Vittorio Emanuele I di Savoia
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SAVOIA - VITTORIO EMANUELE I (1802-1821) 5 Lire 1817 Torino. MIR 1030b Pag. 11 Ag • Splendida patina di vecchia collezione q.SPL
Vittorio Emanuele I di Savoiafrom the Wikipedia
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Vittorio Emanuele I
Vittorio Emanuele I.jpg
Re di Sardegna
Stemma
In carica 1802 - 13 marzo 1821
Predecessore Carlo Emanuele IV
Successore Carlo Felice
Marchese di Rivoli
In carica 1792 - 1802
Predecessore Nuova creazione
Successore Titolo unito alla corona
Marchese di Pianezza
In carica 1793 - 1802
Successore Titolo unito alla corona
Altri titoli Duca di Savoia
Principe di Piemonte
Conte d'Aosta
Conte della Moriana
Conte di Nizza
Custode della Sacra Sindone
Nascita Torino, 24 luglio 1759
Morte Moncalieri, 10 gennaio 1824
Luogo di sepoltura Basilica di Superga
Casa reale Casa Savoia
Padre Vittorio Amedeo III
Madre Maria Antonietta di Spagna
Consorte Maria Teresa d'Austria-Este
Figli Maria Beatrice Vittoria Giuseppina
Carlo Emanuele
Maria Teresa Ferdinanda Felicita Gaetana Pia
Maria Anna Carolina Pia
Maria Cristina Carlotta Giuseppa Gaetana Efisia
Religione Cattolicesimo

Vittorio Emanuele I di Savoia, detto il Tenacissimo (Torino, 24 luglio 1759Moncalieri, 10 gennaio 1824), fu re di Sardegna e duca di Savoia, Piemonte e Aosta dal 1802 al 1821.

Dopo la restaurazione, nel 1814, su modello della Gendarmeria francese, creò l'Arma dei Carabinieri da cui deriva il moderno corpo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Emanuele era il secondo figlio maschio di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Spagna, figlia di re Filippo V di Spagna (nipote di Luigi XIV) e di Elisabetta Farnese.

Maria Teresa d'Austria-Este, regina di Sardegna, con la figlia minore Cristina

Combatté contro le forze rivoluzionarie francesi nella campagna del 1793 in Savoia, e dopo la pace di Parigi seguì la famiglia reale a Cagliari dal momento che suo fratello maggiore Carlo Emanuele IV, succeduto al padre nel 1798, non era stato in grado di difendere adeguatamente i possedimenti del regno sulla terraferma, essendosi perlopiù disinteressato alla politica. La Sardegna era tra l'altro l'unico possedimento sabaudo non conquistato dai francesi e quindi la corte venne temporaneamente trasferita sull'isola.

Dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele IV, nel 1802 gli succedette come re di Sardegna e come prima mossa tentò invano di recuperare le terre perdute partecipando alla terza coalizione (1805) e successivamente tornò in Sardegna, l'unica parte dei suoi domini che non era stata conquistata dai francesi, dove avviò alcune riforme amministrative. Avversario di Napoleone, non accettò compromessi e tornò in Piemonte soltanto dopo la sconfitta del Bonaparte nel maggio 1814.

Con il congresso di Vienna e la restaurazione riacquistò il dominio dei suoi territori, con l'aggiunta di quelli dell'ex Repubblica di Genova, che divenne sede della marina. Abrogò quindi i codici napoleonici, ripristinando le ormai farraginose Regie Costituzioni di Vittorio Amedeo II e riabilitando il diritto comune, rinforzò le ingombranti[interne o di frontiera?] barriere doganali, rifiutò di concedere una costituzione liberale, affidò l'istruzione al clero, ristabilì le discriminazioni in ambito lavorativo e giudiziario nei confronti di ebrei e valdesi. Durante la permanenza a Cagliari istituì il corpo d'élite dei Carabinieri e in seguito creò il ministero della marina.

Avendo ambizioni espansionistiche verso la Lombardia, dove si stavano sviluppando sentimenti nazionalisti unitari anti-austriaci, promossi in massima parte dalla borghesia illuminista dei salotti intellettuali cittadini, entrò in conflitto con l'Austria. Nel marzo 1821 esplose la rivoluzione liberale, in larga parte opera dei carbonari, e sembrò che i sentimenti antiaustriaci dei cospiratori coincidessero con quelli del sovrano.

Ma in realtà Vittorio Emanuele I non voleva concedere la costituzione e di conseguenza il 13 marzo 1821 abdicò in favore del fratello Carlo Felice. Poiché Carlo Felice si trovava in quel momento a Modena, Vittorio Emanuele I affidò temporaneamente la reggenza a Carlo Alberto, che era secondo in ordine di successione.

Visse poi in varie città fino al 1824, quando fece ritorno al Castello di Moncalieri, ove morì. Venne sepolto nella basilica di Superga, sulle colline torinesi.

La successione giacobita[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte del fratello Carlo Emanuele nel 1819, divenne anche il pretendente giacobita al trono britannico (con il nome di Vittorio I), anche se, come il fratello, non fece mai rivendicazioni pubbliche o private in merito. Fu l'ultimo duca di Savoia a portare questo titolo: esso passò infatti alla figlia Maria Beatrice (primogenita e priva di fratelli maschi viventi), che sposò Francesco IV, arciduca d'Austria e duca di Modena. Il titolo passò quindi al figlio di lei Francesco V di Modena, cioè al casato Austria-Este.

