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Perù | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Repubblica del Perù | ||||||
Nome ufficiale | República del Perú (Spagnolo), Piruw Ripuwlika (Quechua), Piruw Suyu (Aymara) | ||||||
Lingue ufficiali | spagnolo, quechua e aymara[1] | ||||||
Capitale | Lima (7.112.744 ab. / 2003) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Repubblica presidenziale | ||||||
Presidente | Ollanta Humala | ||||||
Primo Ministro | Ana Jara | ||||||
Indipendenza | dalla Spagna 28 luglio 1821 |
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Ingresso nell'ONU | 31 ottobre 1945[n 1] | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 1.285.220 km² (20º) | ||||||
% delle acque | 0,4 % | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 30.475.144 ab. (2013) (40º) | ||||||
Densità | 23,71 ab./km² | ||||||
Tasso di crescita | 1,016% (2012)[2] | ||||||
Nome degli abitanti | Peruviani | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | America | ||||||
Confini | Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador | ||||||
Fuso orario | UTC -5 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Nuevo sol peruviano; precedentemente inti | ||||||
PIL (nominale) | 198 851[3] milioni di $ (2012) (51º) | ||||||
PIL pro capite (nominale) | 6 525 $ (2012) (84º) | ||||||
PIL (PPA) | 322 904 milioni di $ (2012) (41º) | ||||||
PIL pro capite (PPA) | 10 596 $ (2012) (86º) | ||||||
ISU (2011) | 0,725 (alto) (80º) | ||||||
Fecondità | 2,5 (2011)[4] | ||||||
Varie | |||||||
Codici ISO 3166 | PE, PER, 604 | ||||||
TLD | .pe | ||||||
Prefisso tel. | +51 | ||||||
Sigla autom. | PE | ||||||
Inno nazionale | Somos libres, seámoslo siempre | ||||||
Festa nazionale | 28 luglio | ||||||
Il Perù è inoltre membro dell'AMCC, del Patto delle Ande, dell'OAS e del Gruppo di Rio. |
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Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | Confederazione Perù-Bolivia | ||||||
Coordinate: 8°S 78°W / 8°S 78°W
Il Perù (in spagnolo: Perú, in quechua: Piruw, in aymara: Piruw) è uno Stato dell'America meridionale. Confina a nord con Ecuador e Colombia, a est con il Brasile, a sud-est con la Bolivia, a sud con il Cile, e ad ovest con l'Oceano Pacifico. Il territorio peruviano è stata sede di antiche culture, che vanno dalla civiltà Norte Chico, uno delle più antiche del mondo, all'Impero Inca, lo Stato più grande dell'America precolombiana. L'Impero spagnolo conquistò la regione nel XVI secolo e vi stabilì un Vicereame, che comprendeva la maggior parte delle colonie sudamericane. Raggiunse l'indipendenza nel 1821, e la fine definitiva del dominio spagnolo sulla regione fu siglata nella battaglia di Ayacucho di tre anni dopo.
Il Perù è una Repubblica presidenziale democratica rappresentativa e dal 28 luglio 2011 il capo di Stato è Ollanta Humala. Divisa in 25 regioni amministrative, la sua geografia fisica varia dalle pianure aride della costa del Pacifico, alle vette delle Ande e alle foreste tropicali del bacino amazzonico. Si tratta di un paese in via di sviluppo con un alto Indice di sviluppo umano e un tasso di povertà del 28,7%[5]. Le sue principali attività economiche sono l'agricoltura, la pesca, l'estrazione mineraria, e la produzione di prodotti tessili. La popolazione peruviana, stimata in circa 30,5 milioni, è multietnica, e comprende amerindi, europei, africani e asiatici. La principale lingua parlata è lo spagnolo, anche se un numero significativo di peruviani parla quechua o altre lingue native, come l'aymara[1]. Questa miscela di tradizioni ha portato a una grande varietà culturale, come nell'arte, nella letteratura, nella musica e nella cucina.
La parola Peruviano deriva da viru, il nome di un fiume locale che scorreva vicino al Golfo di San Miguel (Panama) nella prima metà del XVI secolo. Quando gli spagnoli vi giunsero, nel 1552, quei domini erano la parte più a sud del Nuovo Mondo a cui gli europei fossero mai giunti. Così quando Francisco Pizarro raggiunse le regioni ancora più a sud, queste furono denominate Birú o Perú. La Corona di Spagna diede al nome uno statuto legale nel 1529 con la Capitolazione di Toledo, la quale designò il caduto impero Inca come Provincia del Perú. Sotto il mandato spagnolo il paese adottò la denominazione di Secondo regno del Perú, che si convertì in Repubblica del Perú dopo l'indipendenza.
Per approfondire, vedi Storia del Perù. |
Per approfondire, vedi Civiltà precolombiane, Inca e Impero Inca. |
I primi reperti della presenza umana in Perù sono datati a 32.000 anni fa. Inizialmente si trattava di nomadi dediti soprattutto alla caccia. Intorno al 4000 a.C. iniziarono a dedicarsi anche all'agricoltura e a creare comunità stabili, soprattutto lungo la linea costiera. Tra il 2000 e il 1000 a.C. si hanno i primi riferimenti della lavorazione della ceramica, mentre tra il 1000 e il 300 a.C. (Antico orizzonte) si sviluppa la tessitura e si segnalano notevoli sviluppi nell'uso dell'agricoltura come fonte stabile di sostentamento. Inizia l'epoca dei Chavin durante la quale ebbe inizio l'uso dei metalli (rame e oro).
