Caterina II (1729-1796)

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1661, Duchy of Modena, Alfonso IV d'Este. Silver ½ Lira (Mezza Lira) Coin. Rare! Mint Year: 1661 Mint Official: Elia Teseo (E) Denomination: ½ Lira (Mezza Lira) Reference: MIR 813/1, CNI 12, ...

Venduta per: $13.0
1567, Venice, Girolamo Priuli. Billon Carzia Coin. Struck for use in Cyprus! Denomination: Carzia Mint Period: 1559-1567 AD Condition: About XF for type! Doge: Girolamo Priuli ...

Venduta per: $102.0
1570, Venice (Siege of Famagusta). Rare Bezant (Bisante Ossidionale) Coin. F- Mint Year: 1570 Denomination: Bezant (Bisante ossidionale) Condition: Pierced, damaged, with depos ...
Caterina II (1729-1796)from the Wikipedia
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Caterina II
Caterina II di Russia nel 1780 circa.
Caterina II di Russia nel 1780 circa.
Imperatrice e Autocrate di Tutte le Russie
In carica 9 luglio 1762 – 17 novembre 1796
Incoronazione 12 settembre 1762
Predecessore Pietro III
Erede Zarevic Paolo Petrovic Romanov futuro Paolo I di Russia
Successore Paolo I
Imperatrice consorte di Tutte le Russie
In carica 5 gennaio 1762 – 9 luglio 1762
Nome completo Ekaterina Alekseevna II di Russia
Altri titoli Principessa di Anhalt-Zerbst

Gran Principessa di Russia

Nascita Stettino, 21 aprile 1729
Morte Carskoe Selo, 6 novembre 1796
Luogo di sepoltura Cattedrale di S. Pietro e Paolo a San Pietroburgo
Dinastia Romanov
Padre Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst
Madre Giovanna di Holstein-Gottorp
Consorte Pietro III di Russia
Figli Paolo Petrovič Romanov, Anna Petrovna Romanova e Aleksej Grigor'evič Bobrinskij
Firma Catherine the Great (signature).png

Ekaterina II Alekseevna di Russia, in russo: Екатерина II Алексеевна?, Ekaterina II Alekseevna (Stettino, 21 aprile 1729Carskoe Selo, 6 novembre 1796), conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia dal 1762 alla morte. Fu uno dei più significativi esempi di sovrano illuminato. Nata a Stettino, Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, venne data in sposa, sedicenne, all’erede dell’impero russo, il granduca Pietro Fëdorovič. In seguito con un colpo di Stato, detronizzò il marito (che verrà in seguito assassinato), alla fine della Guerra dei sette anni. Sotto il suo comando, l’impero russo divenne sempre più forte e visse uno dei periodi di maggior riconoscimento a livello europeo.

Volendo applicare al suo metodo di governo i principi illuministici di cui era seguace, iniziò con la creazione di un nuovo codice ispirato alle idee degli enciclopedisti. Nel frattempo, affidandosi ai suoi favoriti, in particolare Grigorij Orlov e Grigorij Potëmkin, ma anche assistita dal grande successo dei generali come Pëtr Rumjancev e Aleksandr Suvorov, e ammiragli come Fëdor Ušakov, espanse rapidamente l’egemonia russa in vari territori: a ovest vi fu l'annessione del territorio maggiore ottenuto dallo smembramento della Confederazione Polacco-Lituana, in seguito alle guerre russo-turche, l'impero russo occupò la Crimea e, all’estremo est, venne iniziata la colonizzazione dell’Alaska.

Ammiratrice di Pietro il Grande, Caterina continuò a modernizzare la Russia occidentale, lungo le idee dell’assolutismo illuminato: s'interessò ai problemi dell'istruzione, fondando il primo istituto d’istruzione superiore femminile in Europa, ma si interessò anche alle finanze e alla creazione di nuove cittadine fondate su suo ordine. Nonostante ciò, la sua politica comportò un aumento del numero dei servi della gleba, con conseguente malcontento popolare e lo scoppio di numerose rivolte, represse violentemente, come quella guidata dal cosacco Pugačëv.

Nonostante queste ambiguità politiche, a causa dei suoi rapporti epistolari con vari filosofi illuministi che ne elogiarono il governo, il periodo della dominazione di Caterina la Grande è spesso considerato l'età d'oro dell'impero russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La vita come Gran Principessa di Russia e moglie dell'Erede al Trono[modifica | modifica wikitesto]

La Gran Principessa Caterina dipinta nel 1745 da Louis Caravaque.
Caterina II come zarina di Russia dipinta nel 1762 da Ivan Argunov.

Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst nacque il 21 aprile 1729 a Stettino, in Pomerania, figlia di Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, principe di Anhalt-Zerbst, e da Giovanna di Holstein-Gottorp, una principessa tedesca. Trascurata dalla madre, che le preferiva il fratello minore Guglielmo Cristiano Federico, Sofia soffrì di questa condizione.[1] Successivamente, sebbene la sua famiglia non fosse di altissimo lignaggio, Sofia e il fratello ricevettero un'educazione di ottimo livello.[1]

Non particolarmente bella, fin da bambina si mostrò di carattere vivace, estroverso, animata da una curiosità non comune, con la quale, partecipando ai balli, ai banchetti e ai salotti della nobiltà, sbalordì molti interlocutori[1]. Un episodio, in particolare, spinse la madre a contrastarne il carattere pieno d'orgoglio: quando si presentò al cospetto di Federico Guglielmo I di Prussia, la bambina si rifiutò di baciare l'orlo dell'abito del monarca perché era troppo corto e dunque Sofia non riusciva a raggiungerlo.[2] Educata da un precettore protestante, la giovane Sofia non condivise mai la visione del mondo del precettore.

Nel 1744, a soli quindici anni, la zarina Elisabetta scelse Sofia come moglie per suo nipote Pietro, che voleva designare come suo erede. Sofia, dopo la conversione alla religione ortodossa, assunse il nome in "Caterina" (Ekaterina) con il patronimico di Alekseevna, essendole imposto dai suoi padrini. Il matrimonio si rivelò presto infelice: Pietro, uomo di carattere violento e incline a ubriacarsi, si dimostrò ostile verso la moglie, maltrattandola in pubblico. Caterina divenne ben presto popolare presso molti potenti gruppi di opinione che si opponevano al marito. Ignorata da questi, si dedicò alle letture che includevano anche Voltaire, Diderot e Montesquieu, e si tenne informata sugli eventi della Russia.

Nel 1762, subito dopo il trasferimento nell'appena eretto Palazzo d'inverno a San Pietroburgo, Pietro salì al trono come Pietro III di Russia, ma le sue stranezze e la sua politica lo resero inviso proprio a quei gruppi con i quali Caterina in precedenza aveva mantenuto e sviluppato buoni rapporti. Grigori Orlov, amante di Caterina, guidò una cospirazione per incoronarla. Meno di sei mesi dopo la sua salita al trono, il 17 luglio 1762, Pietro venne rinchiuso in carcere dove morì.

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Facendo riferimento agli scritti di Cesare Beccaria e Montesquieu, Caterina redasse un documento di riforma del sistema giudiziario. La commissione legislativa, a differenza del nome, aveva ruolo consultivo e propositivo senza potere alcuno. Il suo scopo avrebbe dovuto essere quello di mettere in evidenza i vari problemi proponendone soluzioni. La commissione che rappresentava tutte le classi, tranne i servi della gleba (la maggioranza della popolazione), fu sciolta prima che avesse concluso i lavori, probabilmente in seguito ad una svolta conservatrice nella sua politica e, soprattutto, a causa dello scoppio della guerra contro la Turchia. Caterina riorganizzò l'amministrazione delle gubernije conferendo ai governatorati un grande potere sulle zone rurali nella prevenzione delle rivolte contadine. Questo processo fu completato entro il 1775. La riforma creò province e distretti che erano maggiormente gestibili rispetto ai governatorati. Nel 1785 Caterina pubblicò un editto che riconobbe alla piccola nobiltà il diritto di presentare petizioni al trono, liberò i nobili dai servizi obbligatori e dalle tasse, rese ereditaria la nobiltà e concesse ai nobili il pieno controllo sui servi che vivevano sulle loro terre. In aggiunta Caterina donò terre della corona site in Ucraina ai nobili più fedeli, dotandole anche di servi. Incoraggiò la colonizzazione dell'Alaska e di altre aree di recente conquista.

L'unico settore nel quale l'ispirazione illuministica influì sull'opera di Caterina II fu quello dell'educazione e dell'assistenza sanitaria: case di educazione furono istituite a Mosca e a Pietroburgo, mentre nei capoluoghi furono aperte scuole anche per gli adulti, si costruirono nuovi ospedali e le città furono obbligate a provvedersi di medici e di farmacie.