L'Ordine Militare di Savoia[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 agosto 1815 Vittorio Emanuele creò l'Ordine militare di Savoia, un ordine cavalleresco del regno di Sardegna e poi del regno d'Italia, istituito per sostituire le decorazioni napoleoniche.
L'ordine fu poi riformato da Vittorio Emanuele II nel 1855.

Carattere ed immagine storica[modifica | modifica wikitesto]

Questo è il giudizio conclusivo che diede di lui il giornalista Indro Montanelli:

« Di poca intelligenza, di punta cultura, di scarsa personalità, Vittorio Emanuele non era stato un gran Re. Ma un gran galantuomo, sì. Aveva assunto la corona senza desiderarla, l'aveva portata come un pesante fardello, ligio ai doveri che gliene derivavano e che avevano fatto della sua vita una perpetua quaresima. Era stato, come quasi tutti i Savoia, un re malinconico ma, che si era onestamente proposto il bene dei suoi sudditi, o per meglio dire quello ch'egli riteneva fosse il loro bene, e ora se n'andava appunto per non fargli del male o scatenando contro una repressione violenta o ingannandoli con una Costituzione che non avrebbe voluto mantenere. Alla bassezza cui era sceso Ferdinando di fingere di largirla per poi affidarne la revoca all'Austria, si rifiutò di arrivare. Santarosa, che tanto lo aveva criticato, scrisse: "I nostri cuori identificavano trono e patria, anzi Vittorio Emanuele e patria. E i giovani promotori della rivolta avevano ripetutamente esclamato "Ci perdonerà bene di averlo fatto Re di sei milioni d'italiani!". »
(Indro Montanelli, L'Italia Giacobina e Carbonara, p. 305)

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 aprile 1789 Vittorio Emanuele sposò Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773-1832), figlia di Ferdinando d'Asburgo-Este, duca di Bresgovia, dalla quale ebbe 5 figli:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine Militare di Savoia

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Emanuele I di Savoia Padre:
Vittorio Amedeo III di Savoia
Nonno paterno:
Carlo Emanuele III di Savoia
Bisnonno paterno:
Vittorio Amedeo II di Savoia
Trisnonno paterno:
Carlo Emanuele II di Savoia
Trisnonna paterna:
Maria di Savoia-Nemours
Bisnonna paterna:
Anna Maria d'Orléans
Trisnonno paterno:
Filippo I di Borbone-Orléans
Trisnonna paterna:
Enrichetta Anna Stuart
Nonna paterna:
Polissena d'Assia-Rotenburg
Bisnonno paterno:
Ernesto di Assia-Rotenburg
Trisnonno paterno:
Guglielmo d'Assia-Rotenburg
Trisnonna paterna:
Maria Anna di Löwenstein-Wertheim-Rochefort
Bisnonna paterna:
Eleonora di Löwenstein-Wertheim-Rochefort
Trisnonno paterno:
Massimiliano di Löwenstein-Wertheim-Rochefort
Trisnonna paterna:
Polissena von Lichtenberg und Belasi
Madre:
Maria Antonietta di Borbone
Nonno materno:
Filippo V di Spagna
Bisnonno materno:
Luigi, il Gran Delfino
Trisnonno materno:
Luigi XIV di Francia
Trisnonna materna:
Maria Teresa d'Austria
Bisnonna materna:
Maria Anna di Baviera
Trisnonno materno:
Ferdinando Maria di Baviera
Trisnonna materna:
Enrichetta Adelaide di Savoia
Nonna materna:
Elisabetta Farnese
Bisnonno materno:
Odoardo II Farnese
Trisnonno materno:
Ranuccio II Farnese
Trisnonna materna:
Isabella d'Este
Bisnonna materna:
Dorotea Sofia di Neuburg
Trisnonno materno:
Filippo Guglielmo del Palatinato
Trisnonna materna:
Elisabetta Amalia d'Assia-Darmstadt

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Segre, Vittorio Emanuele I, Collana storica sabauda, Torino 1928

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re di Sardegna Successore Flag of the Kingdom of Sardinia.svg
Carlo Emanuele IV 1802 - 1821 Carlo Felice
Predecessore Erede al trono di Sardegna Successore Blasone dei Savoia.JPG
Carlo Emanuele, principe di Piemonte
Poi monarca col nome di Carlo Emanuele IV
Principe ereditario
1796-1802
Carlo Felice, duca del Genevese
Poi monarca col nome di Carlo Felice
Predecessore Duca d'Aosta Successore Aosta-Stemma.png
Nuova creazione 1759 - 1796 Invasione francese
Predecessore Marchese di Rivoli Successore Rivoli-Stemma.png
Nuova creazione 1792 - 1802 Titolo unito alla Corona
Predecessore Marchese di Pianezza Successore Pianezza-Stemma.png
Nuova creazione 1793 - 1802 Titolo unito alla Corona
Predecessore Pretendente al trono d'Inghilterra Successore Flag of England.svg
Carlo Emanuele IV di Savoia 1819 - 1824
Vittorio Emanuele I
Secondo la Successione Giacobita
Maria Beatrice di Savoia
Predecessore Custode della Sacra Sindone Successore Turiner Grabtuch Gesicht negativ klein.jpg
Carlo Emanuele IV di Savoia 1802 - 1821 Carlo Felice di Savoia
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