Il periodo intermedio, che va dal 300 a.C. al 600, vede il declino dello stile Chavin e l'affermarsi di alcune culture locali, come quella Salinar, Paracas, Moche, Trujillo e Nazca. Dal 600 al 1000 si ha il periodo del Medio orizzonte con l'ascesa dei Wari, il primo popolo espansionista di cui si abbia notizia nella zona delle Ande. Ma anche i Wari ebbero vita breve, e furono sostituiti da singoli stati regionali, come il regno dei Chimú, i Chancay, i Chachapoyas, Ica-Chincha, i Chankas. Nel XIII secolo inizia la storia degli Inca e del Regno di Cuzco, che si trasformò a breve in un impero, il Tahuantinsuyo. Questa civiltà, probabilmente la più importante della regione andina ebbe massima espansione, anche territoriale, attorno all'inizio del XVI secolo per scomparire pochi decenni più tardi con la colonizzazione spagnola.
Attraverso successioni di guerre e matrimoni tra le nazioni che occupavano la valle, la regione divenne parte dell'Impero Inca. Alla morte dell'imperatore Huayna Capac l'impero venne diviso tra i suoi due figli e mentre Atahualpa, il primogenito, ricevette la parte settentrionale, con capitale Quito, il fratello Huáscar ricevette quella meridionale che manteneva la vecchia capitale Cuzco. Nel 1530 Atahualpa sconfisse Huascar e riunificò l'impero sotto di sé.
Per approfondire, vedi Impero spagnolo, Vicereame del Perù, Colonizzazione europea delle Americhe e Conquista dell'impero Inca. |
L'impero degli Inca ebbe termine con la cattura di Atahualpa da parte di Francisco Pizarro e, nel 1535, la capitale della nuova colonia venne spostata da Cuzco, situata troppo all'interno, nella nuova città di Lima. Nel 1536 si ebbe l'ultimo tentativo degli Inca di riacquistare l'indipendenza ma, il "ribelle" Manco Inca Yupanqui (conosciuto anche come Manco Capac II), dovette ritirarsi a Vilcabamba, nella giungla, dove fu ucciso nel 1544. Dopo la conquista, completata nel 1537, venne creata la prima audiencia.
Nel 1542 venne istituito il vicereame di Castiglia, in seguito ribattezzato vicereame del Perù, il cui territorio comprendeva buona parte del Sudamerica. Nel 1544 l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (Re Carlo I di Spagna) nominò Blasco Núñez Vela primo viceré del Perù, ma il vicereame fu organizzato solo nel 1572 con l'arrivo del viceré Francisco de Toledo, che svolse accurate ispezioni nel territorio coloniale. Nel 1551 fu fondata a Lima la prima università del continente: la Universidad Nacional Mayor de San Marcos. Francisco de Toledo introdusse l'Inquisizione e promulgò diverse leggi cui dovevano obbedire sia indios che spagnoli, riducendo il potere delle encomienda e l'uso del lavoro forzato a scapito dei nativi. Migliorò la sicurezza del vicereame facendo costruire fortezze, ponti e la Armada del Mar del Sur (flotta del mare meridionale) per combattere i pirati. Nel 1572 pose fine allo Stato di Vilcabamba, facendo giustiziare il sovrano inca Túpac Amaru, e fece prosperare l'economia basata sull'estrazione di minerali, specialmente dalle miniere d'argento di Potosí.
La prima missione gesuita fu fondata nel 1609 con lo scopo di "civilizzare" la popolazione indigena, ma alcune aree erano state occupate dai portoghesi grazie alle azioni dei bandeirantes, che avevano continuato le scorrerie contro gli indios nella regione del Mato Grosso e dell'Amazzonia nel 1600. Gli spagnoli non furono in grado di arrestare l'avanzata portoghese, in quanto la foce del Rio delle Amazzoni risiedeva a est del limite stabilito, e la morfologia pianeggiante delle regioni del sertão aveva reso più facile l'avanzamento verso l'entroterra sudamericano a partire da est. Nel 1628 un distaccamento dei bandeirantes rase al suolo una missione spagnola, catturando 60.000 indigeni.
Nel 1617, Francisco de Borja y Aragón divise il governo del Río de la Plata in due, con centro a Buenos Aires e nel Paraguay, entrambe dipendenti dal vicereame del Perù. Il viceré Borja y Aragón creò il Tribunal del Consulado, una corte amministrativa speciale per gestire gli affari commerciali del vicereame. Diego Fernández de Córdoba fece riformare il sistema fiscale e pose fine alle rivalità che stavano danneggiando la colonia.
Altri viceré, come Fernando Torres, Borja y Aragón, Fernández de Cabrera e Fernández Córdoba fecero rinforzare la flotta e fecero costruire diversi porti per contenere gli attacchi dei pirati. Nella prima metà del XVII secolo, Fernández de Cabrera pose fine a una ribellione degli indios Uru e Araucano.
Nel 1717 venne creato il vicereame della Nuova Granada che includeva una parte delle terre del Perù settentrionale, costituito dalle audiencias di Bogotá, Quito e Panamá. La disputa con i portoghesi venne risolta con il trattato di Madrid del 1750, che certificò il trasferimento di gran parte della regione amazzonica dal vicereame del Perù al Portogallo. Nel 1776 fu fondato il viceregno del Río de la Plata, comprendente le odierne Argentina, Bolivia, Paraguay e Uruguay. La creazione dei due vicereami a discapito del territorio del Perù ridussero l'importanza del centro di Lima, spostando buona parte del commercio a Caracas e Buenos Aires, e la riduzione della produzione tessile e mineraria favorì il decadimento del vicereame.
