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Ordine di Malta (1080 - )
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Sovrano Militare Ordine di Malta
Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta

Bandiera del Sovrano militare ordine di Malta e stemma

stemma Santa Sede
Motto Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum
(Difesa della fede e servizio ai poveri)
Status attivo
Gran Maestro S.A.E. fra' John Timothy Dunlap
Cancelliere S.E. Riccardo Paternò di Montecupo
Istituzione Gerusalemme, 1048 c.a.; riconosciuto il 15 febbraio 1113
Primo capo Gerardo Sasso

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta[1] (in latino: Supremus Militaris Ordo Hospitalarius Sancti Ioannis Hierosolymitani Rhodiensis et Melitensis), comunemente abbreviato in Sovrano Militare Ordine di Malta (in sigla SMOM[2]), Ordine Gerosolimitano,[3] o anche semplicemente Ordine di Malta[4], è un ordine religioso cavalleresco canonicamente dipendente dalla Santa Sede, con finalità assistenziali.

L'ordine gode di uno stato giuridico del tutto singolare. La giurisprudenza interna di alcuni Stati, fra cui l'Italia, ne riconosce l’esenzione dalla giurisdizione civile pur non considerandolo soggetto di diritto internazionale, anche se a questo ordine è riconosciuta una personalità giuridica internazionale utile allo svolgimento delle sue funzioni assistenziali[5][6][7]. Ha rappresentanza diplomatica e proprie ambasciate in 112 Stati. La dottrina seguita dall'altra parte della comunità internazionale la accomuna alle organizzazioni non governative internazionali, sul modello della Croce Rossa[8][9][10], essendo anche ormai totalmente privo del requisito di territorialità. In effetti l'Ordine ha come suo unico collegamento con la comunità internazionale il fatto di aver governato per oltre due secoli l'isola greca di Rodi (1309-1522) e poi, dal 1530 al 1798 le Isole maltesi[5]. In virtù delle relazioni diplomatiche da esso intrattenute e del suo ruolo assistenziale svolto con carattere internazionale, detiene un seggio come Osservatore presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 1994.

Abbreviato in SMOM, l'Ordine è di fatto l'erede dell'antico Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, fondato intorno al 1080 e reso sovrano il 15 febbraio 1113 da papa Pasquale II.

Dallo SMOM dipendono 6 Gran Priorati e 48 Associazioni nazionali che riuniscono i cavalieri e le dame a seconda del loro paese di residenza. In Italia sono i tre Gran Priorati Italiani (Lombardia e Venezia, Roma, Napoli e Sicilia) a riunire i membri dell'Ordine. L'Associazione dei cavalieri italiani del sovrano militare ordine di Malta gestisce le attività sanitarie dell'Ordine di Malta in Italia. Da questa dipende il corpo militare ausiliario comandato da un generale dell'Esercito Italiano (Corpo militare dell'ACISMOM). Dal 1970 il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta opera nel campo della protezione civile. Ha prestato assistenza alle popolazioni in tutti i maggiori disastri naturali che hanno colpito il Paese.

Dal 1834 l'Ordine ha la sua sede centrale di governo a Roma in via dei Condotti, presso piazza di Spagna; è presente in oltre 120 paesi con iniziative a carattere benefico e assistenziale. Si qualifica come ente sovrano e in base al riconoscimento dello Stato italiano la sua sede – il Palazzo Magistrale – e la villa di Santa Maria del Priorato sull'Aventino godono dello status di extraterritorialità.

Dal 2 maggio 2018 al 29 aprile 2020 il principe e gran maestro è stato fra' Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.[11] Il 3 maggio 2023 il Luogotenente Fra' John Timothy Dunlap viene eletto Gran Maestro dell'Ordine, carica che assume per 10 anni.

Il motto dello SMOM è Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (traduzione dal latino: difesa della fede e servizio ai poveri).

L'Ordine emette francobolli e ha una moneta numismatica, lo scudo maltese, immatricola veicoli con targa SMOM concessa dal ministero della Difesa italiano, emette i suoi passaporti diplomatici e celebra la sua festività nazionale il 24 giugno, solennità della Natività di san Giovanni Battista Patrono Principale dell'Ordine, un'altra importante ricorrenza viene celebrata l'8 settembre, festa della Madonna del Fileremo, Protettrice dell'Ordine, nella solennità della Natività di Maria Santissima.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione dell'Ordine[modifica | modifica wikitesto]

Gerardo Sasso, fondatore dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Incisione su rame di Laurent Cars, c. 1725.
Vessillo degli ospitalieri di San Giovanni (miniatura del 1250)

Il Sovrano militare ordine di Malta trae le sue origini dall'antica confraternita di monaci che, sotto la guida di Gerardo Sasso di Scala (località vicina ad Amalfi) ospitavano i pellegrini che giungevano a Gerusalemme. Tale attività ebbe inizio attorno al 1050, probabilmente finanziata da mercanti di Amalfi, con la costruzione a Gerusalemme di un ospizio (detto ospedale nel significato originario della parola, cioè luogo di ospitalità, più simile al concetto attuale di ostello) per i pellegrini di ogni fede e razza, con attigua chiesa e convento. L'istituzione prese il nome di Ordine degli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, in onore di San Giovanni l'Elemosiniere e prosperò come comunità indipendente proprio sotto la guida del suo fondatore.

Divenuto ordine religioso militare in seguito alla prima crociata, il 15 febbraio 1113, mediante la bolla papale Pie postulatio voluntatis il Papa Pasquale II riconosceva l'ospedale di Gerusalemme come istituzione dipendente direttamente dal Papato con la facoltà di nominare al suo interno il proprio capo (definito Gran Maestro), senza alcuna interferenza da parte di altre autorità secolari o religiose. In virtù di questa stessa bolla papale, l'ospedale venne esentato dal controllo della chiesa locale. Venne però imposto che tutti i cavalieri appartenenti all'ordine fossero necessariamente dei religiosi, legati al rispetto dei tre voti monastici di povertà, castità e obbedienza. È a questo periodo inoltre che si fa risalire l'adozione da parte dell'ordine della croce a otto punte che ancora oggi ne è il simbolo: la croce è il simbolo di Cristo mentre le sue otto punte indicano le otto beatitudini pronunciate da Gesù nel discorso della montagna e ricordate nei Vangeli.

Il Beato Raymon du Puy de Provence, primo successore del Beato Gerardo organizzò l'istituzione militarmente ottenendo il riconoscimento papale come Ordine Cavalleresco religioso per difendere i pellegrini e i propri ospedali in Terrasanta e istituì anche la prima infermeria confermando la funzione assistenziale ospedaliera.

A Rodi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stato monastico dei Cavalieri di Rodi.

In questo modo, oltre al riconoscimento formale, acquisì anche un territorio e una forza armata, configurandosi come vero e proprio Stato quando occupò Rodi nel 1309 sottraendola ai Turchi. Gli ospitalieri nel 1291 avevano già lasciato la Terrasanta, cercando rifugio a Cipro. Durante i secoli perse alcuni territori e dovette acquisirne altri, mantenendo comunque una territorialità, tranne un breve periodo di esilio fra la perdita dei territori in Terrasanta e lo spostamento a Rodi.

