Crispo (305 - 326)

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CRISPO, Cesare (317-326) Ae 20, Roma. D/ Busto laureato e corazzato con lancia e scudo R/ Altare decorato e sormontato da corona. RIC 161 var. Ae g 2,86 Estremamente rara q.BB
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Solido coniato da Crispo per celebrare la vittoria di suo padre Costantino I sui Goti.

Flavio Giulio Crispo (latino: Flavius Iulius Crispus[1]; 302 circa[2]326) fu cesare dell'Impero romano (dal 317 alla sua morte) e membro della dinastia costantiniana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Costantino I e della sua prima moglie, Minervina, Crispo nacque in Oriente, ma crebbe nella sede imperiale di Treviri, in Gallia, ed ebbe come pedagogo Lattanzio. Il 1º marzo 317, a Serdica, ricevette il titolo di cesare insieme all'appena nato fratellastro Costantino, figlio del nuovo matrimonio del padre con Fausta, e insieme a Liciniano, figlio dell'augusto Licinio, collega del padre per l'oriente.

Nel 318 ricevette il primo consolato, e nel 320 gli fu affidato il comando militare in Gallia, affiancato da un prefetto: in quello stesso anno riportò le prime vittorie contro i Franchi e gli Alamanni. L'anno successivo, il 321, lo vide celebrare il matrimonio con una certa Elena, che gli diede un figlio, e il secondo consolato.

Crispo si dimostrò un buon comandante militare, sconfiggendo ancora una volta i Franchi e gli Alamanni nel 323, e riportando su Licinio una fondamentale vittoria navale nell'Ellesponto nel 324, anno del suo terzo consolato, che contribuì a fare di Costantino l'unico imperatore.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 326 fu fatto giustiziare dal padre a Pola, poco prima della condanna a morte di Fausta; sono ignote le ragioni delle due esecuzioni, anche se viene ampiamente accettata una relazione tra i due fatti. Alcuni storici antichi[3] sostengono che Crispo e Fausta avessero una relazione, o che Fausta avesse accusato ingiustamente Crispo di averla molestata, e che poi Costantino l'avesse punita. La sorte della moglie e dei figli di Crispo è ignota. Crispo fu colpito da damnatio memoriae.

Affresco del soffitto del palazzo di Crispo a Treviri, raffigurante alcuni membri della famiglia di Costantino I: il volto di Crispo fu cancellato in antichità

Questa tragedia familiare ha lasciato anche una traccia archeologica: nel duomo di Treviri sono stati rinvenuti i frammenti di un soffitto a cassettoni i cui riquadri erano stati dipinti con la raffigurazione dei membri della famiglia imperiale, probabilmente eseguito in occasione delle nozze di Crispo nella parte del palazzo a lui destinato. Successivamente il volto del principe fu cancellato, forse volutamente. Poco dopo il palazzo e la sala vennero distrutti ed al suo posto, probabilmente per volontà di Elena, fu edificata una chiesa.

Secondo lo storico bizantino Zosimo, fu in seguito ai rimorsi per la morte del figlio innocente che Costantino si avvicinò ancor più al cristianesimo e finì con il farsi battezzare in punto di morte dal vescovo Eusebio di Nicomedia. Questa versione non viene però accettata dagli storici moderni.

La vicenda del presunto incesto di Crispo e Fausta, che richiama il mito di Fedra e di Ippolito, ebbe un certo successo nella letteratura del XVII secolo, a partire dalla tragedia "Crispo" di Bernardino Stefonio, rappresentata al Collegio Romano nel 1597 e stampata nel 1601. Successivamente il compositore Johann David Heinichen di Dresda (1683-1729) lasciò un'opera musicale incompiuta dal titolo "Flavio Crispo". Lo stesso argomento è trattato nell'opera Fausta di Gaetano Donizetti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anche le forme Flavius Claudius Crispus e Flavius Valerius Crispus sono attestate.
  2. ^ L'anno di nascita di Crispo non è certo: sicuramente nacque prima del 307, quando il padre sposò Fausta
  3. ^ Zosimo, Historia Nea, 2.29.1-2; Giovanni Zonara, 13.2.38-41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore
Ovinio Gallicano,
Cesonio Basso
Console romano
318
con Imperatore Cesare Valerio Liciniano Licinio Augusto V
Successore
Imperatore Cesare Flavio Valerio Costantino Augusto V,
Valerio Liciniano Licinio Cesare
Predecessore
Imperatore Cesare Flavio Valerio Costantino Augusto VI,
Flavio Claudio Costantino Cesare
Console romano
321
con Flavio Claudio Costantino Cesare II
Imperatore Cesare Valerio Liciniano Licinio Augusto VI
Valerio Liciniano Licinio Cesare II
Successore
Petronio Probiano,
Amnio Anicio Giuliano
Predecessore
Acilio Severo,
Vettio Rufino
Console romano
324
con Flavio Claudio Costantino Cesare III
Successore
Sesto Anicio Fausto Paolino,
Ionio Giuliano
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