Affari esteri[modifica | modifica wikitesto]

Caterina II con le insegne imperiali di Russia

Nel 1764 Caterina pose Stanislao Poniatowski, un suo precedente amante, sul trono della Polonia. La Russia, in seguito, incorporò buona parte della Polonia come effetto delle spartizioni concordate con Austria e Prussia (1772, 1793, 1795).

Caterina rese la Russia potenza dominante nel Medio Oriente dopo la guerra russo-turca del 1768 - 1774. Il suo obiettivo era la spartizione dell'Impero Ottomano tra le potenze europee, seguendo lo schema usato per la Polonia, ma questa volta la sua politica non ottenne il successo sperato. Grazie alle indubbie doti del suo nuovo amante, Grigorij Aleksandrovič Potëmkin (già messosi in luce nel reprimere la rivolta di Pugačëv), annesse la Crimea nel 1783, solamente nove anni dopo che questa aveva ottenuto l'indipendenza dall'Impero Ottomano come risultato della guerra russo-turca del 1768 - 1774. Anche in seguito a ciò l'Impero Ottomano dette inizio ad un'altra guerra, che durò dal 1787 al 1792 e che terminò con il trattato di Jassy, nel quale trovarono legittimazione le pretese russe sulla Crimea.

Sul teatro politico europeo Caterina giocò un importante ruolo svolgendo la funzione di mediatrice durante la Guerra di successione bavarese (1778 - 1779) combattuta tra Prussia ed Austria. Nel 1780 formò un gruppo incaricato di difendere dalla Gran Bretagna le navi indipendenti durante la Rivoluzione Americana.

Dal 1788 al 1790 la Russia era impegnata in una guerra contro la Svezia, guerra in cui Caterina si trovò opposta al cugino Gustavo III. La guerra iniziò in seguito alle rivendicazioni svedesi sui territori del Baltico ceduti alla Russia nel 1720. Convinti di sconfiggere rapidamente gli avversari, gli svedesi subirono gravi perdite di uomini e di territori.

Dopo l'ingresso in guerra della Danimarca, nel 1789, le cose si misero davvero male per gli svedesi che inaspettatamente, però, riuscirono a passare all'offensiva nel 1790. L'azione culminò con la battaglia di Svensksund (oggi Ruotsinsalmi, in Finlandia) combattuta il 9 e 10 luglio 1790. La flotta russa, comandata dal principe di Nassau, forte di 32 vascelli di linea e 200 imbarcazioni d'appoggio con 1.200 cannoni e 14.000 marinai si scontrò con quella svedese comandata da Gustavo III in persona, composta di 200 navi tra linea e appoggio, 1.000 cannoni e 12.500 marinai. I russi si trovarono subito in difficoltà ad usare le artiglierie a causa del mare agitato, problema che non avevano gli svedesi le cui navi erano ancorate. Al termine della battaglia i russi avevano subìto perdite da 50 a 60 navi e 9.500 marinai. Gli svedesi persero solo 6 navi ma un numero di marinai tra 6.000 e 7.000. La guerra si concluse con un trattato firmato il 14 agosto 1790 che sancì il ritorno di tutti i territori contesi alle nazioni d'origine.

Arti e cultura[modifica | modifica wikitesto]

Una moneta da 5 copechi di Caterina II di Russia
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Architettura neoclassica in Russia.

Caterina approvava l'Illuminismo e considerava sé stessa un filosofo sul trono; venne conosciuta come una protettrice delle arti e della letteratura. Scrisse commedie, romanzi e memorie e fece la conoscenza di Voltaire, Diderot e D'Alembert, tutti famosi enciclopedisti francesi, che in seguito consolidarono la sua reputazione nei loro scritti. Caterina riuscì anche a convincere il matematico Leonhard Euler a spostarsi da Berlino a San Pietroburgo.
Tra le sue commedie si ricordano L'ingannato e Lo stregone siberiano (in cui vi è un riferimento al Conte di Cagliostro), scritte sia con intenti didattici sia con intenzioni critiche nei confronti di ipotetici nemici quali la massoneria.

