Giovanni III di Polonia (1629-1696)
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Giovanni III di Polonia (1629-1696)from the Wikipedia
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Giovanni III
Schultz John III Sobieski.jpg
Re di Polonia
In carica 1674-1695
Incoronazione 2 febbraio 1676, Cracovia
Predecessore Michele Korybut
Successore Augusto II
Nome completo Jan Sobieski
Nascita Olesko, 17 agosto 1629
Morte Wilanów, 17 giugno 1696
Luogo di sepoltura Cattedrale del Wawel, Cracovia.
Casa reale Sobieski
Padre Jakub Sobieski
Madre Zofia Teofillia Daniłowicz
Consorte Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien

Giovanni III di Polonia, in polacco Jan Sobieski (Olesko, 17 agosto 1629Wilanów, 17 giugno 1696), fu re di Polonia, a capo della Confederazione Polacco-Lituana dal 1674 al 1696 e fu soprannominato dai Turchi Leone di Lehistan.

Era figlio di Jakub Sobieski, Palatino di Rutenia e di Zofia Teofillia Daniłowicz, figlia di un hetman.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jan Sobieski nacque da una nobile famiglia. In gioventù frequentò l'Università Jagellonica e in seguito intraprese, insieme al fratello Marek, una serie di viaggi nell'Europa Occidentale, dove incontrò Carlo II d'Inghilterra. Successivamente combatté al servizio di Giovanni II Casimiro di Polonia contro Cosacchi, Tartari, Svedesi di Carlo X Gustavo di Svezia, e Moscoviti.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

La Regina Maria Casimira Sobieska

Nel 1665 sposò una nobile francese, Marie Casimire Louise de la Grange d'Arquien (1641 – 1716), già dama di corte della regina Maria Luisa di Gonzaga-Nevers e vedova del nobile Jan "Sobiepan" Zamoyski. Così si accostò al partito francofilo, favorendo la candidatura del Francesco Luigi, principe di Borbone-Conti al trono polacco.[1]

Il regno[modifica | modifica wikitesto]

Fu eletto re della Confederazione Polacco-Lituana nel 1674. Intervenne in aiuto dell'imperatore Leopoldo I contro le forze ottomane sconfiggendo nella Battaglia di Vienna, con una manovra geniale della sua cavalleria, da lui stesso comandata, il grosso dell'esercito ottomano al comando di Kara Mustafa (12 settembre 1683). La schiacciante vittoria sui turchi fece di Giovanni uno dei condottieri e dei sovrani più importanti d'Europa: Papa Innocenzo XI gli fece dono dello stocco pontificio[2] ed una stanza gli venne dedicata nei Musei Vaticani.

Durante il suo regno dovette condurre guerre offensive e difensive per tutelare i confini della nazione (più vasta di quella attuale, comprendendo infatti Lituania, Bielorussia ed Ucraina) dall'ingerenza russa ed ottomana, anche alleandosi con l'Impero, il Papato e la Repubblica di Venezia.

Giovanni III fu l'ultimo re di Polonia dotato di grande personalità, soprattutto militare; protagonista e artefice degli ultimi splendori del Regno di Polonia, dopo la sua morte il paese subirà le prepotenze degli stati confinanti, fino a scomparire da lì ad un secolo per mano di Russia, Prussia e Austria, che metteranno sul trono sovrani fantocci e che infine se lo spartiranno ben tre volte.

Discendenti[modifica | modifica wikitesto]

Da Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien ebbe:

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

È uno dei pochissimi personaggi storici realmente esistiti a cui sia stata intitolata una costellazione, lo scudo, creata dall'astronomo polacco Johannes Hevelius e chiamata appunto Scudo di Sobieski, in onore alla vittoria di Vienna che segnò il definitivo arresto della spinta espansionistica ottomana in Europa l'11 settembre 1683.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Platania (a cura di), L'Europa di Giovanni Sobieski. Cultura, politica, mercatura e società, Viterbo, Sette Città editore, 2005
  • Gaetano Platania, Rzeczpospolita, Europa e Santa Sede tra intese ed ostilità. Saggi sulla Polonia del Seicento, Viterbo, Sette Città editore, 2000.
  • Gaetano Platania, Polonia e Curia Romana. Corrispondenza di Giovanni III Sobieski re di Polonia con Carlo Barberini protettore del regno (1681-1696), Viterbo, collana Acta Barberiniana, 2, Sette Città editore, 2011
  • Gaetano Platania, Il regno di Giovanni Sobieski nel diario del veneziano Giacomo Cavanis, in "Portolana. Studia Mediterranea", vol. 3, Mare apertum (Przepływ idei, ludi i rzeczy w świecie śródziemnomorskim - pod redakcją Danuty Quirini-Popławskiej), Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellońskiego, 2007, pp. 293–313.
  1. ^ La candidatura rimase tale, poiché sul trono fu posto Augusto il Forte, principe elettore di Sassonia (1697)
  2. ^ Pinti, Paolo (2001), Lo stocco pontificio : immagini e storia di un'arma, in Saggi di opologia del Circolo culturale armigeri del Piave, n. 12, p. 6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Hetman della Corona Unita di Polonia Successore
Stefan Czarniecki 1666–1667 Dymitr Wiśniowiecki
Predecessore Grand Hetman della Corona Successore
Stanisław "Rewera" Potocki 1667–1674 Dymitr Wiśniowiecki
Predecessore Grande Maresciallo della Corona di Polonia Successore
Jerzy Sebastian Lubomirski 1667–1674 Stanislao Herakliusz Lubomirski
Predecessore Re di Polonia Successore Herb Rzeczypospolitej Obojga Narodow.svg
Michele 1674–1696 Augusto II
Controllo di autorità VIAF: 803928 · LCCN: n83019538 · GND: 118557769 · BNF: cb12038278g (data)