In questo periodo vi furono molti tentativi di ribellione e diverse insurrezioni. Gli Inca tentarono alcune insurrezioni contro i coloni: si accesero quattordici rivolte nel diciottesimo secolo, le più importanti delle quali furono quella comandata da Juan Santos Atahualpa nel1742 e quella nel 1780 da Túpac Amaru II, che si pose a capo di oltre 90.000 indios, ma l'insurrezione fu soffocata nel sangue. La rivolta dei Comuneros in Paraguay iniziò nel 1721 e terminò nel 1732. Gli spagnoli espulsero i gesuiti nel 1767 dai vicereami. Sempre gli indios, nel 1814, capeggiarono un movimento indipendentista, ma anche questo tentativo andò fallito.
Il 28 luglio 1821 il generale José de San Martín, al comando della Spedizione di Liberazione del Perú proveniente dal Cile, dichiara l'indipendenza del Perú. Tuttavia, la situazione rimaneva instabile e l'effettiva liberazione del Paese fu completata solo quando terminò la guerra contro la Spagna. Sotto il comando di Simón Bolívar, nel 1824 viene definitivamente sconfitto l'Esercito realista del Perú; l'epilogo si ebbe quando il Generale Antonio José de Sucre nel dicembre di quell'anno sconfisse le truppe spagnole nella Battaglia di Ayacucho. Il Perú comincia così a formarsi sotto il protettorato di José de San Martín mediante la costituzione di un Congresso costituente.
L'indipendenza del Perù è uno dei tanti capitoli delle guerre di emancipazione hispano-americana, che cominciò nel 1808 e terminò nel 1829, e che vide la monarchia spagnola scontrarsi con i nascenti stati latino-americano che pretendevano l'indipendenza. Inoltre, prima dell'emancipazione hispano-americana e durante la formazione del Perù coloniale, si svilupparono altre ribelioni e rivoluzioni, che avevano come obiettivo la formazione di uno Stato peruviano indipendente dall'impero spagnolo. Dopo l'indipendenza del Perú segui l'indipendenza del resto dell'America latina; ciò avviene tra il 1811 e il 1903.
I primi anni dell'indipendenza furono, ovviamente, alquanto caotici e caratterizzati da piccole guerre di potere. Nel 1836 la Bolivia invase il Perù, per formare la Confederazione Perù-Bolivia, che ebbe fine a seguito dell'intervento militare del Cile nel 1839 (Guerra della Confederazione).
Nel 1845 salì al potere Ramón Castilla, il primo a promulgare, nel 1860, una Costituzione democratica. Dal 1864 al 1866 il Perù, fiancheggiato da Ecuador, Bolivia e Cile, fu in guerra contro la Spagna per il possesso delle isole Chincha.
Nella seconda metà dell'Ottocento iniziò un modesto fenomeno emigratorio dall'Europa verso il Perù. Oltre 100.000 Italiani si trasferirono a Lima e dintorni creandovi la comunità degli Italo-peruviani, assieme ad altrettanti Europei (specialmente ebrei).
Nel 1919 Augusto Leguía y Salcedo instaurò una dittatura militare, la prima di una lunga serie, fino a quando, nel 1939, divenne presidente il banchiere Manuel Prado Ugarteche. Nel 1948 un colpo di Stato militare portò al potere Manuel Arturo Odría, che dichiarò fuorilegge i partiti politici.
La storia recente (1980-2000) è stata anche caratterizzata dallo scontro tra lo Stato peruviano e due gruppi armati di sinistra: i militanti maoisti di Sendero Luminoso sotto la guida di Abimael Guzmán, e il Movimiento Revolucionario Túpac Amaru (MRTA), comandato da Víctor Polay Campos. La Commissione di Verità e Riconciliazione, creata nel 2000 per determinare gli effetti della guerra, conclude nel 2003 che questo conflitto interno causò la morte di 70 000 cittadini, principalmente nelle zone andine e quechua-parlanti.
Nel 1990 viene eletto Alberto Fujimori, il quale fece un "autocolpo di Stato" il 5 aprile 1992, sciogliendo il Parlamento e instaurando la legge marziale. Nell'ottobre 1993, riesce a far approvare una nuova costituzione, che prevedeva la possibile rielezione del presidente per due mandati consecutivi, ampliandone notevolmente i poteri. Nel 1995 Fujimori viene rieletto presidente e, durante questo mandato, il suo Paese è impegnato in scontri militari con l'Ecuador per alcune aree di confine contese tra i due stati; solo nel 1998 verrà firmato un trattato che riporta la pace. Alla fine degli anni novanta, i mezzi di comunicazione più importanti sono controllati dal governo per facilitare la rielezione di Fujimori ed era già formata una vasta rete di corruzione dal consigliere presidenziale, Vladimiro Montesinos, il quale era il capo dei servizi d'intelligence. Nel 2000 nuove elezioni presidenziali e nuova vittoria di Fujimori che, però, si circonda di sospetti brogli elettorali e scandali di corruzione. In novembre 2000, Fujimori viaggiò nel Brunei per partecipare al summit dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), e non ritornò in Perù. Invece, si fermò nel Giappone e rinunciò alla presidenza via fax. Nel 2002, viene eletto a Presidente della repubblica il moderato Alejandro Toledo Manrique.
