Estonia (1991 - )from the Wikipedia | Read original article |
Estonia | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Repubblica d'Estonia | ||||||
Nome ufficiale | (ET) Eesti Vabariik | ||||||
Lingue ufficiali | Estone | ||||||
Capitale | Tallinn (412.341 ab. / 2010) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Repubblica parlamentare | ||||||
Presidente | Toomas Hendrik Ilves | ||||||
Primo ministro | Taavi Rõivas | ||||||
Indipendenza | 24 febbraio 1918 dall'Impero russo[1] Restaurata 20 agosto 1991[2] |
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Ingresso nell'ONU | 17 settembre 1991 | ||||||
Ingresso nell'UE | 1º maggio 2004 | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 45 228[3][4] km² (129º) | ||||||
% delle acque | 4,56 % | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 1.341.140 ab. (2012) (149º) | ||||||
Densità | 28 ab./km² | ||||||
Tasso di crescita | -0,65% (2012)[5] | ||||||
Nome degli abitanti | Estoni | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Europa | ||||||
Confini | Lettonia, Russia | ||||||
Fuso orario | UTC+2 UTC+3 in ora legale |
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Economia | |||||||
Valuta | Euro | ||||||
PIL (nominale) | 22 399[6] milioni di $ (2012) (103º) | ||||||
PIL pro capite (nominale) | 16 720 $ (2012) (44º) | ||||||
PIL (PPA) | 29 090 milioni di $ (2012) (108º) | ||||||
PIL pro capite (PPA) | 21 714 $ (2012) (46º) | ||||||
ISU (2011) | 0,835 (molto alto) (34º) | ||||||
Fecondità | 1,6 (2010)[7] | ||||||
Varie | |||||||
Codici ISO 3166 | EE, EST, 233 | ||||||
TLD | .ee, .eu | ||||||
Prefisso tel. | +372 | ||||||
Sigla autom. | EST | ||||||
Inno nazionale | Mu isamaa, mu õnn ja rõõm | ||||||
Festa nazionale | 24 febbraio, 20 agosto. | ||||||
Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | RSS Estone per occupazione[8]( URSS) |
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Coordinate: 59°N 26°E / 59°N 26°E
L'Estonia, ufficialmente Repubblica d'Estonia (in lingua estone: Eesti Vabariik), è una repubblica parlamentare sita nell'Europa settentrionale, confinante ad est con la Russia e a sud con la Lettonia e bagnata a nord e ad ovest dal Mar Baltico, che la separa dalla Finlandia e dalla Svezia.
È il più settentrionale dei paesi baltici, con i quali è spesso accomunata da simili vicende storiche; tuttavia la lingua e la cultura non sono di origine baltica, ma ugrofinnica, come la vicina Finlandia, e per questo aspira maggiormente a essere considerata come un paese nordico.[9][10]
La superficie totale è pari a 45228 km², mentre la popolazione totale è di 1.340.194 abitanti. La capitale è Tallinn.
È uno Stato membro dell'Unione europea, della NATO e dell'OCSE ed è anche uno dei paesi firmatari del protocollo di Kyoto.
È stata protagonista di una crescita economica dal 2010, grazie alla ripresa della domanda estera e delle esportazioni verso i suoi principali partner commerciali scandinavi, Svezia e Finlandia.[11]
Le Nazioni Unite indicano il suo indice di sviluppo umano, stimato nel 2010, come "Molto Alto" (34º) e si è anche classificata ad un livello alto per libertà di stampa, libertà economica, la democrazia e la libertà politica e nell'istruzione.
Il paese è uno dei primi al mondo per innovazione diffusione ed utilizzo delle nuove tecnologie, come Internet e l'e-commerce, tanto da guadagnarsi il soprannome di e-Stonia. Sul territorio sono presenti circa 1.140 punti Wi-Fi.[12]
La nazione è passata all'euro il 1º gennaio 2011, divenendo il diciassettesimo membro dell'eurozona, nella quale è uno dei Paesi col più basso debito pubblico[13].