A Rodi la sovranità internazionale e l'indipendenza dell'Ordine crebbero ancora, così come la flotta navale divenne ancor più temibile. Per tutto il XIV secolo l'Ordine si suddivise in Gran Priorati, Baliaggi e Commende in base alla lingua parlata dai cavalieri. Inizialmente le lingue erano quelle parlate in sette territori: Francia, Italia, Germania, Provenza, Alvernia, Inghilterra (con la Scozia e l'Irlanda) e Aragona (Navarra). Nel 1492 venne costituita l'ottava lingua, ovvero quella di Castiglia e Portogallo.[12]

Nel 1489, papa Innocenzo VIII decise la soppressione dell'Ordine dei Canonici regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la sua incorporazione nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, cosa che però non ebbe un reale effetto se non in Italia (nessuna conseguenza ebbe infatti nei Priorati di Spagna, Polonia e Germania) e che comunque con nuova disposizione di Papa Alessandro VI venne annullata 7 anni dopo (nel 1496).

L'Ordine a Malta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stato monastico dei Cavalieri di Malta.
Busto di un cavaliere di Malta

Dopo aver respinto nel 1480 una prima volta gli ottomani, i cavalieri di San Giovanni, dopo sei mesi di assedio e fieri combattimenti contro la flotta e l'esercito del sultano Solimano il Magnifico, nel 1523 vennero costretti ad arrendersi e lasciarono Rodi con gli onori militari.

L'ordine rimase senza un dominio territoriale proprio sino al 1530, quando il gran maestro fra' Philippe de Villiers de l'Isle Adam prese ufficialmente possesso dell'isola di Malta, facente parte del Regno di Sicilia, garantitagli dai monarchi dell'isola, l'imperatore Carlo V del Sacro Romano Impero e sua madre, la regina Giovanna di Castiglia, con l'approvazione di papa Clemente VII, restando nominalmente vassalli del Regno di Sicilia.

La riforma protestante[modifica | modifica wikitesto]

La Riforma protestante, che spaccò l'occidente europeo tra protestanti e cattolici romani interessò anche i cavalieri di Malta. In diversi paesi, tra cui Inghilterra, Scozia e Svezia, l'ordine venne ufficialmente sciolto. In altri, tra cui i Paesi Bassi e la Germania, interi baliaggi o commende (divisioni amministrative dell'ordine) si convertirono al protestantesimo; questi andarono a costituire "ordini giovanniti" che ancora oggi sopravvivono in Germania, Paesi Bassi, Svezia e altri paesi come gli Stati Uniti o il Sud Africa. Venne comunque stabilito dal gran maestro che l'ordine dovesse mantenersi neutrale nella guerra tra nazioni fondamentalmente cristiane.

L'assedio ottomano a Malta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Grande assedio di Malta.

Nel 1565, i cavalieri, guidati dal gran maestro fra' Jean de Vallette (da cui il nome della capitale di Malta, Valletta), difesero l'isola da un tentativo di assedio di notevoli dimensioni perpetrato da un esercito di 48.000 ottomani. La strenua difesa dei cavalieri e dei maltesi obbligò gli ottomani a desistere dopo quasi quattro mesi.

La battaglia di Lepanto[modifica | modifica wikitesto]

La Battaglia di Lepanto (1571), artista anonimo del XVI secolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Lepanto.

La flotta dell'ordine diede un contributo significativo alla distruzione della potenza navale ottomana nella Battaglia di Lepanto del 1571, sotto la guida di Giovanni d'Austria, fratellastro di re Filippo II di Spagna.

Le colonie nei Caraibi[modifica | modifica wikitesto]

Mappa delle colonie dell'Ordine nei Caraibi nel corso del XVII secolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Colonie del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Dal 1651 al 1665, l'Ordine di Malta ebbe il governo anche di quattro isole nei Caraibi. Il 21 maggio 1651, l'Ordine acquistò le isole di Saint Barthélemy, Saint Christopher, Saint Croix e Saint Martin. Queste vennero acquistate dalla Compagnie des Îles de l'Amérique francese che era da poco stata dissolta. Nel 1665, le quattro isole vennero vendute alla Compagnia francese delle Indie Occidentali.

L'occupazione francese di Malta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1798 Napoleone nel corso della Campagna d'Egitto, occupò l'isola di Malta, su cui l'Ordine cavalleresco governava dal 1530 con diritti feudali concessi dal Regno di Sicilia[13]: i cavalieri ospitalieri, secondo la loro legge che proibiva di opporsi con le armi ad altri cristiani, non opposero resistenza. Tale episodio è generalmente considerato quale epilogo della funzione militare dell'Ordine.

Il gran maestro fra' Ferdinand von Hompesch zu Bolheim il 12 giugno 1798 accettò in un trattato di cedere Malta, Gozo e Comino ai Francesi e il 18 giugno s'imbarcò per Trieste. Il balì Frisari, uno dei deputati alla firma del trattato, espresse in una nota le riserve circa i diritti di sovranità del suo sovrano borbonico, il re di Sicilia, al quale Malta apparteneva come territorio concesso in feudo ai cavalieri.

I Francesi tennero Malta solo due anni; il 4 settembre 1800 il presidio francese s'arrese al generale Pigot, comandante delle truppe inglesi che, insieme con i Maltesi insorti, avevano stretto d'assedio La Valletta.

Peregrinazione e sede a Roma[modifica | modifica wikitesto]

Il barone Vassiliev, un comandante dei cavalieri del XIX secolo.

Il gran maestro Hompesch, sbarcando a Trieste, aveva pubblicato un manifesto contro la cessione impostagli con la forza dai francesi. Subito dopo i cavalieri dissidenti disconobbero l'autorità dello Hompesch e nominarono gran maestro l'imperatore Paolo I di Russia; Hompesch si dimise l'anno successivo (1799). Dopo l'uccisione di Paolo I (1801), il nuovo imperatore Alessandro I rinunciò ad assumere la carica di gran maestro, nominando luogotenente dell'Ordine il primo ministro russo Nikolaj Ivanovič Saltykov finché non fosse stato eletto un nuovo gran maestro. Nel 1802 fu designato fra' Bartolomeo Ruspoli (figlio del principe Alessandro Ruspoli), che rinunciò alla carica, pertanto nel 1803 venne eletto fra' Giovanni Battista Tommasi; anche Alessandro I riconobbe l'elezione, inviandogli le insegne di gran maestro che erano state detenute da Paolo I[14].

Tommasi stabilì la sede dell'Ordine a Messina (1803) e poi a Catania (1804): fu scelta la Sicilia perché si sperava che l'Ordine riavesse Malta, come era stato previsto nell'articolo X del trattato di Amiens del 1802; tuttavia l'ostilità inglese e il riaprirsi del conflitto anglo-francese fecero cadere ogni speranza e nel 1814 a Parigi e nel 1815 con il congresso di Vienna fu confermata la sovranità inglese su Malta.

L'Ordine cercò di avere altre sedi nel Levante e sul mare e trattò nel 1823 con gli insorti greci per collaborare con loro nella lotta contro i Turchi e avere in compenso le isole a sud della Morea e possibilmente Rodi.

Nel 1826 l'Ordine si trasferì a Ferrara e nel 1834 a Roma, in territorio pontificio: il nuovo luogotenente stabilì la sede dell'ordine nella sua attuale sede sull'Aventino, dove ancora oggi risiede. Nel 1844 alla sede fu riconosciuto il diritto di extraterritorialità.

Dopo il 1870 e la presa di Roma, divenne ospite dello Stato italiano. Nel 1879 il papa Leone XIII ripristinò la carica di Gran Maestro dell'Ordine, che nel 1805 il papa Pio VII aveva sostituito con quella di Luogotenente.

