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Vicereame del Perù (1542 - 1824)

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Vicereame del Perù
Vicereame del Perù - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Vicereame del Perù
Nome ufficiale Virreinato del Perù
Lingue parlate spagnolo
Capitale Lima
Dipendente da Spagna
Politica
Forma di governo monarchia costituzionale
Nascita 1542 con Blasco Núñez Vela
Causa Carlo V del Sacro Romano Impero nomina Blasco Núñez Vela viceré
Fine 28 luglio 1821
Territorio e popolazione
Evoluzione storica
Preceduto da Impero Inca
Succeduto da Perù
Questa voce è parte della serie
Storia del Perù
Localizzazione del Perù
Voci principali

Ordine cronologico
Categoria: Storia del Perù

Il viceregno del Perù

Il vicereame del Perù (in spagnolo: Virreinato del Perú), creato nel 1542, fu un distretto coloniale spagnolo amministrativo situato in Sudamerica, con il proprio centro a Lima. Il vicereame del Perù fu il più importante delle due principali suddivisioni coloniali dell'America spagnola dal sedicesimo al diciottesimo secolo.

I confini originali del vicereame del Perù erano stati stabiliti inizialmente con il trattato di Tordesillas; tuttavia gli spagnoli non riuscirono ad impedire l'espansione portoghese a occidente del confine prestabilito; questo accadde in gran parte nel periodo compreso tra il 1580 e il 1640, durante l'unione tra le due potenze iberiche. La creazione del vicereame della Nuova Granada e del vicereame del Río de la Plata a discapito del territorio del Perù ridussero l'importanza del centro di Lima, spostando di conseguenza il commercio a Caracas e Buenos Aires, e la riduzione della produzione tessile e mineraria favorì il decadimento del vicereame. Il distretto si dissolse assieme a molte zone dell'impero spagnolo durante i movimenti di indipendenza all'inizio dell'Ottocento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Esplorazione e colonizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la conquista del Perù (1532-1537) venne creata la prima audiencia. Nel 1542, gli spagnoli crearono il vicereame di Nuova Castiglia, in seguito rinominato in vicereame del Perù. Nel 1544 l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (Re Carlo I di Spagna) nominò Blasco Núñez Vela come primo viceré del Perù, tuttavia il vicereame non venne organizzato fino all'arrivo del viceré Francisco de Toledo nel 1572. Toledo svolse accurate ispezioni nel territorio coloniale.

Francisco de Toledo creò l'Inquisizione e promulgò diverse leggi a cui dovevano rispondere sia indios che spagnoli, riducendo il potere delle encomienda e l'uso del lavoro forzato a scapito dei nativi. Migliorò la sicurezza del vicereame facendo costruire fortezze, ponti e la Armada del Mar del Sur (flotta del mare meridionale) per combattere i pirati. Francisco de Toledo pose fine allo stato di Vilcabamba, facendo giustiziare Túpac Amaru, e fece prosperare l'economia basata sull'estrazione di minerali, specialmente dalle miniere d'argento di Potosí.

La prima missione gesuita venne fondata nel 1609 con lo scopo di "civilizzare" la popolazione indigena, ma alcune aree erano state occupate dai portoghesi grazie alle azioni dei bandeirantes, che avevano continuato le scorrerie contro gli indios nella regione del Mato Grosso e dell'Amazzonia nel 1600. Gli spagnoli non furono in grado di arrestare l'avanzata portoghese in quanto la foce del Rio delle Amazzoni risiedeva nella parte orientale al limite stabilito, e la morfologia pianeggiante delle regioni del Sertão aveva reso più facile l'avanzamento verso l'entroterra sudamericano a partire da est. Nel 1628 un distaccamento dei bandeirantes rasero al suolo una missione spagnola catturando 60.000 indigeni.[1] La situazione venne risolta tramite il trattato di Madrid del 1750, che certificò il trasferimento di gran parte della regione amazzonica dal vicereame del Perù al Portogallo. Nel 1617, Francisco de Borja y Aragón divise il governo del Río de la Plata in due, con centro a Buenos Aires e nel Paraguay, entrambe dipendenti dal vicereame del Perù.