Nel 2006 vengono celebrate le nuove elezioni presidenziali. Il 4 giugno si è svolto il turno di ballottaggio (nel quale si sono affrontati i due candidati che hanno ottenuto più voti al primo turno) che ha visto il prevalere del candidato socialdemocratico Alan García - giunto al secondo mandato presidenziale - sul candidato nazionalista e antiliberista Ollanta Humala.
Il 15 agosto 2007 il paese è stato colpito da due violente scosse di terremoto (le maggiori registrate nella zona dagli anni ottanta) che hanno causato - secondo un primo bilancio - la morte di 510 persone e 1.150 feriti.[6]
Nel 2010 si sono fatte le elezioni presidenziali a cui hanno partecipato Ollanta Humala e Keiko Fujimori, figlia dell'ex-presidente Alberto. Il primo ha vinto e oggi è l'attuale presidente del Perù.
Il Perù, con un'estensione di 1.285.216 km² è il terzo Paese del Sud America per grandezza del territorio (dopo Brasile e Argentina). Confina con l'Ecuador e la Colombia a nord, il Brasile a est, con la Bolivia a sud-est, con il Cile a sud, e l'Oceano Pacifico a ovest. La Cordigliera delle Ande corre parallela all'Oceano Pacifico, e separa le tre regioni tradizionalmente utilizzate per descrivere geograficamente il paese. La Costa, a ovest, è una stretta pianura, in gran parte arida, ad eccezione delle valli create da fiumi stagionali. La Sierra è la regione delle Ande, costituita da altipiani con vette che superano spesso i 6000 metri di altezza (come, ad esempio, il monte Huascarán, che raggiunge i 6768 m)[7]. La Selva è formata da un vastissimo bassopiano che è attraversato da grandi fiumi (Marañón, Ucayali) che danno origine al Rio delle Amazzoni; questa regione, dal clima caldo e umido, è ricoperta da un manto di foreste impenetrabili, ed è la zona meno abitata del Perù (meno di 1 abitante per chilometro quadrato).[8].
Il Perù contiene il 4% dell'acqua dolce totale del pianeta. I maggiori bacini idrografici sono tre; il bacino del Rio delle Amazzoni, che scorre a est delle Ande, il bacino del Pacifico, dove scorrono fiumi che nati dalla Cordigliera scorrono a ovest verso il Pacifico, e la conca del Lago Titicaca, al confine con la Bolivia. Il Titicaca è il secondo lago più vasto dell'America meridionale, nonché il più alto lago navigabile del mondo (3800 m s.l.m.)[9].
A differenza di altri paesi vicini all'equatore, il Perù non ha un clima tropicale in tutte le sue regioni. Le alte montagne andine e la corrente di Humboldt determinano una grande diversità climatica tra le diverse regioni[10]. La costa, fino ai 2000 m, ha un clima subtropicale arido, con temperature influenzate dalle correnti oceaniche; nonostante la latitudine tropicale infatti, sulla costa soffiano spesso i venti antartici della corrente di Humboldt, secca e fredda, il che determina una quasi assenza delle piogge sulla costa ed una temperatura più da zona temperata che da zona tropicale, con valori compresi tra 20 e 27 gradi e precipitazioni inferiori a 200 mm all'anno. Talvolta, El Niño porta correnti più calde e umide, soprattutto nella parte settentrionale della costa[10].
Nella sierra oltre i 1000 m il clima è temperato, le temperature si aggirano sui 20 gradi e le precipitazioni comprese tra 500 e 1200 mm all'anno. Al di sopra dei 3000 m le temperature si abbassano ulteriormente avvicinandosi ai 0 °C.
Nell'Amazzonia invece il clima è generalmente più caldo e piovoso, con temperature comprese tra i 25 e 30 °C e precipitazioni costantemente attorno ai 2000 mm all'anno[10].
Con una popolazione di oltre 29.000.000 di abitanti secondo un calcolo dell'INEI (Istituto Nazionale di Statistica e Informatica) pubblicato su El Comercio, quotidiano di Lima, il 9 gennaio 2011,[11] il Perù è il quarto paese più popolato del Sudamerica.[12] La densità di popolazione è di 22 abitanti per km² e il tasso di incremento annuo è 1,6%.[13] Il 54,6% della popolazione peruviana vive sulla costa, il 32,0% nella regione andina e il restante 13,4% nella selva amazzonica.[14]
La popolazione urbana equivale al 76% e quella rurale al 24% del totale. Le principali città si trovano lungo la costa, i maggiori centri sono: Piura, Chiclayo, Trujillo, Chimbote, Lima, Ica. Nella regione andina le principali città sono Arequipa, Cajamarca, Ayacucho, Huancayo e Cuzco. Infine nella selva amazzonica la città più importante è Iquitos, seguita da Pucallpa, Tarapoto e Juanjui. Salvo le città di Chimbote, Tarapoto e Juanjui, tutte le altre sono capoluoghi di regione.