Tuttavia, quando nel 1790 Aleksandr Radiščev pubblicò il suo Viaggio da San Pietroburgo a Mosca preannunciante rivolte a causa delle deplorevoli condizioni sociali dei contadini e dei servi - in netto contrasto con la realtà che veniva mostrata all'imperatrice dai Villaggi Potemkin - Caterina lo esiliò in Siberia.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Caterina ebbe due figli, Paolo Petrovič e Anna Petrovna, con i quali non ebbe modo di creare un normale rapporto per via della zarina Elisabetta, la quale portò via i bambini appena nati, occupandosene lei stessa nei suoi appartamenti privati. Il padre di Paolo potrebbe essere stato sia Pietro III che, molto più probabilmente, uno degli amanti di Caterina Sergej Saltykov mentre il padre di Anna fu Stanislao Poniatowski, futuro sovrano polacco. Anna morì dopo pochi mesi dalla nascita, in concomitanza con la morte della nonna materna e Caterina se ne rammaricò molto. Paolo Pietrovič invece crebbe all'ombra di Elisabetta e non legò mai con la madre; alla sua morte salì al trono come lo zar Paolo I di Russia.

Nel 1762 Caterina, consorte dell'imperatore, diede alla luce nel massimo segreto il figlio concepito con Grigorij Orlov: Aleksej Grigor'evič. Egli venne elevato alla dignità di conte, con il nome di Bobrinskij, dopo l'avvento al Trono della madre.

Caterina fu sepolta nella Cattedrale di San Pietro e Paolo a San Pietroburgo.

Caterina II nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Caterina II in tarda età in un ritratto di Levitsky

Lo straordinario personaggio di Caterina di Russia ha dato vita, oltre a numerosi libri e saggi, a decine di spettacoli teatrali (da ricordare la commedia Whom Glory Still Adores, scritta da George Bernard Shaw) e film, incentrati sulla sua vita e sul suo mitico personaggio. Ad interpretarla sullo schermo sono state le più grandi dive del secolo scorso: da Marlene Dietrich (L'imperatrice Caterina, The Scarlet Empress, 1934) a Bette Davis (Il grande capitano, John Paul Jones, 1959), da Tallulah Bankhead (Scandalo a corte, A Royal Scandal, 1945) a Jeanne Moreau (Caterina sei grande, Great Catherine, 1968) e Viveca Lindfors (La tempesta, 1958).

Il lato sessualmente ingordo del suo carattere[3] ha affascinato la prosperosa attrice Mae West che, negli anni '40, dopo aver tentato invano di portare il suo personaggio sullo schermo, realizzò su di lei un gustoso spettacolo teatrale, dal titolo Catherine Was Great, in cui indossava ovviamente i panni della tempestosa sovrana.

Film[modifica | modifica wikitesto]


Anno Film Attore Note
1924 La zarina (Forbidden Paradise) Pola Negri
1925 L'aquila (The Eagle) Louise Dresser
1927 Le joueur d'échecs Marcelle Charles Dullin
Casanova Suzanne Bianchetti
1929 Seven Faces Salka Viertel
1930 Spielereien einer Kaiserin Lil Dagover
Tarakanova Paule Andral
1934 La grande Caterina (The Rise of Catherine the Great) Elisabeth Bergner
L'imperatrice Caterina (The Scarlet Empress) Marlene Dietrich
1937 Nulla sul serio (Nothing Sacred) Elinor Troy Film commedia
1938 La principessa Tarakanova Suzy Prim
Scacco alla regina (Le joueur d'échecs) Françoise Rosay
1939 Cossacks in Exile L. Biberowich
1945 Scandalo a corte Tallulah Bankhead
1947 La figlia del capitano Olga Solbelli
1948 Great Catherine Gertrude Lawrence Film TV
Il cavaliere misterioso Yvonne Sanson
1950 Shadow of the Eagle Binnie Barnes
1953 "Great Catherine", episodio della serie Wednesday Theatre Mary Ellis
Admiral Ušakov Olga Zhizneva
1958 Great Catherine Sydney Sturgess Film TV
La tempesta Viveca Lindfors
1959 Il grande capitano (John Paul Jones) Bette Davis
La figlia del capitano (Kapitanskaja dočka) N.D.
1963 Caterina di Russia Hildegard Knef
1965 La figlia del capitano Evi Maltagliati
1968 Caterina sei grande (Great Catherine) Jeanne Moreau
1980 Emelyan Pugachev Vija Artmane
1981 "Catherine the Great/Oliver Cromwell/Daniel O'Connell: Part 1", episodio della serie Meeting of Minds Jayne Meadows
"Catherine the Great/Oliver Cromwell/Daniel O'Connell: Part 2", episodio della serie Meeting of Minds
1983 Tsigni pitsisa (meore natsili) Nina Yurasova Film TV
1986 Russia Valentina Azovskaya Miniserie TV
1991 E Caterina... regnò (Young Catherine) Julia Ormond Miniserie TV
1994 Grafinya Sheremeteva Lidiya Fedoseeva-Shukshina Film TV
1996 Caterina di Russia (Catherine the Great) Catherine Zeta-Jones Miniserie TV
1999 The Queen of Spades Inga Rappaport Film TV
2000 Russkiy bunt Olga Antonova
2002 Arca russa (Russkiy kovcheg) Natalya Nikulenko / Mariya Kuznetsova
2005 Catherine the Great Emily Bruni Film TV
2006 "Russia", episodio della serie Engineering an Empire Nancy Digonis
2012 La figlia del capitano Edwige Fenech Miniserie TV
O Theos agapaei to haviari Catherine Deneuve