Il viceré Borja y Aragón creò il Tribunal del Consulado, una corte amministrativa speciale per gestire gli affari commerciali del vicereame. Diego Fernández de Córdoba fece riformare il sistema fiscale e pose fine alle rivalità che stavano danneggiando il dominio. Altri viceré, come Fernando Torres, Borja y Aragón, Fernández de Cabrera e Fernández Córdoba fecero rinforzare le milizie navali e fecero costruire diversi porti per contenere gli attacchi dei pirati. Fernández de Cabrera pose fine a una ribellione degli indios Uru e Araucano.

Periodo degli Asburgo[modifica | modifica wikitesto]

Area colonizzata nel periodo di massima estensione nel 1650 (verde scuro) e il vicereame nel 1816 (marrone scuro)

Per proteggere la costa dell'oceano Pacifico dai contrabbandieri e pirati francesi, inglesi e olandesi, i viceré fecero costruire i porti fortificati di Valdivia, Valparaíso, Arica e Callao, le mura cittadine di Lima nel 1686 e di Trujillo dal 1685 al 1687. Henry Morgan catturò Chagres e saccheggiò la città di Panama nel 1670. Le forze peruviane respinsero gli attacchi di Edward David (1684-1686), Charles Wager e Thomas Colb (1708) e di Woldes (1709-1711). La pace di Utrecht permise agli inglesi di mandare alcune navi per commerciare a Portobelo.

Nel 1656 Pedro Bohórquez si incoronò come imperatore degli indios Calchaquí, sobillando la popolazione indigena. Dal 1665 al 1668, i proprietari di miniere José e Gaspar Salcedo si ribellarono contro il governo coloniale. Il viceré Diego Ladrón de Guevara dovette prendere provvedimenti per fermare una rivolta di schiavi nella hacienda di Huachipa de Lima. Vi furono diversi terremoti nel 1655 e nel 1687, con casi di epidemia.

Durante l'amministrazione di Baltasar de la Cueva Enríquez vennero ratificate le leggi delle Indie.[2] Diego de Benavides y de la Cueva ratificò la Ordenanza de Obrajes nel 1664 e Pedro Álvarez de Toledo y Leiva introdusse il papel sellado (papiro sigillato). Il viceré Diego Ladrón de Guevara fece aumentare la produzione di argento estratto dalle miniere di Potosí, San Nicolás, Cojatambo e Huancavelica. Fece limitare la produzione di aguardiente ottenuto dalla canna da zucchero, tassandola pesantemente.

Periodo dei Borbone[modifica | modifica wikitesto]

I territori del Brasile dopo il trattato di Madrid del 1750

Nel 1717 venne creato il vicereame della Nuova Granada che includeva una parte delle terre del Perù settentrionale, costituito dalle audiencias di Bogotá, Quito e Panamá. Il centro di Buenos Aires perse importanza quando si venne a formare il viceregno del Río de la Plata (Argentina, Bolivia, Paraguay e Uruguay) nel 1776. Il trattato di Tordesillas venne scartato con la ratificazione del trattato di Madrid che certificava il trasferimento di gran parte del territorio amazzonico al Portogallo.

In questo periodo vi furono molti tentativi di ribellione e diverse insurrezioni. Gli Inca tentarono alcune insurrezioni contro i coloni: si accesero quattordici rivolte nel diciottesimo secolo, le più importanti delle quali furono quelle comandate da Juan Santos Atahualpa nel 1742 e da Túpac Amaru II nel 1780. La rivolta dei Comuneros in Paraguay iniziò nel 1721 e terminò nel 1732. Gli spagnoli espulsero i gesuiti nel 1767 dai vicereami.