Per approfondire, vedi Aree metropolitane più popolose in Perù. |
Aree metropolitane in Perù | ||||||||||||
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# | aree metropolitane | Regione | Popolazione | |||||||||
1 | Lima | Lima | 9 450 585 | |||||||||
2 | Trujillo | La Libertad | 906 313 | |||||||||
3 | Arequipa | Arequipa | 886 708 | |||||||||
*Popolazione stimata 2012 - Istituto di Statistica del Perù.[15][16] *Conformazione delle principali aree metropolitane:Lima,[17] Trujillo,[18] Arequipa,[19] |
Città più popolate | ||||||||||||
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# | Città | Regione | Popolazione | |||||||||
1 | Lima | Lima | 8 472 935 | |||||||||
2 | Arequipa | Arequipa | 749 291 | |||||||||
3 | Trujillo | La Libertad | 682 834 | |||||||||
4 | Chiclayo | Lambayeque | 524 442 | |||||||||
5 | Piura | Piura | 377 496 | |||||||||
6 | Iquitos | Loreto | 370 962 | |||||||||
7 | Cuzco | Cuzco | 348 935 | |||||||||
8 | Chimbote | Ancash | 334 568 | |||||||||
9 | Huancayo | Junín | 323 054 | |||||||||
10 | Tacna | Tacna | 242 451 | |||||||||
*Popolazione 2007 |
Il Perù è un paese multietnico, formato dalla combinazione di diverse etnie nell'arco degli ultimi cinque secoli. Le popolazioni indigene vissero nell'attuale territorio peruviano per vari millenni prima della conquista spagnola del XVI secolo. Successivamente, a causa delle epidemie portate dagli europei, la popolazione diminuì drasticamente: dai 9 milioni di abitanti sitmati nel 1520, ai circa 600.000 intorno al 1620.[20] Durante il viceregno, numerosi spagnoli e africani giunsero in Perù, mescolandosi tra di loro e con la popolazione nativa. Successivamente all'indipendenza si è avuta una graduale immigrazione europea, principalmente da Italia, Spagna, Inghilterra, Germania e Francia.[21] Da segnalare anche una lieve immigrazione di arabi, pakistani, bengalesi e giapponesi. La percentuale è così composta: Amerindi puri 46%, Meticci 31%, Bianchi 12%, Neri (compresi i mulatti e gli zambos) 2%, Asiatici 1%
La lingua spagnola è parlata dal 84,1% della popolazione. Le altre due lingue ufficiali sono il quechua, parlato dal 13,7% della popolazione, e l'aymara, parlato dall'1,7%. Nel paese si parlano anche altre lingue native americane, ma i locutori complessivamente rappresentano l'1,2% della popolazione.[1]
Per approfondire, vedi Religione in Perù. |
In Perù la principale religione è il cattolicesimo. In base al censimento del 2007, l'81,3% della popolazione maggiore di 12 anni si considera di fede cattolica, il 12,5% di fede evangelica, il 3,3% appartiene ad altre religioni e il restante 2,9% non lo specifica.[22]
Per approfondire, vedi Divisioni amministrative del Perù. |
Il Perù è suddiviso in 25 regioni alle quali va aggiunta la provincia di Lima che non appartiene a nessuna regione. Le regioni sono a loro volta suddivise in 195 province le quali sono composte da 1832 distretti.
Regioni del Perù (18-07-2005) | ||||
Nr. | Regione | Superficie in km² | Abitanti | Capoluogo |
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1. | Amazonas | 39.249,13 | 398.582 | Chahapoyas |
2. | Ancash | 35.914,81 | 1.039.460 | Huaraz |
3. | Apurímac | 20.895,79 | 418.837 | Abancay |
4. | Arequipa | 63.345,39 | 1.140.214 | Arequipa |
5. | Ayacucho | 43.814,80 | 619.552 | Ayacucho |
6. | Cajamarca | 33.317,54 | 1.359.829 | Cajamarca |
7. | Cusco | 71.986,50 | 1.171.503 | Cusco |
8. | Huancavelica | 22.131,47 | 446.708 | Huancavelica |
9. | Huánuco | 36.848,85 | 731.082 | Huánuco |
10. | Ica | 21.327,83 | 665.754 | Ica |
11. | Junín | 44.197,23 | 1.091.619 | Huancayo |
12. | La Libertad | 25.499,90 | 1.540.160 | Trujillo |
13. | Lambayeque | 14.231,30 | 1.090.450 | Chiclayo |
Lima | 34.948,57 | 8.630.004 | Lima | |
14. | Callao | 146,98 | 813.264 | Callao |
15. | Provincia di Lima | 2.672,28 | 6.954.583 | Lima |
16. | Regione di Lima | 32.129,31 | 862.157 | Huacho |
17. | Loreto | 368.851,95 | 884.144 | Iquitos |
18. | Madre de Dios | 85.300,54 | 92.047 | Puerto Maldonado |
19. | Moquegua | 15.733,97 | 159.954 | Moquegua |
20. | Pasco | 25.319,59 | 266.553 | Cerro de Pasco |
21. | Piura | 35.892,49 | 1.630.665 | Piura |
22. | Puno | 71.999,00 | 1.245.478 | Puno |
23. | San Martín | 51.253,31 | 669.973 | Moyobamba |
24. | Tacna | 16.075,89 | 274.451 | Tacna |
25. | Tumbes | 4.669,20 | 191.713 | Tumbes |
26. | Ucayali | 102.410,55 | 402.445 | Pucallpa |
Peru | 1.285.197,60 | 26.152.265 | Lima |
Il sistema educativo obbligatorio del Perù è costituito da tre livelli:
Successivamente si può accedere alle università o altri istituti superiori, ma solo dopo aver effettuato un esame di ammissione, la cui difficoltà varia in base al tipo di istituto che si intende frequentare.
Cifre ufficiali dell’AQO, consegnate nell’ultimo rapporto dell’UNICEF (2004) sulla situazione dell’infanzia in Perù, indicano che due terzi dei bambini tra gli 0 e i 17 anni di età, vivono al di sotto della soglia di povertà e circa la metà dei bambini tra gli 0 e gli 11 anni, risiedono nelle zone rurali. In Perù, in termini assoluti, ci sono 4,5 milioni di bambini con un’età inferiore agli 11 anni che vivono in povertà.