L'Ordine, non dovendo ulteriormente difendere interessi territoriali, diede prevalentemente impulso alle attività assistenziali e ospedaliere, sia in Italia sia in Europa, in Asia, in Africa e in America, ottemperando alle direttive impartite dal gran magistero, stabilito in Roma nei suoi due palazzi di via dei Condotti e dell'Aventino, godenti per concessione dello Stato italiano delle prerogative immunitarie proprie delle sedi diplomatiche degli stati esteri.

Situazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo Magistrale dell'Ordine a Roma

Il Sovrano Militare Ordine di Malta è un Ordine religioso laicale cattolico che gode ipso iure di personalità giuridica pubblica nella Chiesa, istituzione di diritto internazionale pubblico (di cui si discute la natura sovrana) con sede a Roma. I Cavalieri di Giustizia detti anche Professi o Frati, e i Cappellani Conventuali Professi, che hanno emesso i Voti religiosi sia semplici temporanei sia solenni, sono il nucleo essenziale dell'Ordine.

Svolge attività mediche ed umanitarie in oltre 120 paesi del mondo gestite dai priorati, dalle associazioni nazionali e dall'agenzia internazionale Malteser International. Ha relazioni diplomatiche con 112 Paesi, fra cui Paesi non cattolici e non cristiani[15].

L'Associazione dei cavalieri italiani dell'Ordine ha un proprio corpo militare speciale ausiliario dell'Esercito Italiano, il Corpo militare EI-SMOM, che svolge attività mediche, in particolare a seguito di calamità naturali e durante le missioni di peacekeeping[16].

Dagli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Tramite un accordo con il governo maltese nel 2001 l'Ordine è tornato a Malta con l'uso, e limitata extraterritorialità, di parte del Forte Sant'Angelo nella città di Birgu.

Il Sovrano militare ordine di Malta, che fino al 2004 ha emesso francobolli propri con il valore facciale in grani, tarì e scudi, li emette dal 1 gennaio 2005 in euro. La corrispondenza affrancata con i francobolli del Sovrano Ordine di Malta può essere spedita nei paesi con i quali l'Ordine ha stipulato convenzioni postali, a condizione di essere imbucata presso la sede delle Poste Magistrali, in via delle Carrozze 79, a Roma.

Tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017 si apre una crisi istituzionale interna, e nei rapporti tra la Santa Sede e i vertici dell'ordine, con lo scontro tra l'allora gran maestro Matthew Festing e il gran cancelliere Albrecht von Boeselager, che ha portato alle dimissioni del gran maestro Matthew Festing, dimissioni accettate da papa Francesco[17].

Il 3 settembre 2022, il Santo Padre approva con proprio Decreto la nuova Costituzione ed il relativo Regolamento, confermando l'incarico del Delegato Speciale sino alla conclusione del Capitolo Generale straordinario, convocato per la data 25 gennaio 2023, Festa della Conversione di San Paolo. [18][19]

Status[modifica | modifica wikitesto]

Relazioni estere del Sovrano Militare Ordine di Malta.

     Relazioni diplomatiche

     Altre relazioni

L'Ordine di Malta è un'istituzione riconosciuta internazionalmente: possiede una propria bandiera, una costituzione[20], un capo di stato, organi esecutivi e giuridici, ed emette passaporti e francobolli, intrattenendo anche autonome relazioni diplomatiche con oltre cento nazioni e con le organizzazioni internazionali. Conclude accordi con altri soggetti di diritto internazionale (stati, organizzazioni internazionali, Chiesa cattolica) lavorando in stretto rapporto con essi per svolgere i compiti di assistenza ai poveri e agli ammalati in diversi paesi del mondo e di difesa della fede cristiana.

Esistono anche alcuni pareri contrari al riconoscimento dell'Ordine come entità sovrana: gli esperti tedeschi Helmut Steinberger e Wilhelm Wengler e l'internazionalista inglese Ian Brownlie sostengono che il riconoscimento di alcune nazioni non implica automaticamente il possesso dello status di soggetto di diritto internazionale. L'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni non prevede per l'Ordine di Malta un prefisso identificativo radio proprio, come avviene invece per la Santa Sede e l'Autorità Nazionale Palestinese che però possiedono un proprio territorio[21].

Tuttavia, tradizionalmente, nessun altro soggetto di diritto internazionale ha messo in dubbio la soggettività internazionale del SMOM. E su questo dato di fatto seppure con alcuni distinguo, nei manuali di diritto internazionale il SMOM è indicato tra i soggetti di diritto internazionale, assieme agli stati, alla Santa Sede (distinta, in questo senso, dallo Stato del Vaticano), all'ONU, alla UE e alle altre organizzazioni internazionali.

Relazioni diplomatiche[modifica | modifica wikitesto]

La sua rete diplomatica rafforza le relazioni dell’Ordine con i governi dei paesi nei quali è operativo. È presente con proprie ambasciate in 112 Stati. Ha sottoscritto accordi di cooperazione internazionale con oltre 50 paesi. In campo politico-internazionale lo SMOM è neutrale, imparziale e apolitico[15].

Relazioni con la Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, le sedi istituzionali del Sovrano Ordine di Malta godono del diritto all'extraterritorialità e i rapporti tra l'ente e lo Stato italiano sono gestiti dalle rispettive ambasciate[22]. L'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede è la missione diplomatica della Repubblica Italiana accreditata anche presso il Sovrano Militare Ordine di Malta. [23]

In Italia opera dal 1877 l'Associazione dei cavalieri italiani dello SMOM quale ente di diritto pubblico melitense. I Ministeri della Difesa e dell'Interno italiani gestiscono l'organizzazione delle targhe automobilistiche del servizio militare dei Cavalieri italiani dell'Ordine di Malta, costituito in prevalenza da ambulanze e mezzi di soccorso; le targhe dell'Ordine possiedono la comune immatricolazione per le targhe diplomatiche; nel caso dell'Ordine di Malta, le targhe terminano con le lettere "XA".

Attualmente i francobolli dell'Ordine, per le "Poste magistrali", vengono stampati in Francia e hanno corso legale anche in Italia.

La coniazione delle monete (scudo maltese) venne realizzata a Roma (1961), Parigi (1962) e Arezzo (1963), dal 1964 è affidata alla zecca dell'Ordine di Malta.

L'uso delle onorificenze e decorazioni conferite dallo SMOM non prevede in Italia l'obbligo di alcuna autorizzazione (a differenza degli altri ordini cavallereschi), dato che lo SMOM è riconosciuto come soggetto di diritto internazionale[24].

Onorificenze concesse dalla Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al merito civile
  • Conferita l'11 ottobre 2010:
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010

Attività in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: ACISMOM.
Mezzi del corpo militare

I campi principali sono l'attività sanitaria, l'assistenza sociale e gli interventi in caso di crisi umanitarie.

Gestisce un ospedale a Betlemme e uno a Roma, l'Ospedale San Giovanni Battista, con 240 posti letto, e inoltre poliambulatori a Roma, Napoli e Pozzuoli[25], istituti per anziani e disabili, corpi di soccorso e servizi di ambulanze. Gestisce inoltre la Scuola Materna “Vittorio Emanuele II” di Torino, che fu il primo “asilo infantile” di tutto il Piemonte.