Caduta del vicereame[modifica | modifica wikitesto]

Il viceré José Fernando de Abascal y Sousa promosse alcune riforme del sistema scolastico, riorganizzò l'esercito e fermò alcuni tentativi di ribellione locali. L'Inquisizione di Lima venne sospesa temporaneamente a causa delle riforme adottate dalla corte di Spagna. Durante le guerre di indipendenza iniziate 1810 il Perù fu la prima regione in cui la Spagna tentò di placare la rivolta. Abascal riunì le province di Córdoba, Potosí, La Paz, Charcas, Chile e Quito nel vicereame del Perù. Nel 1812 metà di Guayaquil venne distrutta da un grande incendio.

Lord Thomas Cochrane, comandante della nuova marina del Cile, attaccò senza successo Guayaquil e Callao, riuscendo in seguito a catturare Valdivia. Il vicereame difese l'isola Chiloé fino al 1826. L'8 settembre 1820 la Expedición Libertadora del Perù organizzata in Cile giunse sulle spiagge di Paracas, vicino alla città di Pisco, sotto il comando di José de San Martín. San Martín occupò la capitale peruviana il 21 luglio 1821. L'indipendenza venne proclamata il 28 luglio 1821. Il viceré José de la Serna e Hinojosa, alla testa di forze militari di una certa consistenza, si rifugiò a Jauja e in seguito a Cusco.

Il 26 luglio 1822 San Martín e Simón Bolívar si incontrarono a Guayaquil per definire una strategia per liberare il resto del Perù. San Martín ritornò in Argentina mentre Bolívar preparò un attacco contro le forze pro-spagnole nell'Alto Perù. Nel settembre del 1823 Bolívar arrivò a Lima con Antonio José de Sucre. Nel febbraio del 1824 le forze pro-spagnole catturarono temporaneamente Lima. Bolívar condusse le sue forze ribelli in giugno, comandate dal maresciallo di campo José de Canterac. I due eserciti si incontrarono sulle pianure di Junín il 6 agosto 1824, e i Peruviani riuscirono a vincere la battaglia combattuta senza alcun uso di armi da fuoco. Le truppe spagnole si ritirarono da Lima una seconda volta.

Le forze della Spagna occupavano una piccola area presso la città di Ayacucho, luogo in cui si svolse l'ultima battaglia per l'indipendenza del Perù. Il 9 dicembre 1824, la battaglia di Ayacucho, detta anche battaglia di La Quinua, si svolse presso Pampa de La Quinua, vicino alla città di Quinua. Le forze nazionaliste comandate da Antonio José de Sucre, tenente di Bolívar, uscirono vincitrici dal conflitto. Gli spagnoli persero 2000 uomini sul campo e 3000 vennero fatti prigionieri, con il resto del loro esercito completamente disperso. Dopo la battaglia gli spagnoli abbandonarono il Perù, e Serna venne liberato poco tempo dopo per ripartire verso l'Europa. La Spagna tentò altre volte di recuperare le proprie colonie, ma nel 1879 riconobbe formalmente l'indipendenza del Perù.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

La città di Lima, fondata da Francisco Pizarro il 18 gennaio 1535 con il nome Ciudad de los Reyes (Città dei Re), diventò la sede del nuovo vicereame. Con il tempo diventò una città potente, nucleo politico di tutto il sudamerica eccetto il territorio orientale portoghese. Tutta la ricchezza coloniale del sudamerica spagnolo passava attraverso Lima per poi raggiungere l'istmo di Panamá, e in seguito giungere a Siviglia in Spagna. Gli encomenderos dipendevano dai capi locali (curacas) e controllavano gli insediamenti più remoti seguendo una precisa gerarchia. Nel diciottesimo secolo Lima era diventata una capitale coloniale aristocratica, sede di una università e la roccaforte maggiore dell'America spagnola.

Divisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il vicereame era suddiviso in audiencias, o divisioni amministrative. Ognuna di esse era controllata da un governatore regionale che rispondeva direttamente al viceré del Perù. Le divisioni erano le seguenti:

  • Real Audiencia di Panamá (1538)
  • Real Audiencia di Lima (1543)
  • Real Audiencia di Santa Fe de Bogotá (1548)
  • Real Audiencia di La Plata de los Charcas (1559)
  • Real Audiencia di Quito (1563)
  • Real Audiencia del Cile (1563-1573; 1606)
  • Real Audiencia di Buenos Aires (1661-1672; 1776)
  • Real Audiencia di Caracas (1786)
  • Real Audiencia di Cusco (1787)

Le Audiencias potevano essere raggruppate in Capitanie Generali e suddivise in governatorati:

  • Capitania Generale del Perù e Nuova Castiglia (Audiencias di Lima, Cuzco, Charcas)
    • Lima
    • Cuzco
    • Trujillo
    • Arequipa
    • Guamarca e Ayacucho
    • Chuquisaca (Charcas)
    • La Paz
    • Puno e Potosí
    • S. Cruz de la Sierra
    • Cochabamba
    • Mojos
    • Chiquitos
    • Salta
  • Capitania Generale del Cile e Nuova Estremadura (Audiencias del Cile)
    • Santiago del Cile e Cuyo
    • Mendoza
    • SS. Concepción
    • Copiapó
    • Valdivia
    • Isola di Chiloé (Castro)
    • governo militare delle isole Juan Fernández (Forte S. Barbara, 1749)
  • Capitanía Generale del Río de la Plata (Viceregno dal 1776)
    • Buenos Aires
    • Asunción de Guayrá
    • Córdoba
    • Tucumán
    • Banda orientale di Uruguay (Montevideo)
    • isola di Santa Caterina (Florianopolis)

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Potosí con Cerro Rico

Il Perù diventò la fonte principale di ricchezza della Spagna e la maggior potenza in sudamerica. Le prime monete coniate in Perù apparvero tra il 1568 e il 1570. Il Viceré Manuel de Oms y de Santa Pau riuscì a mandare una somma consistente al re (pari a 1.600.000 pesos) per coprire parte dei costi della guerra di successione spagnola quando le miniere di Caraboya vennero scoperte. L'argento delle miniere di Potosí si era diffuso in diverse regioni del mondo. Luis Jerónimo de Cabrera proibì il commercio diretto tra il Perù e la Nuova Spagna, e perseguitò i giudei portoghesi, i principali commercianti a Lima.

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Il censo dell'ultimo Quipucamayoc stabilì che vi erano 12 milioni di abitanti nel Perù degli Inca; 45 anni dopo, sotto il viceré Toledo, il censo stabilì che la popolazione indigena si era ridotta a 1 milione e 100 000 unità. Gli spagnoli diedero dei nomi cristiani alle città degli Inca, e vennero ricostruite in maniera da avere una plaza centrale con una chiesa o cattedrale che si affacciava a una residenza ufficiale. Alcune città degli Inca, come Cuzco, mantennero intatte diverse strutture che vennero usate come base per altre costruzioni. Altre città, come Huanuco Viejo, vennero abbandonate a causa della elevata altitudine in cui erano situate.

Il viceré José de Armendáriz permise agli Inca di rango nobile di ottenere il titolo di hidalgo, a patto che fossero in grado di provare il loro status sociale. Intorno al 1790 il viceré Francisco Gil de Taboada fece approvare il primo censimento officiale della popolazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La bandeira di Antonio Raposo Tavares, composta da 2000 indios alleati, 900 meticci e 69 portoghesi di São Paulo partirono in cerca di metalli, pietre preziose e schiavi indigeni. A causa dell'attacco tutte le successive missioni spagnole vennero adeguatamente protette militarmente.
  2. ^ Vedere questo link.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Colonie spagnole nelle Americhe
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