Dal punto di vista educativo, il tasso di frequenza scolastica è abbastanza alto. Anche se ci sono differenze visibili in base alle diverse estrazioni socioeconomiche, solo il 9,1% dei bambini tra i 6 e i 17 anni, all’interno della fascia di estrema povertà, non ha frequentato nessun centro educativo nel 2000. Le differenze di dispersione scolastica in termini di genere non sono statisticamente significative in nessuno dei casi. Il problema maggiore è nell’istruzione dei bambini di età inferiore ai 6 anni, dove l’attenzione che ricevono da parte dello Stato è marcatamente iniqua. La fascia dei bambini di 5 anni di età è seguita in media nel 75% dei casi, quella dei bambini di 3-4 anni solo nel 38% dei casi; mentre i bambini dagli 0 ai 2 anni che hanno dei servizi a loro disposizione rappresentano il 2,5% del totale.
Inoltre si è sperimentato un serio arretramento nella decennio passato, passando dal fornire servizi a 290.000 bambini nel 1990 a 275.000 nel 2001[24].
Il rapporto di UNICEF presenta un’informazione importante riguardo alle punizioni somministrate ai bambini all’interno del contesto familiare. È possibile osservare, ad esempio, come i livelli di aggressioni e di violenza sono maggiori nelle famiglie più povere; il 31,8% delle madri appartenenti alle fasce più povere ammettono di fare uso della violenza fisica per castigare i propri figli, contro all’11% delle madri delle fasce più alte.
Questa violenza ammessa nei confronti del bambino appare associata, inoltre, al livello di istruzione della madre. A un minor grado di istruzione corrisponde un maggior numero di aggressioni nei confronti dei figli: il 56% delle madri senza alcun tipo di istruzione usa la violenza fisica per punire i figli, contro il 24% delle madri con un livello di istruzione superiore.
Richiama l’attenzione, senza dubbio, il fatto che le madri con un livello di istruzione secondario o superiore che utilizzano metodi punitivi violenti sono circa 1/3. Risulta anche distintivo il fatto che avere un’istruzione primaria o non averne alcuna, non fa una gran differenza in termini di preferenza per le punizioni violente; in entrambi i casi si raggiunge una percentuale di poco superiore al 50%.
Per approfondire, vedi Elezioni generali in Perù del 2001, Presidenti del Perù e Presidenti del Consiglio dei ministri del Perù. |
Il Perù è una Repubblica presidenziale democratica rappresentativa con un sistema multi-partitico. Secondo l'attuale costituzione, il Presidente è il capo dello Stato e del governo e viene eletto per cinque anni e può venir rieletto solo dopo che sia trascorso un altro intero mandato successivo al suo precedente, ma non può esercitare per due mandati consecutivi[25].
Il presidente nomina il primo ministro e, con i consigli di quest'ultimo, il resto del Consiglio dei ministri. Il Congresso è unicamerale formato da 130 membri eletti anch'essi per un mandato di cinque anni. Il Presidente della Repubblica (potere esecutivo) e il ramo legislativo possono proporre le leggi, che poi devono passare dal Congresso e promulgate dal presidente. La magistratura è un organismo indipendente dal governo. Il governo peruviano è eletto direttamente, e il voto è obbligatorio per tutti i cittadini di età compresa tra 18 e i 70 anni. Le elezioni del 2011 si chiusero con la vittoria al secondo turno di Ollanta Humala[26], del partito Gana Perú, davanti a Keiko Fujimori di Fuerza 2011 (48,5%). Il Congresso è attualmente composto da eletti di Gana Perù (47 seggi), Fuerza 2011 (37 seggi), Alianza Parlamentaria (20 seggi), Alianza por el Gran Cambio (12 seggi), Solidaridad Nacional (8 seggi) e Concertación Parlamentaria (6 seggi)[27].
Il Ministro de Relaciones Exteriores del Perú è incaricato di formulare, eseguire e valutare le politiche estere del paese, amministrando anche le missioni diplomatiche negli stati stranieri.
Le relazioni estere sono stati dominati da conflitti di confine con i paesi vicini (Ecuador e Cile), la maggior parte delle quali sono state risolte nel corso del XX secolo. Attualmente, il Perù contesta i suoi limiti marittimi con il Cile nel Pacifico[28]. Il Perù è uno dei fondatori della Comunità andina ed è membro di organizzazioni internazionali come l'Organizzazione degli Stati Americani e delle Nazioni Unite. Le forze armate peruviane sono composte da un esercito, una marina e una forza aerea, le cui missioni sono la salvaguardia dell'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale del paese[29]. Le forze armate sono alle dipendenze del Ministero della Difesa e al presidente come comandante in capo. Il servizio obbligatorio di leva è stato abolito nel 1999 e sostituito dal servizio militare volontario.
Nel 1997 la crescita economica è stata del 7%, ma non più del 1% nel 1998, a causa degli effetti disastrosi di "El Niño", che ha provocato inondazioni con conseguenze sulla pesca, oltre le crisi finanziarie in Asia, Brasile e Russia. Tuttavia, nel XXI secolo l'economia peruviana è stata quella a più alta crescita dell'America Latina, crescita costante unita a bassa inflazione, una delle più basse al mondo nel 2010[31]. Il salario minimo mensile in Perù nel 2012 è stato innalzato a 280 US$[32].
La popolazione è impiegata in:
Punti di forza: risorse minerarie ricche (anche petrolio), pesca abbondante, agricoltura diversificata, industria tessile fiorente.
Punti di debolezza: scarsi investimenti, banche deboli.