Dall'Associazione dei cavalieri italiani dipende il Corpo militare dell'ACISMOM, "corpo militare volontario speciale ausiliario dell'Esercito Italiano", dedito all'assistenza sanitaria e umanitaria, cui fa parte anche il Corpo delle infermiere volontarie dell'ACISMOM.

Sempre in Italia il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta (acronimo CISOM) fondato nel 1970, presta soccorso in occasione di calamità, operando in stretta collaborazione con il dipartimento italiano della protezione civile.

L'Associazione dei cavalieri italiani (ACISMOM) per mobilità sanitaria riceve annualmente una quota del Fondo Sanitario Nazionale (FSN).

In merito invece ai titoli nobiliari riconosciuti dall'Ordine di Malta a cittadini con passaporto italiano, essi non hanno alcuna validità per lo stato italiano, dato che per l'Italia l'Ordine di Malta è uno stato estero, e che la Repubblica Italiana oggi non riconosce titoli nobiliari, se non come cognome, ai sensi del secondo comma della XIV disposizione transitoria dell’attuale costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del nome.

Relazioni con la Repubblica di Malta[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere della Repubblica di Malta e del Sovrano Militare Ordine di Malta al Forte Sant'Angelo di Vittoriosa

Nel corso degli anni sono stati condotti da parte dell'Ordine due trattati bilaterali con la Repubblica di Malta. Il primo è datato al 21 giugno 1991[26], il secondo trattato, sostitutivo del precedente, è invece stato siglato il 5 dicembre 1998 e ratificato il 1º novembre 2001.[27]

Questi accordi hanno garantito all'Ordine l'uso con limitata extraterritorialità della parte superiore di Forte Sant'Angelo nella città maltese di Vittoriosa. Tale atto si è generato dal proposito di "dare all'Ordine l'opportunità di poter meglio espletare le proprie attività umanitarie da Forte Sant'Angelo, come pure di definire lo status legale del forte tra Repubblica di Malta e Ordine di Malta".

L'accordo ha una durata di 99 anni ma i documenti permettono al governo maltese di recedervi anche dopo 50 anni.[28] Nei termini di questo accordo, la bandiera di Malta viene disposta insieme a quella dell'Ordine su Forte Sant'Angelo ma l'Ordine non può applicare le proprie leggi in quest'area, prevalendo la legislazione maltese.[26][27]

Relazioni con l'Organizzazione delle Nazioni Unite[modifica | modifica wikitesto]

Presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite l'Ordine ha ottenuto lo status di "membro osservatore" all'Assemblea Generale[29] dell'assemblea generale il 24 agosto 1994, similmente ad altre organizzazioni internazionali: ha la possibilità di prendere parte alle organizzazioni e alle agenzie, presentare proposte e documenti, ma non può prendere parte alle votazioni sulle risoluzioni.

Relazioni con lo Stato della Città del Vaticano e la Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

Pur essendo ente primario di diritto internazionale, come ordine religioso fin dal 1113, è legato alla Santa Sede, e al Gran maestro la Chiesa attribuisce il rango di cardinale.[30] Il Vaticano nel 1953 ha affermato che l'Ordine ha una sovranità solo funzionale, poiché privo di territorio (come da nota ufficiale già emanata due anni prima[31]). L'Ordine ha una propria Ambasciata presso Santa Sede, dal 1994 a palazzo Orsini. [32]

Interrogata riguardo al proprio atteggiamento nei confronti di ordini equestri dedicati a santi o aventi intitolazioni sacre, ha confermato nel 2002 con una nota autorizzata dalla segreteria di Stato[33] che: "La Santa Sede, oltre i propri ordini equestri, riconosce e tutela solo due ordini cavallereschi: il Sovrano militare ordine di Malta – ovvero Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta – e l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme".[34]

La precisazione non si esprime sulla precedenza tra i due ordini, pur citando per primo l'Ordine di Malta. La questione della precedenza tra queste due istituzioni è oggetto di una lunga controversia:

  • alcuni affermano che l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme abbia la precedenza su quello di Malta, basandosi sulla bolla In supremo militantis Ecclesiae di papa Benedetto XIV (1746), emessa prima della rifondazione dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme da parte di papa Pio IX (1847), nella quale il papa stabilisce la precedenza dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme su tutti gli altri ad eccezione di quello dello Speron d'oro;
  • altri attribuiscono la precedenza all'Ordine di Malta, basandosi sul suo carattere sovrano, benché la Santa Sede non abbia espresso un parere definitivo sulla questione della precedenza.

La regola per lo più seguita, almeno su base consuetudinaria, vede la precedenza dell'Ordine di Malta. Il cerimoniale della Repubblica Italiana dà la precedenza alle insegne dell'Ordine di Malta anche rispetto a quelle degli ordini della Santa Sede.

Per la chiesa cattolica, lo SMOM, secondo il Diritto canonico è un Ordine religioso laicale.

La Santa Sede non riconosce sul suo territorio i titoli nobiliari emanati dall'Ordine di Malta, dato che la Santa Sede (stato monarchico assoluto) per la materia nobiliare ha i suoi Tribunali ecclesiastici.

Relazioni con l'Unione Europea[modifica | modifica wikitesto]

Intrattiene dal 2007 relazioni diplomatiche con l’Unione Europea. [35]

L'Ambasciatore dell'UE presso l'Ordine a Roma, è anche accreditato presso Santa Sede, Repubblica di San Marino e FAO. Dal settembre 2020 è la danese Alexandra Valkenburg.

Relazioni con Federazione e chiesa russa[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 novembre 2020 Aimone di Savoia Aosta ha presentato le credenziali quale rappresentante diplomatico dell'Ordine di Malta presso la Federazione Russa sostituendo l'ambasciatore Gianfranco Facco-Bonetti. Il diplomatico Savoia-Aosta ha incontrato i rappresentanti della Chiesa ortodossa al fine di mantenere alto il livello di cooperazione tra l'Ordine e la Chiesa ortodossa russa.[36]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Cavalieri di Malta sulla facciata della chiesa di San Giovannino dei Cavalieri a Firenze.

In base al sesto articolo della carta costituzionale, la bandiera dell'Ordine reca una croce latina bianca in campo rosso, mentre lo stemma dell'Ordine riporta la stessa croce latina in campo ovale rosso contornata da un rosario ed è sovrastato dal manto principesco sostenuto da una corona. A sua volta, in base all'articolo 242 del codice melitense, l'emblema per le attività ospedaliere è costituito dalla croce bianca a otto punte su scudo rosso, il simbolo popolarmente più conosciuto come Croce di Malta.

La tradizionale uniforme dei cavalieri

Sedi[modifica | modifica wikitesto]

Sede ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

La croce sulla cima della Chiesa di Santa Maria del Priorato (Roma).

La sede governativa dell'Ordine è nel Palazzo Magistrale a Roma, in via dei Condotti, residenza del gran maestro.

Altre sedi in Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia l'Ordine è sede del:

La sola sede del Gran Priorato di Roma gode del diritto di extraterritorialità: non si tratta di territorio appartenente all'Ordine, ma affidato senza vincoli dallo Stato, come avviene normalmente per le ambasciate. La sede del Corpo militare dell'ACISMOM è alla caserma "Artale" nella città militare della Cecchignola di Roma. Vi sono poi delegazioni in numerose città italiane.

Membri[modifica | modifica wikitesto]

L'Ordine di Malta, pur non esercitando sovranità territoriale ma extraterritoriale, ha tuttavia, in certo senso, una propria "popolazione" formata da circa 13 000 tra cavalieri e dame, cioè persone dedite a curare i poveri e a testimoniare la fede cristiana in stretta collaborazione con la Chiesa cattolica[37].

