volte, la prima con Elisabetta Augusta del Palatinato-Sulzbach, dalla quale ebbe un figlio morto dopo pochi mesi dalla nascita e dalla quale non ebbe altri eredi:
Malgrado questo e la presenza di molte amanti, Carlo Teodoro non ripudiò mai la moglie animato da spirito cristiano e si risposò solo quando questa morì nel 1795.
La seconda volta, il 15 febbraio 1795 si sposò a Innsbruck con Maria Leopoldina d'Asburgo-Este, di 52 anni più giovane di lui, figlia di Ferdinando d'Asburgo-Este e di Maria Beatrice d'Este, dalla quale però non ebbe figli.
Carlo Teodoro ebbe numerosi figli illegittimi dalle sue relazioni. Dall'unione con l'attrice francese Françoise Després-Verneuil († 1765), creata in seguito contessa di Parkstein, ebbe:
Dall'unione con Maria Josepha Seyffert (1748 - 24 dicembre 1771), creata in seguito contessa di Heydeck, ebbe:
Dall'unione con la nobildonna Maria Cristina von Hauer (1734 - 1796), creata poi baronessa von Stengel, ebbe:
Dall'unione con la baronessa Elisabetta Schenk von Castell, ebbe:
Gran maestro dell'ordine di Sant'Uberto | |
Gran maestro del Reale ordine di San Giorgio per la difesa dell'Immacolata concezione | |
Cavaliere dell'ordine del Toson d'oro (austriaco) | |
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