Manga e anime[modifica | modifica wikitesto]

Principato di Anhalt-Zerbst
Ascania
Blason Principauté d'Anhalt-Zerbst (XVIIIe siècle).svg

Rodolfo
Giovanni V
Giovanni Luigi Icon Carlo Guglielmo
Carlo Guglielmocon Giovanni Luigi
Giovanni Augusto
Giovanni Luigi IIcon Cristiano Augusto
Cristiano Augustocon Giovanni Luigi II
Figli
Federico Augusto
Sofia Augusta
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Zar di Russia
Romanov

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Figli
Figli
Figli
Figli
Figli
Figli
Caterina II (1762 - 1796)
Figli
Figli


Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Andrea
Gran Maestro e Dama di I Classe dell'Ordine Imperiale di San Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro e Dama di I Classe dell'Ordine Imperiale di San Giorgio
Gran Maestro dell'Ordine di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di San Vladimiro
Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'Alexander Nevsky - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'Alexander Nevsky
Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Anna
Gran Maestro e Dama di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro e Dama di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Dama dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Regno di Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria Dama dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Regno di Polonia)
Dama dell'Ordine dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria Dama dell'Ordine dell'Aquila Nera (Regno di Prussia)
Membro dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Membro dell'Ordine dei Serafini (Svezia)
— 21 novembre 1763

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Troyat, 1979, p. 8.
  2. ^ Troyat, 1979, p. 9.
  3. ^ A seguito della rivoluzione russa del 1917, venne scoperto nel Palazzo dello Zar uno scantinato ancora contenente oggetti di giochi sessuali settecenteschi, in tutta probabilità appartenuti a Caterina.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gian Dàuli. La grande Caterina. Caterina II di Russia. Milano, Aurora, 1934.
  • Kazimierz Waliszewski. La grande Caterina. Traduzione di Giovan Battista Varini. Milano, Mediolanum, 1934.
  • Zoe Oldenbourg. La grande Caterina. Roma, Casini, 1968.
  • Henri Troyat. La grande Caterina. Traduzione di Gabriella Ernesti. Milano, Rusconi, 1979.
  • Gina Kaus. La grande Caterina. Firenze, Giunti Martello, 1981.
  • Isabel de Madariaga. Caterina di Russia. Torino, Einaudi, 1988.
  • Carolly Erickson. La grande Caterina. Una straniera sul trono degli zar. Traduzione di Silvia Orsi. Milano, Mondadori, 1995.
  • Helene Carrere d'Encausse. Caterina la Grande. Traduzione di Maresa Vallone. Milano, Rizzoli, 2004.
  • Im Hof, L'Europa dell'Illuminismo, Laterza, Bari, 2005.
  • Caterina II, Memorie - La giovinezza - I primi amori, Milano, A&P, 2011
  • Marco Majone, Illuminismi e risorgimenti, Bulzoni, Roma, 2005
  • Anna Malecka, "Did Orlov buy the Orlov", Gems and Jewellery 2014/ 7, 10–12.
  • Kazimierz Waliszewski. La corte di Caterina II di Russia - I collaboratori, gli amici, i favoriti, A&P, Milano,2012.

Sitografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Imperatrice di Russia Successore
Pietro III 9 luglio 1762 – 17 novembre 1796 Paolo I
Predecessore Zarina di Russia Successore
Caterina Skavronskaya 5 gennaio 1762 – 9 luglio 1762 Sofia Dorotea di Württemberg
Predecessore Principessa di Anhalt-Zerbst Successore
Federico Augusto 1793-1796
formalmente
Diviso tra Anhalt-Dessau, Anhalt-Köthen e Anhalt-Bernburg
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