L'Ordine svolge oggi la propria azione umanitaria in 120 paesi del Mondo attraverso l'opera dei suoi 13 000 membri, non solo religiosi, oltre a 95 000 esperti volontari e 52 000 dipendenti, molti dei quali medici o paramedici.

Suddivisione precedente al 1997[modifica | modifica wikitesto]

In base alla carta costituzionale promulgata il 27 giugno 1961, nel testo precedente alla riforma del 28-30 aprile 1997, la suddivisione delle classi dell'Ordine era differente. I membri erano infatti suddivisi in due classi: gli ammessi mediante presentazione di prove nobiliari e gli ammessi con prove nobiliari ridotte o senza prove per benemerenze speciali.

La prima classe era a sua volta suddivisa in due categorie:

  • cavalieri di giustizia: dovevano essere celibi e pronunciare per un decennio annualmente i voti semplici di castità, povertà e obbedienza al gran maestro. Trascorso il decennio, in caso di pronuncia dei voti perpetui, diventavano cavalieri professi.
  • cavalieri di onore e devozione: rientravano nella categoria sia i cavalieri di giustizia che non avevano prestato i voti perpetui, sia coloro che non avevano pronunciato i voti semplici.

Gli ammessi con prove nobiliari ridotte o senza prove nobiliari, ma per speciali benemerenze, erano distribuiti in tre categorie:

  • cavalieri di grazia e devozione: dovevano possedere almeno 200 anni di nobiltà nel ramo paterno.
  • cavalieri di grazia magistrale: avevano una nobiltà più recente rispetto ai precedenti, oppure non erano nobili.
  • cavalieri donati di I, II, III classe: non nobili, ma con benemerenze verso l'Ordine.

Suddivisione successiva al 1997[modifica | modifica wikitesto]

Un Cavaliere di grazia e devozione in abito da chiesa

I membri dello SMOM, successivamente al 28-30 aprile 1997 con la nuova carta costituzionale dell'Ordine, si dividono in tre "ceti"[38]; tutti devono conformarsi agli insegnamenti dettati dalla Chiesa e partecipare alle attività assistenziali dell'Ordine.

  • Al "primo ceto" appartengono:
    • i cavalieri di giustizia, detti anche "professi": devono essere celibi e pronunciare per un decennio annualmente i voti semplici di castità, povertà e obbedienza al gran maestro. Trascorso il decennio, in caso di pronuncia dei voti perpetui, diventavano cavalieri professi;
    • i cappellani conventuali professi, che devono emettere la professione dei voti di povertà, di castità e d'obbedienza. Ognuno di essi è quindi un religioso a tutti gli effetti del Diritto Canonico e si attengono alle norme particolari del Codice di Diritto Canonico che li riguardano, anche se non sono obbligati a fare vita comune[39].
  • I membri appartenenti al "secondo ceto" si obbligano, con una speciale promessa ("di obbedienza"), vincolante in coscienza, a una vita tendente alla perfezione cristiana, secondo il proprio stato, nello spirito dell'Ordine e nell'ambito delle sue opere, in conformità della propria vocazione e delle direttive dei legittimi superiori[40]. Sono suddivisi in tre categorie[38]:
    • cavalieri e dame di onore e devozione in obbedienza: rientrano nella categoria sia i cavalieri di giustizia che non avevano prestato i voti perpetui, sia coloro che non avevano pronunciato i voti semplici;
    • cavalieri e dame di grazia e devozione in obbedienza: devono possedere almeno 200 anni di nobiltà nel ramo paterno;
    • cavalieri e dame di grazia magistrale in obbedienza: hanno una nobiltà più recente rispetto ai precedenti, oppure non sono nobili.
  • Il "terzo ceto"[41] è costituito dai membri laici che non emettono voti religiosi, né promessa, ma vivono secondo i principi della Chiesa e dell'Ordine. Sono suddivisi in sei categorie[38]:
    • cavalieri e dame di onore e devozione: rientrane nella categoria sia i cavalieri di giustizia che non avevano prestato i voti perpetui, sia coloro che non avevano pronunciato i voti semplici;
    • cappellani conventuali ad honorem;
    • cavalieri e dame di grazia e devozione: devono possedere almeno 200 anni di nobiltà nel ramo paterno;
    • cappellani magistrali;
    • cavalieri e dame di grazia magistrale: hanno una nobiltà più recente rispetto ai precedenti, oppure non sono nobili;
    • donati e donate di devozione: non nobili, ma con benemerenze verso l'Ordine.

Le due categorie che esigono la presentazione delle prove nobiliari, particolarmente nel ramo paterno, sono quelle "di onore e devozione" e di "grazia e devozione".

La nuova carta costituzionale dell'Ordine, promulgata nel 30 aprile 1997[42], prevede[43] che tutte le alte cariche dell'Ordine (il suo "governo", sia centrale che periferico) sono "preferibilmente" occupate da cavalieri professi (per i quali non è più richiesta necessariamente la presentazione delle prove nobiliari), tuttavia le cariche principali e la maggioranza delle cariche di governo a livello centrale continuano a essere riservate[44] ai membri del primo ceto in possesso delle prerogative per l'ingresso nella categoria di onore e devozione o di grazia e devozione.

Oggi la maggioranza dei cavalieri e delle dame dell'Ordine appartiene comunque a ceti non nobili[45].

Ecco i nastri principali:

Nastri
Cavaliere di giustizia
Cavaliere di onore e devozione
Cavaliere di grazia magistrale
Donato di I classe

Per gli altri nastri si rimanda alla voce: Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi melitensi.

Per i non membri dello SMOM vi è un apposito Ordine pro merito melitensi.

Istituzioni dello SMOM[modifica | modifica wikitesto]

Le azioni dell'Ordine sono governate dalla sua carta costituzionale e dal codice. L'Ordine, presente direttamente in 54 paesi del mondo, si compone di 6 gran priorati, 6 sottopriorati e 48 associazioni nazionali, eredi delle antiche "venerande lingue".

I Priorati[modifica | modifica wikitesto]

I priorati sono retti dal Gran Priore, che è assistito da un Consiglio ristretto e dal Capitolo. Sono eletti per la durata di sei anni.

Gran Priorati

  • Roma
  • Lombardia e Venezia
  • Napoli e Sicilia
  • Austria
  • Boemia
  • Inghilterra
Sotto Priorati

Sono guidati dal Reggente, eletto dal capitolo.

  • tedesco di San Michele (Colonia)
  • irlandese San Oliver Plunkett (Dublino)
  • spagnolo di San Giorgio e San Giacomo (Madrid)
  • di Nostra Signora del Fileremo (San Francisco)
  • di Nostra Signora di Lourdes (New York)
  • australiano dell’Immacolata Concezione (Melbourne)
Associazioni nazionali

Le 48 associazioni nazionali, approvate dal Gran maestro, e i loro statuti sono redatti tenendo conto della legislazione interna degli Stati in cui hanno sede.

Organi di governo[modifica | modifica wikitesto]

Il gran maestro[modifica | modifica wikitesto]

Il capo supremo dell'Ordine è il Gran maestro che ha la duplice veste di capo di Stato e di capo dell'ordine religioso laico (con rango di cardinale). È eletto a vita dal consiglio compìto di Stato. I votanti del consiglio comprendono i membri del sovrano consiglio, altri funzionari e rappresentanti dei membri dell'Ordine. Il gran maestro nell'esercizio del potere esecutivo è assistito dal sovrano consiglio, il governo dell'Ordine.

