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Regno di Sassonia (1806 - 1918) |
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Regno di Sassonia (1806 - 1918)from the Wikipedia | Read original article |
Regno di Sassonia | |||
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Dati amministrativi | |||
Nome ufficiale | Königreich Sachsen | ||
Lingue ufficiali | tedesco | ||
Lingue parlate | |||
Inno | Gott sei mit Dir, mein Sachsenland | ||
Capitale | Dresda (515.000 ab. / 1905) | ||
Politica | |||
Forma di Stato | Monarchia costituzionale | ||
Forma di governo | |||
Nascita | 1805 con Federico Augusto I | ||
Causa | Elevazione a regno del precedente Principato Elettorale di Sassonia | ||
Fine | 1918 con Federico Augusto III | ||
Causa | Crollo delle monarchie tedesche | ||
Territorio e popolazione | |||
Popolazione | 4.802.485 nel 1910 | ||
Evoluzione storica | |||
Preceduto da | Elettorato di Sassonia | ||
Succeduto da | Libero Stato di Sassonia |
Il regno di Sassonia fu uno Stato esistito fra il 1806 ed il 1918. La Sassonia fu un membro indipendente della coalizione napoleonica che si batté nelle Guerre napoleoniche (Confederazione del Reno). Dopo il Congresso di Vienna fece parte della Confederazione tedesca. Dal 1871 entrò infine a far parte dell'Impero tedesco prima di essere trasformata nel 1918, dopo la sconfitta dell'Impero Germanico nella prima guerra mondiale in un Land della Repubblica di Weimar. La sua capitale era Dresda.
Prima del 1806 la Sassonia faceva parte del Sacro Romano Impero, un'entità vecchia di oltre mille anni che aspirava sempre ad essere un singolo stato ma che, attraverso i secoli, divenne del tutto decentralizzata. Il capo dell'Elettorato di Sassonia ebbe il titolo di principe-elettore per centinaia di anni. Quando il Sacro romano impero si dissolse, dopo la sconfitta inflittagli da Napoleone nella battaglia di Austerlitz, l'elettorato venne innalzato al rango di stato indipendente sotto l'influenza della Francia, a quel tempo la potenza dominante in Europa.
A seguito della sconfitta dei prussiani nella battaglia di Jena, i sassoni entrarono nella Confederazione del Reno e vi rimasero fino a quando questa non si sciolse a seguito della disfatta napoleonica nella battaglia di Lipsia. Dopo tale battaglia, nella quale la Sassonia fu l'unico stato tedesco ad aver combattuto a fianco della Francia, il re Federico Augusto I di Sassonia si convinse di aver perso il trono per effetto dell'invasione russa che mise sotto amministrazione controllata il suo regno. Questo discendeva probabilmente dalle mire prussiane tese ad annettere la Sassonia più che ad una ritorsione russa nei confronti di Federico Augusto ed il fatto è dimostrato dalla questione sassone trattata al Congresso di Vienna. Alla fine, il 40% del regno - inclusa la storicamente significativa Wittenberg "città natale" della Riforma protestante - fu annesso alla Prussia, ma Federico Augusto fu tuttavia ripristinato sul trono per il resto del suo regno al quale appartenevano ancora le città di Dresda e Lipsia. Il regno si unì quindi alla Confederazione tedesca, l'organizzazione nuova degli stati tedeschi che sostituiva il Sacro romano impero.
Durante la guerra austro-prussiana del 1866, i sassoni si schierarono con gli austriaci ed il loro esercito fu visibilmente l'unico capace di apportare un significativo sostegno militare all'Austria. La Sassonia aveva persino abbandonato la difesa del suo stesso territorio per congiungersi alle forze austriache in Boemia. Questo, probabilmente, preservò la Sassonia dalla ineluttabile sorte di tutti gli altri stati tedeschi del nord alleati con l'Austria, come il regno di Hannover, che alla fine della guerra furono annessi dalla Prussia. Gli austriaci invece, ottennero dalla Prussia che la Sassonia rimanesse uno stato indipendente. L'anno successivo la Sassonia, nondimeno, si unì all'alleanza prussiana detta Confederazione del nord della Germania. Con la vittoria della Prussia sulla Francia nella guerra franco-prussiana del 1871, i membri della Confederazione vennero riuniti, da Otto von Bismarck nell'Impero tedesco con Guglielmo I imperatore. Giovanni I, che quale re subordinato al trono, dovette giurare fedeltà all'Imperatore, anche se lui, come gli altri principi tedeschi mantenne alcune delle prerogative di sovrano, compresa la facoltà di intrattenere relazioni diplomatiche con altri stati.
Il nipote di Guglielmo I, l'imperatore Guglielmo II, abdicò nel 1918 dopo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale. Il re Federico Augusto III di Sassonia finì con l'abdicare anch'egli e la Sassonia divenne uno stato a regime repubblicano aderente alla Repubblica di Weimar.
Ridotto drasticamente dalle annessioni prussiane, il suo territorio si estendeva per km². 14.993 ed era suddiviso nei circondari di:
Erano ripartiti in 38 baliaggi e varie exclaves nella Turingia prussiana.
Il Sacro Romano Impero ebbe fine nel 1806. L'Elettorato di Sassonia, alleato di Napoleone I, anticipò la sua dissoluzione divenendo il Regno indipendente di Sassonia nel 1806.
Re di Sassonia | |||
Immagine | Nome | Regno | Note |
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Federico Augusto I | 1806-1827 | Duca di Varsavia 1807-1813 | |
Antonio | 1827-1836 | Fratello di Federico Augusto I. | |
Federico Augusto II | 1836-1854 | Nipote di Antonio. | |
Giovanni | 1854-1873 | Fratello di Federico Augusto II. | |
Alberto | 1873-1902 | Figlio di Giovanni. | |
Giorgio | 1902-1904 | Fratello di Alberto. | |
Federico Augusto III | 1904-1918 | Figlio di Giorgio. Ultimo Re di Sassonia. Perse il trono nell'ambito della rivoluzione tedesca del 1918. |