Per approfondire, vedi Storia dell'Estonia. |
Il territorio corrispondente all'odierna Estonia è stato per lungo tempo oggetto di dominazioni straniere. Fu abitata fin dall'antichità da tribù di ceppo finnico, che si dimostrarono abili ed ampiamente in grado di imporsi sulle limitrofe tribù slave e sui principati della Rus'. Nel Medioevo (XII-XIII secolo), l'Estonia fu contemporaneamente cristianizzata e portata sotto la dominazione germanico-teutonica: danese nella parte settentrionale e tedesca più a sud, in Livonia.
Per approfondire, vedi Estonia svedese, Governatorato di Reval e Governatorato Autonomo dell'Estonia. |
Dagli inizi del XVI secolo fino alla grande guerra del nord l'Estonia (come la Finlandia) rimase sotto il dominio dell'Impero svedese, che fu costretta a cederla all'Impero russo con il trattato di Nystad del 1721.
L'impronta generale del paese, il sistema giudiziario, la religione protestante, le amministrazioni locali e regionali e il sistema educativo rimasero istituzioni di stampo prettamente germanico, fino alla fine del XIX secolo.
Il dominio degli zar russi si protrasse fino agli sconvolgimenti provocati dalla prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione d'ottobre del 1917.
Per approfondire, vedi Comunità dei lavoratori estoni, Guerra d'indipendenza estone e Dichiarazione d'indipendenza dell'Estonia. |
Gli estoni colsero l'occasione di disorientamento russo per affermare la loro identità nazionale, risorta nel corso dell'Ottocento e la dichiarazione di indipendenza avvenne il 24 febbraio 1918.[14].
L'indipendenza estone non fu riconosciuta subito dall'Impero tedesco, che durante la prima guerra mondiale, a partire dall'ottobre del 1917 cominciò ad occupare militarmente il territorio estone; tuttavia non si oppose mai ai movimenti indipendentisti. L'occupazione militare si esaurì nel marzo del 1918, in seguito al trattato di pace Brest-Litovsk tra la Russia bolscevica e gli Imperi centrali. I bolscevichi, nel vuoto di potere lasciato dai tedeschi, rioccuparono l'Estonia tentando di riprendersi i territori ceduti. Ne scaturì una sanguinosa guerra di secessione tra estoni, aiutati dagli occidentali e russi.
Successivamente, come atto conclusivo della vittoriosa guerra di indipendenza estone (1918-1920) combattuta tra estoni e sovietici, fu firmato il trattato di Tartu che segnava i confini tra Unione Sovietica e Repubblica d'Estonia, che lo Stato russo si impegnava a rispettare per sempre.
Il nuovo Stato estone venne riconosciuto il 2 febbraio 1920. Entrò a far parte della Società delle Nazioni nel 1921
Gli anni dell'indipendenza furono un momento storico positivo per diversi aspetti, sia economici sia culturali, che gli estoni rimpiangeranno durante il periodo post-bellico, di occupazione sovietica.[15]
Nel periodo dell'indipendenza era attivo in Estonia un Istituto Italiano di Cultura a Tallinn. A capo di tale istituto vi era, in quegli anni, il giornalista storico Indro Montanelli.[16]
Sul piano politico sorsero invece dei problemi. Il timore di una sovversione comunista spinse il governo a destra. Fin dal 1918 Päts aveva proposto una forma di unione personale tra Finlandia ed Estonia, allora appena resisi indipendenti dalla Russia. Nel 1922 compì la prima visita ufficiale all'estero di un primo ministro estone, in Finlandia.
Nel 1934 Konstantin Päts, capo del governo insieme con Johan Laidoner, capo dell'esercito, violarono la costituzione ed assunsero il potere.
Iniziò così la cosiddetta Era del Silenzio, una forma di autoritarismo presidenziale di destra molto vicino alla dittatura, senza mai assumerne la forma, in cui il Presidente Pats si dichiarò: Protettore dello stato, contro la minaccia dei militanti di estrema destra chiamati: Vaps. Questo periodo si protrasse, per alcuni storici fino al 1938, mentre per altri fino alla seconda guerra mondiale[17].