Il 29 aprile 2017, Fra' Giacomo Dalla Torre viene eletto Gran Maestro dell'Ordine, carica che assume a vita il 2 maggio 2018, affermando contestualmente di voler proseguire l'opera riformatrice avviata nel 2017[46][47].

Dopo il decesso dell’80ª Gran Maestro Fra’ Giacomo dalla Torre nell'aprile 2020, ha assunto le funzioni di Luogotenente fra' John Timothy Dunlap, che il 3 maggio 2023 viene eletto Gran Maestro dell'Ordine, carica che assume per 10 anni.

Il capitolo generale[modifica | modifica wikitesto]

Il capitolo generale, è il corpo legislativo dell'Ordine, si riunisce ogni cinque anni ed elegge il sovrano consiglio e il consiglio di governo.

Il Sovrano consiglio[modifica | modifica wikitesto]

Il sovrano consiglio comprende sei membri e quattro ministri: il gran commendatore, il gran cancelliere, il grande ospedaliere ed il ricevitore del comun tesoro.

  • Il Gran Commendatore: è il superiore religioso dei cavalieri professi e dei cavalieri e dame in obbedienza e ricopre la carica di "luogotenente ad interim" in caso di morte, di rinuncia o di impedimento permanente del gran maestro.
  • Il Gran Cancelliere: è responsabile dell'amministrazione dell'Ordine e ricopre il ruolo di ministro degli interni e degli esteri.
  • Il Grande Ospedaliere: coordina le attività umanitarie e riunisce le cariche di ministro della sanità, degli affari sociali, dell'azione umanitaria e della cooperazione internazionale.
  • Il Ricevitore del Comun Tesoro: è il ministro delle finanze e del bilancio.
Il consiglio di governo

È organo consultivo del Sovrano consiglio e del Consiglio Compìto di Stato in materie politiche, religiose, ospedaliere e internazionali.

Camera dei conti[modifica | modifica wikitesto]

Le finanze dell'Ordine sono controllate dalla camera dei conti, che è composta da un presidente e quattro consiglieri titolari, tutti eletti dal capitolo generale. Vigila sulle spese e sul patrimonio dell'ordine.

Organi giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

  • Tribunali magistrali: il potere giudiziario è esercitato dai tribunali di prima istanza e di appello, formati da giudici nominati dal gran maestro e dal sovrano consiglio tra i membri dell'Ordine esperti di diritto.
  • Consulta giuridica

Il cardinale patrono[modifica | modifica wikitesto]

Infine, vi è la figura del cardinale patrono, nominato dal papa, incaricato di promuovere gli interessi spirituali dell'Ordine e dei suoi membri, e delle relazioni tra la Santa Sede e l'Ordine di Malta. È coadiuvato da un vescovo, chiamato prelato, superiore ecclesiastico dei chierici dell'Ordine.

La carica di patrono è stata occupata, dall'8 maggio 1993 al 10 gennaio 2009, dal forlivese Pio Laghi. Il 30 novembre 2010, il papa Benedetto XVI ha nominato patrono del Sovrano ordine militare di Malta il cardinale Paolo Sardi. Il rappresentante papale presso l'Ordine di Malta era stato creato cardinale il 20 novembre 2010, durante l'ultimo concistoro. Dall'8 novembre 2014 il cardinale Sardi, dimissionario per raggiunti limiti di età, è sostituito dallo statunitense Raymond Leo Burke, nominato da papa Francesco come cardinale Patrono dell'Ordine.

Il 4 febbraio 2017, il papa ha nominato l'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu "delegato speciale", quale suo unico portavoce nei rapporti con la Sede Apostolica, conferendogli il mandato di preparare il capitolo straordinario, e di riformare la Carta Costituzionale e lo Statuto Melitense[48], seppur il cardinale Burke sia rimasto formalmente patrono. Dal 1º novembre 2020 l'incarico di delegato speciale è ricoperto dal cardinale Silvano Maria Tomasi.

Elenco dei Cardinali Patroni[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 1961 il Patrono era il Papa.

Elenco dei Delegati speciali[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei Prelati[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei Gran Maestri[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran maestro dell'Ordine di Malta.

Il mandato del Gran Maestro dura a vita, ed è eletto dal Consiglio Compìto di Stato del Sovrano Militare Ordine di Malta. In particolari circostanze (per esempio per decesso o dimissioni), prima della nomina del suo successore, viene sostituito da un Luogotenente di Gran Maestro, il cui mandato dura un anno ed è rinnovabile.

  • L'ordine è stato fondato nel 1099, e ha ottenuto il riconoscimento papale nel 1113. Questo l'elenco dei Gran maestri.

Sede dell'Ordine in Terrasanta[modifica | modifica wikitesto]

1. Gerardo Sasso (1099-1120)

2. Raymond du Puy de Provence (1120-1160)

3. Auger de Balben (1160-1163)

4. Arnaud de Comps (1162-1163)

5. Gilbert d'Aissailly (1163-1170)

6. Gastone de Murols (c. 1170-1172)

7. Gilberto di Siria (1172-1177)

8. Roger de Moulins (1177-1187)

9. Hermangard d'Asp (1187-1190)

10. Garnier de Naplouse (1190-1192)

11. Geoffroy de Donjon (1193-1202)

12. Alfonso del Portogallo (1203-1206)

13. Geoffrey le Rat (1206-1207)

14. Guerin de Montaigu (1207-1228)

15. Bertrand de Thessy (1228-1231)

16. Guerin de Montaigu (1231-1236) (secondo periodo)

17. Bertrand de Comps (1236-1240)

18. Pierre de Vielle-Bride (1240-1242)

19. Guillaume de Chateauneuf (1242-1258)

20. Hugues de Revel (1258-1277)

21. Nicolas de Lorgne (1277-1284)

Sede dell'Ordine a Cipro[modifica | modifica wikitesto]

22. Jean de Villiers (1284-1294)

23. Odon de Pins (1294-1296)

24. Guillaume de Villaret (1296-1305)

Sede dell'Ordine a Rodi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran maestri di Rodi e Stato monastico dei Cavalieri di Rodi.

25. Foulques de Villaret (1305-1319)

  • Maurice de Pagnac (1317-1319 (gran maestro rivale, non riconosciuto ufficialmente)[senza fonte]

26. Helion de Villeneuve (1319-1346)

27. Dieudonné de Gozon (1346-1353)

28. Pierre de Corneillan (1353-1355)

29. Roger de Pins (1355-1365)

30. Raymond Berenger (1365-1374)

31. Robert de Juliac (1374-1376)

32. Juan Fernández de Heredia (1376-1396)

33. Riccardo Caracciolo (1383-1395) (gran maestro rivale a Roma, riconosciuto ufficialmente)

34. Philibert de Naillac (1396-1421)

35. Antonio Fluvian de Riviere (1421-1437)

36. Jean de Lastic (1437-1454)

37. Jacques de Milly (1454-1461)

38. Pietro Raimondo Zacosta (1461-1467)

39. Giovanni Battista Orsini (1467-1476)

40. Pierre d'Aubusson (1476-1503)

41. Emery d'Amboise (1503-1512)

42. Guy de Blanchefort (1512-1513)

43. Fabrizio del Carretto (1513-1521)

44. Philippe Villiers de L'Isle-Adam (1521-1534)

Grandi maestri del Sovrano Militare Ordine di Malta[modifica | modifica wikitesto]

Sede dell'ordine a Malta (Regno di Sicilia)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran maestri di Malta e Stato monastico dei Cavalieri di Malta.