Produzione di energia elettrica: 38,7 TWh (2011)[30].
Pesca: 9.520.000 ton.
Allevamento: pecore 13,6 milioni, capre 2 milioni, bovini 4,7 milioni, suini 2,5 milioni.
Minerali: argento, carbone, piombo, zinco, ferro, oro, rame.
Nel tempo degli inca si coltivava soprattutto mais, patate e coca usando il metodo di coltivazione a terrazze. Ora si coltivano sempre patate e mais, di cui il Perù è il quinto esportatore al mondo, i carciofi e soprattutto gli asparagi, di cui il Perù è il secondo esportatore al mondo
In Perù si allevano diversi animali; nella zone della sierra si allevano soprattutto lama e pecore; meno diffuso è l'allevamento di bovini e caprini.
Il rame è il minerale maggiormente esportato, assieme all'argento; di questi due metalli il Perù infatti è il secondo esportatore al mondo[33]. Abbondantemente presenti anche zinco, oro, prodotti petroliferi, piombo, argento, ferro, stagno, fosfati, carbone, vanadio, bismuto, guano, mercurio, antimonio, molibdeno, tungsteno e sale.
acciughe, sardine, gamberetti e olio di pesce sono tra i prodotti della pesca più esportati, anche se il più esportato in assoluto è la farina di pesce, della quale il Perù è il primo produttore al mondo[33].
I settori industriali più sviluppati sono quello tessile e quello siderurgico. Di rilievo anche la produzione di cemento, tabacco, metallurgia, alimentari, carta e chimica, sebbene non ancora esportata.
USA 23%, Cina 7%, Giappone 7%, Svizzera 6%, Germania 6%, Altri 51%.
Nel 2008 le esportazioni US$ 31 529 000 000, hanno superato le importazioni US$ 28 439 000 000, soprattutto per i generi alimentari, i macchinari, attrezzature per trasporti, e prodotti industriali in genere.
Il Perù accoglie ogni anno 2,3 milioni di turisti. La loro provenienza è: USA 22%, Argentina 12%, Cile 9%, Germania 8%, Spagna 7%, Italia 6%, Regno Unito 4%, Giappone 3%, Cina 2%, altri 27%.
Le principali mete turistiche sono i siti archeologici incaici e pre-incaici (come Machu Picchu e le Linee di Nazca), la città millenaria e coloniale di Cusco e le rovine dei dintorni, il Lago Titicaca e le sue isole, i famosi tesori del Signore di Sipan nella città di Chiclayo e la millenaria cittadella di Chan Chan, la città coloniale di Arequipa, la città pre-colombina e coloniale di Lima, la Cordigliera delle Ande, le riserve naturali di Paracas sull'oceano, di Pacasmayo nelle Ande e quella della foresta amazzonica.
Gli habitat più importanti sono:
Il Perù aderisce ai seguenti trattati ambientali:
Il Perù è un paese con molti habitat naturali diversi: si passa infatti dalla foresta amazzonica fino al paesaggio delle Ande; per questo motivo, anche le specie animali e vegetali presenti sul territorio sono molto varie. Nella foresta amazzonica si possono trovare piante tropicali (tra cui diverse specie di orchidee). Tipici del deserto sono i cactus e altre piante grasse.
Si stima che in Perù esistano circa 400 specie di mammiferi, 1.700 di uccelli, 500 di rettili e anfibi e circa 2.000 di pesci. Gli Inca veneravano 3 animali che sono tuttora presenti sul territorio: il giaguaro, il condor e il serpente. Nella foresta amazzonica peruviana si possono trovare specie di animali come il formichiere gigante, il caimano, varie specie di serpenti tra i quali la varietà velenosa nakanaka e numerose specie di boa, il tapiro, la tarantola, la lontra, il bradipo e diverse specie di scimmie; varietà di scoiattoli e roditori, tra i quali il capibara, il roditore più grande del mondo; numerose specie di pipistrelli, api e pappagalli.
Nella costa peruviana troviamo invece le otarie e nell'oceano anche le foche e le balene; numerose specie di uccelli come pellicani, cormorani e l’aquila pescatrice. Nel deserto vivono molte specie di insetti e aracnidi come il temibile scorpione.
Procedendo verso nord la costa si può suddividere in tre zone: deserti, depressioni e pampa e valli fluviali e fertili; qui si può trovare la volpe, il cerbiatto, numerose specie di uccelli, gufi e barbagianni. Nelle Ande peruviane gli animali sicuramente più famosi sono il lama, l'alpaca e la vigogna importanti per il commercio della lana.
Per approfondire, vedi Aree naturali protette del Perù. |
Le aree protette in Perù occupano oltre il 10% del territorio nazionale.
Tra gli scrittori celebri citiamo:
In Prosa
In Poesia:
In Perù è molto diffusa la Salsa, genere musicale originario degli abitanti di tutto il Sud America e America Centrale, che negli anni settanta arrivò alla capitale. Ora in Perù la salsa si è diversificata in stili che vanno dalla Cumbia della capitale alla salsa del Nord e quella della regione Amazzonica, detta "Salsa Selvatica", alla Chicha ("Salsa delle Ande"). Ma è anche molto seguita la Salsa oltreconfine in particolare modo quella portoricana e cubana. La salsa è diventata oggi il secondo genere più seguito in Perù, soprattutto nella città portuale del Callao; inoltre tra i giovani viene seguito molto il genere Reggaeton, una sorta di dance music diventata popolare all'inizio degli anni novanta e diffusasi tra il pubblico del Nord America, dell'Europa, dell'Asia e dell'Australia durante i primi anni del XXI secolo, e l'hip hop. Altri generi musicali diffusi sono la samba, il Merengue, l'afro-peruviano e il rock.