45. Piero de Ponte (1534-1535)

46. Didier de Saint-Jaille (1535-1536)

47. Juan de Homedes (1536-1553)

48. Claude de la Sengle (1553-1557)

49. Jean de la Valette (1557-1568)

50. Pietro del Monte (1568-1572)

51. Jean de la Cassiere (1572-1581)

52. Hugues Loubenx de Verdalle (1581-1595)

53. Martin Garzez (1595-1601)

54. Alof de Wignacourt (1601-1622)

55. Luis Mendez de Vasconcellos (1622-1623)

56. Antoine de Paule (1623-1636)

57. Jean Baptiste de Lascaris de Castellar (1636-1657)

58. Martin de Redin (1657-1660)

59. Annet de Clermont-Gessant (1660)

60. Raphael Cotoner (1660-1663)

61. Nicolas Cotoner (1663-1680)

62. Gregorio Carafa (1680-1690)

63. Adrien de Wignacourt (1690-1697)

64. Ramon Perellos y Roccaful (1697-1720)

65. Marc'Antonio Zondadari (1720-1722)

66. António Manoel de Vilhena (1722-1736)

67. Ramon Despuig (1736-1741)

68. Manuel Pinto de Fonseca (1741-1773)

69. Francisco Ximenes de Texada (1773-1775)

70. Emmanuel de Rohan-Polduc (1775-1797)

71. Ferdinand von Hompesch zu Bolheim (1797-1799)

Sede dell'Ordine a San Pietroburgo[modifica | modifica wikitesto]

72. Paolo I di Russia (1798-1801) (de facto, riconosciuto ufficialmente)

Sede dell'Ordine a Messina, a Catania e a Ferrara[modifica | modifica wikitesto]

73. Giovanni Battista Tommasi (1803-1805)

Sede dell'Ordine a Roma[modifica | modifica wikitesto]

74. Giovanni Battista Ceschi a Santa Croce (1879-1905)

75. Galeazzo von Thun und Hohenstein (1905-1931)

76. Ludovico Chigi Albani della Rovere (1931-1951)

77. Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988)

78. Andrew Willoughby Ninian Bertie (1988-2008)

79. Matthew Festing (2008-2017) - dimesso

80. Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto (2018-2020)

81. John Timothy Dunlap, dal 2023

Alleanza dei Cavalieri ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme[modifica | modifica wikitesto]

Il Venerabile Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme nel Regno Unito, l'Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo (o Johanniterorden), derivante dall'antico baliaggio di Brandeburgo, e i due ordini giovanniti di Svezia e dei Paesi Bassi nel 1961 hanno formato l'Alleanza degli ordini di San Giovanni di Gerusalemme, cui nel 1963 ha aderito anche il Sovrano Militare Ordine di Malta.

Organizzazioni imitatrici[modifica | modifica wikitesto]

Diverse organizzazioni imitatrici vantano un'origine dalla tradizione cavalieri ospitalieri, come coloro che sostengono che l'abolizione dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme in Russia, decretata da Alessandro I nel 1817, non abbia formalmente soppresso il Priorato ortodosso fondato dallo zar Paolo I nel 1798[49].

Altri organizzazioni simili sono stati fondati negli USA e in Australia, ma non spiegano come abbiano avuto origine dall'Ordine di San Giovanni.

Per queste ragioni lo SMOM ha registrato nel mondo oltre 16 diverse denominazioni che si rifanno all'ordine dei cavalieri ospitalieri di San Giovanni.

Secondo il False Orders Committee, creato dallo SMOM e dagli altri quattro Ordini riconosciuti e riuniti nell'Alleanza degli ordini di San Giovanni[50], le organizzazioni e associazioni imitatrici dell'Ordine dei cavalieri di Malta sarebbero più di trenta[51].

Ramo femminile[modifica | modifica wikitesto]

L'Ordine vanta anche una comunità contemplativa femminile, le monache di clausura, presenti in Spagna e a Malta.[52]

Le monache di clausura di San Giovanni di Gerusalemme custodiscono ancora oggi i monasteri di San Giovanni d’Acri nelle località di Salinas de Añana e di Zamora in Spagna e quello di Sant’Orsola a Malta.

Gli storici fanno risalire l’origine del ramo femminile alla nascita stessa dell’Ordine a Gerusalemme nel XI secolo e alle prime consacrate dell’Ospedale di Santa Maria Maddalena. Il loro lavoro negli ospedali era necessario per assistere le pellegrine e le malate. Erano guidate dalla serva di Dio Agnese di Alix. Con il tempo aumentarono in numero e organizzazione, tanto che mentre continuavano ad abbracciare l’ideale e il carisma dell’Ordine di San Giovanni, si diffusero in gran parte dell’Europa: Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Olanda e Rodi.

Altri storici considerano il 1153, l’anno ufficiale della nascita del ramo femminile dell’Ordine: fu allora che Papa Eugenio III approvò la fondazione della comunità del monastero di Sijena da parte della regina Sancha d’Aragona, vedova di Alfonso II, e della figlia Dulce. Nacque così una delle più antiche comunità di monache della Cristianità. All’inizio esse erano esclusivamente parenti dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, con la missione specifica di pregare per tutti loro e per il Gran Maestro. Come negli altri monasteri, fin dai secoli precedenti esse venivano chiamate “Sorores”, come i cavalieri “Fratres”.

Le monache fino al XIX secolo sono rimaste sotto la giurisdizione diretta del Gran Maestro.

Onorificenze e decorazioni conferite dall'Ordine[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Medaglie, decorazioni ed ordini cavallereschi melitensi.