Il Perù è culla di grandi cantanti lirici, di opera e di opera versatile.[34] Una delle figure principali fu la mitica Yma Sumac, una soprano versatile con grandi ranghi vocali.[35]
Luigi Alva 1927, è considerato il re dei tenori leggeri delle decadi del cinquanta e sessanta. Consacrandosi nella interpretazione di Paolino nel Matrimonio Secreto, nella Scala di Milano. Lavorando in poi con grandissimi direttori del mondo come: Herbert von Karajan, Leonard Bernstein e George Solti.
Un illustre e attuale cantante tenore di musica lirica è Juan Diego Flórez, da molti ritenuto degno erede del maestro Luciano Pavarotti.
Da segnalare, nel campo della musica classica, la figura di Enrique Pinilla che, terminati gli studi in Spagna, fondò a Lima l'Escuela Superior de Cine y Televisión.
Altri generi musicali hanno grandi rappresentanti peruviani come la musica popolare leggera: La grande Chabuca Granda, popolarissima per il tema La flor de la canela, Alicia Maguiña, Lucha Reyes e la vincitrice del Grammy Awards Susana Baca.
Nell'ambito della musica rock, degni di nota sono il gruppo We All Together.
La pratica dello sport in Perù risale all'epoca pre-Inca, poi continuata con la civiltà Inca. Con l'arrivo degli spagnoli in questo paese lo sport cambiò radicalmente, e gli eventi sportivi divennero quelli della tradizione europea. Più tardi, fu influenzato dalla ideologia americana per questioni di marketing[36].
La storia peruviana ai Giochi Olimpici è piuttosto breve; il Perù ha vinto la sua prima e unica medaglia d'oro nel tiro a segno (pistola libera) con Edwin Vásquez Cam alle Olimpiadi di Londra del 1948[37]. Questo sport ha vinto tre delle quattro medaglie olimpiche del Perù in tutta la sua storia: nel 1948 con Francisco Boza, nel 1984 e nel 1992 con Juan Giha, questi ultimi due entrambi medaglie d'argento. L'altra medaglia d'argento vinta dal Perù alle Olimpiadi fu nella pallavolo, quando nel 1988 a Seul la squadra femminile, cedendo solo in finale 3-2 all'Unione Sovietica, fu la prima squadra sudamericana in questa disciplina a vincere una medaglia. Il team era composto da Luisa Cervera, Alejandra Di Guerra, Denisse Fajardo, Miriam Gallardo, Rosa Garcia, Sonia Heredia, Katherine Cornea, Natalia Malaga, Gabriela Pérez del Solar, Cecilia Tait, Gina Cenaida Torrealva e Uribe.
Il calcio, lo sport più popolare al mondo, è il più praticato anche in Perù, come in tutto il Sudamerica. Il Campeonato Descentralizado è il più importante torneo nazionale, e la squadra di calcio nazionale ha avuto qualche spunto importante sulla scena mondiale nel passato. Ha partecipato alle finali della Coppa del Mondo quattro volte, la sua ultima apparizione fu nell'edizione 1982, dove fu eliminata al primo turno da Italia e Polonia. Il Perù ha vinto due volte la Coppa America, nel 1939 e nel 1975. A livello di club, nessuna squadra peruviana ha vinto la Coppa Libertadores: il Club Universitario de Deportes di Lima arrivò in finale nell'edizione del 1972 perdendo poi dall'Independiente, e lo Sporting Cristal perse la finale del 1997 col Cruzeiro.
L'unica squadra peruviana che ha vinto un titolo internazionale è il Cienciano, vincitore della Copa Sudamericana 2003 e della Recopa Sudamericana 2004.
Atleti peruviani noti per i risultati ottenuti nel proprio sport sono: il tennista Alex Olmedo, che nel 1959 arrivò in finale di tre tornei del Grand Slam, vincendo gli Open d'Australia e Wimbledon e perdendo gli US Open da Neale Fraser. Luis Horna, anch'esso tennista, vinse il torneo di doppio al Roland Garros nel 2008 assieme all'uruguaiano Pablo Cuevas, prima coppia sudamericana a riuscire nell'impresa.
Felipe Pomar e Sofía Mulánovich sono stati campioni del mondo di surf, Jimmy Eulert medaglia d'oro ai Giochi Paralimpici di Atlanta 1996 e Sydney 2000, Akio Tamashiro medaglia di bronzo ai mondiali di karate. Anche il pugilato ha dato qualche soddisfazione ad atleti peruviani: Kina Dynamite è stata campionessa super-piuma della World Boxing Association, Alberto Rossel campione WBA dei pesi mosca. In altri sport, Edgar Prado vinse nel 2006 il Kentucky Derby, Antonina e Valentina Shevchenko campionesse del mondo di muay thai, Inés Melchor medaglia di bronzo ai Giochi Panamericani e primatista sudamericana nella maratona, Alexander Zimmerman campione del mondo della vela nella categoria Sunfish, Delfina Cuglievan campionessa del mondo di sci acquatico, e Miguel Sarria di kick boxing. Due peruviani hanno eccelso anche negli scacchi: Julio Granda Zúñiga, che si mise in luce nel 1980 quando a 14 anni vinse il mondiale under-14, e Emilio Córdova, il più giovane Grande Maestro peruviano, titolo che ottenne nel 2007 a soli sedici anni[38].
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