Araldica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carta Costituzionale del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (PDF), su orderofmalta.int, 30 aprile 1997, p. 5, art.I, par.1. URL consultato l'8 febbraio 2016.
  2. ^ O anche, in certi casi, O.S.Io.Hier.
  3. ^ mondo, italiano nel in "Enciclopedia dell'Italiano", su treccani.it. URL consultato il 16 dicembre 2021.
  4. ^ Ordine di Malta - sito ufficiale
  5. ^ a b Benedetto Conforti "Diritto internazionale" Napoli 2002 pag. 31
  6. ^ L'acquisizione della sovranità dei quasi-Stati: Il caso dell'Ordine di Malta, del Dott. Noel Cox, su geocities.com
  7. ^ Cesare Mirabelli, Diritto ecclesiastico (PDF).
  8. ^ Ordine di Malta nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 22 marzo 2022.
  9. ^ Per approfondimenti: (EN) L'ordine di Malta, Sovranità e Diritto Internazionale, di François Velde
  10. ^ L'ordine di Malta, Sovranità e Diritto Internazionale, di Guy Sainty, su chivalricorders.org
  11. ^ Fra Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto è stato l’80ª Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, su orderofmalta.int. URL consultato il 2 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2018).
  12. ^ Davide Sallustio, Ritratti di Cavalieri - Il Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta attraverso la pittura, Edizioni Eracle, Napoli, 2014, p. 26.
  13. ^ Denis Mack Smith, Storia della Sicilia medievale e moderna, Laterza, Roma-Bari, 1976, vol. I, pp. 171-172.
  14. ^ Marcello Maria Marrocco Trischitta, Cavalieri di Malta, Roma, 1995
  15. ^ a b Relazioni bilaterali - Sovrano Ordine di Malta, su orderofmalta.int.
  16. ^ Ordine di Malta Italia | Corpo Militare | Storia | Corpo Militare, su ordinedimaltaitalia.org. URL consultato il 25 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2009).
  17. ^ Ordine di Malta, ecco come e perché il cardinale Burke è stato esautorato, su Formiche.net, 6 febbraio 2017.
  18. ^ Decreto per il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (S.M.O.M.), su press.vatican.va. URL consultato il 3 settembre 2022.
  19. ^ Ordine di Malta, il Papa scioglie le alte cariche, convoca un Capitolo Straordinario, su acistampa.com.
  20. ^ http://www.orderofmalta.int//wp-content/uploads/2010/06/ordine-di-malta-costituzione.pdf
  21. ^ Gli operatori radio amatoriali considerano comunque l'Ordine come uno stato indipendente, e le stazioni radio che trasmettono dalle sedi dell'Ordine utilizzano una sigla ufficiosa propria, il prefisso "1A0" (informazione sul sito ARRL.org)
  22. ^ La qualità di soggetto internazionale è stata ribadita anche dalla corte di cassazione, che ha riconosciuto all'Ordine l'immunità tributaria in quanto forma particolare di soggettività internazionale: sentenza del 5 novembre 1991 n. 11788, e precedentemente del 3 maggio 1978 n. 2051.
  23. ^ ambsantasedevaticano.esteri.it
  24. ^ Gli ordini cavallereschi e la Legge 178/51
  25. ^ Pagina sull'attività sanitaria dello SMOM sul sito OrdineDiMaltaItalia.org
  26. ^ a b Archived copy, su mfa.gov.mt. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2014).
  27. ^ a b Archived copy, su mfa.gov.mt. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2014).
  28. ^ After Two Centuries, the Order of Malta Flag Flies over Fort St. Angelo beside the Maltese Flag, su Order of Malta, 13 marzo 2001. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016).
  29. ^ UN. General Assembly (48th sess. : 1993-1994), Observer status for the Sovereign Military Order of Malta in the General Assembly :, in United Nations Digital Library System, 30 agosto 1994.
  30. ^ Lo SMOM - La spiritualità
  31. ^ Sentenza d'il papa Pio XII del 10 dicembre 1951, in Acta Apostolicae Sedis XLV, 1953, pagg. 765-767 (sentenza del tribunale cardinalizio del 24 gennaio 1953).
  32. ^ www.vaticannews.va
  33. ^ La nota è stata pubblicata sull'Osservatore Romano del 4 luglio 2002.
  34. ^ Lorenzetti,U., Belli Montanari,C., L'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tradizione e rinnovamento all'alba del Terzo Millennio, Fano (PU), settembre 2011.
  35. ^ The European Union and the Order of Malta, su eeas.europa.eu.
  36. ^ Il presidente del DECR incontra il capo della Missione, su mospat.ru. dell'OrdineTemplate:Di Malta in Russia
  37. ^ Knights of Malta, su orderofmalta.int.
  38. ^ a b c SMOM, su carlomarullodicondojanni.net.
  39. ^ SMOM, su carlomarullodicondojanni.net.
  40. ^ SMOM, su carlomarullodicondojanni.net.
  41. ^ SMOM, su carlomarullodicondojanni.net.
  42. ^ La Carta costituzionale aggiornata dopo le modifiche del 28-30 aprile 1997.
  43. ^ Articolo 11, paragrafo 3.
  44. ^ Articolo 11, paragrafo 4.
  45. ^ Dal sito ufficiale Archiviato il 30 settembre 2011 in Internet Archive..
  46. ^ 80ª Gran Maestro eletto da 54 membri a Villa Magistrale, su vaticannews.va/, 2 febbraio 2018. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato il 28 marzo 2019).
  47. ^ Sovrano Ordine di Malta: fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto eletto Gran Maestro, su agensir.it, 2 maggio 2018. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato il 2 maggio 2018).
  48. ^ Lettera Pontificia al Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato per la nomina a Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, su press.vatican.va, 4 febbraio 2017. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato il 5 febbraio 2017).
  49. ^ Il Sovrano militare ordine di Malta e gli altri ordini di San Giovanni di Gerusalemme, su cnicg.net (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  50. ^ Structure and organization of the Order of Malta, su smommuseum.ch.
  51. ^ Orde van Malta Associatie Nederland-False Orders Committee Archiviato il 25 marzo 2011 in Internet Archive.
  52. ^ Le monache dell'Ordine

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luciano Valentini di Laviano, Abiti, Uniformi e Decorazioni dell'Ordine di Malta, Logart Press Editore, Roma, 2010, ISBN 978-88-87666-14-4.
  • AA.VV., Medaglie SMOM, IAGIforum, Milano, 15 settembre 2007.
  • (DE) Michael Autengruber e Klaus H. Feder, Bayern und Malta - Das Großpriorat Bayern der Bayerischen Zunge des Souveränen Malteser Ritterordens und seine Insignien (1782-1808), Feder Verlag, Brannenburg, 2002, ISBN 3-936529-00-0.
  • (DE) Heinz Kirchner e Georg von Truszczynski, Ordensinsignien und Auszeichnungen des souveränen Malteser-Ritterordens, Malteser-Hilfsdienst E.V. & Grafische Werkstaatt, Colonia, 1974.
  • Sergio Pagano, Documenti inediti dell'Archivio Segreto Vaticano concernenti il Sovrano Militare Ordine di Malta (1704-1807), in Studi in onore del cardinale Raffaele Farina / a cura di Ambrogio M. Piazzoni, II, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2013, pp. 845-884, SBN IT\ICCU\PUV\1378056.
  • Libro d'Oro della Nobiltà Melitense, Ettore Gallelli- editore (tutte le edizioni).
  • Ruolo Generale della Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem di Catanzaro, Ettore- Gallelli editore (tutte le edizioni).
  • Gascón Urís, Sergi. Las filigranas de papel de la encomienda de Vallfogona de Riucorb (Conca de Barberà, prov. Tarragona)(1.ª parte). Actas del IV Congreso Nacional de la Historia del Papel en España, Asociación Hispánica de Historiadores del Papel-Ministerio de Cultura et alii, Córdoba 2001. ISBN 84-95 483-68-8. Pp. 193-216 [in spagnolo, latino e catalano].
  • Gascón Urís, Sergi. Las filigranas de papel de la encomienda de Vallfogona de Riucorb (Conca de Barberà, prov. Tarragona)(2.ª parte). Actas del V Congreso Nacional de la Historia del Papel en España, Sarrià de Ter, Asociación Hispánica de Historiadores del Papel-Ministerio de Cultura-Ajuntament de Sarrià de Ter et alii 2003. ISBN 84-95 483-68-8. Pp. 349-376 [in spagnolo, latino e catalano].
  • Gascón Urís, Sergi. Las filigranas de papel de la encomienda de Vallfogona de Riucorb (Conca de Barberà, prov. Tarragona)(3.ª y 4.ª partes). Actas del VII Congreso Nacional de la Historia del Papel en España, El Paular-Rascafría, Asociación Hispánica de Historiadores del Papel-Ministerio de Cultura-Ayuntamiento de Rascafría et alii 2007. ISBN 84-95 483-68-8. Pp. 313-390 [in spagnolo, latino e catalano].

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