Per approfondire, vedi Occupazione sovietica delle repubbliche baltiche, Fronte orientale (1941-1945) e Olocausto. |
Durante la seconda guerra mondiale, dopo un accordo (clausola segreta del patto Molotov-Ribbentrop dell'agosto 1939) con la Germania nazista, l'Unione Sovietica occupò e si annesse unilateralmente il paese e, per questo atto, venne espulsa dalla Società delle Nazioni. Gli Stati Uniti d'America, con la dichiarazione di Welles (23 luglio 1941), notificarono all'Unione Sovietica che essi non avrebbero mai riconosciuta come legittima tale annessione. Infine, con elezioni a lista unica e sotto pesanti intimidazioni (per esempio quelli che non avevano la prova di aver votato, stampata sul proprio passaporto, potevano essere fucilati con un colpo dietro la nuca)[18][19] i comunisti trasformarono il paese nella Repubblica Socialista Sovietica Estone[20]. Gli estoni dissidenti iniziarono ad essere deportati.[21].[22] Questa prima occupazione sovietica influì profondamente sulla successiva scelta di molti estoni di allearsi a fianco dei tedeschi, come atto di resistenza ai sovietici.[23]
In seguito allo scatenamento dell'operazione Barbarossa, nel 1941 e fino al 1944, la Germania nazista occupò i paesi baltici. I tedeschi vennero accolti erroneamente dalla resistenza estone come dei liberatori dall'occupazione sovietica; quindi gli estoni su una popolazione di appena un milione di abitanti, fornirono 100 000 soldati, inquadrati in tutti gli eserciti tedeschi. Altri si allearono nell'esercito di resistenza della Finlandia[24] contro l'Armata Rossa sovietica.
In realtà i piani nazisti, delineati nel cosiddetto Generalplan Ost sotto l'impulso dei professori Konrad Meyer-Hetling e Walter Christaller e fortemente sostenuti dall'apparato delle SS di Heinrich Himmler, negavano il ritorno all'indipendenza estone e prevedevano la germanizzazione forzata dell'Estonia e di tutti gli Stati Baltici: il territorio sarebbe stato destinato alla colonizzazione tedesca e le popolazioni autoctone "non germanizzabili" deportate nell'est[25]. Inoltre anche in Estonia venne messo in atto il processo di annientamento della popolazione locale ebraica; con la collaborazione di elementi antisemiti baltici, le organizzazioni di distruzione tedesche (Einsatzgruppen) sterminarono i 2.000 ebrei estoni entro la fine del 1941 e Reinhard Heydrich poté definire l'Estonia, nel documento riassuntivo della Conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, il primo paese europeo judenfrei ("libero da ebrei")[26].
Nell'offensiva del Baltico del 1944 nelle file dell'Armata Rossa combatté l'8º Corpo d'armata estone comandato dal generale Pern e furono queste truppe ad entrare a Tallinn il 22 settembre 1944[27].
A guerra finita, l'Estonia fortemente indebolita, non riuscì più a ritrovare la propria indipendenza e fu rioccupata diventando parte dell'Unione Sovietica, la quale sostenne che il patto Molotov-Ribbentrop, per l'annessione, fosse già stato stipulato con la Germania nazista prima dell'inizio delle ostilità e che conseguentemente l'Estonia avesse richiesto "spontaneamente" firmando, l'adesione all'Unione sovietica. I sovietici ormai vincitori della guerra, negarono sempre con estrema fermezza l'"aggressione" dei paesi baltici.
Per approfondire, vedi Fratelli della foresta. |
Fra i Fratelli della foresta si distinse la figura di Alfons Rebane, pluridecorato militare estone, ufficiale della 20. Waffen-Grenadier-Division der SS Estland ed uno degli artefici del movimento di resistenza ai soviet, denominato i Fratelli della foresta, attivo anche durante il periodo post-bellico di occupazione sovietica. Nel 1950, durante la Guerra fredda, una commissione del Congresso degli Stati Uniti definì le divisioni Waffen-SS estoni, che avevano combattuto accanitamente a fianco dell'esercito tedesco sul fronte orientale fino a Berlino, "distinte dalle SS" e "non ostili" alla politica perseguita dal governo statunitense.
Per approfondire, vedi Deportazioni sovietiche dall'Estonia, Collettivizzazione e Russificazione. |
Stalin proseguì nella politica di "russificazione" del territorio e di deportazione dei dissidenti estoni in Siberia.[28] I Sovietici imposero una sistematica politica di spersonalizzazione del popolo estone: ogni manifestazione esteriore dell'identità culturale estone venne proibita (ad esempio indossare abbigliamento con i colori nazionali era fuori legge), il patrimonio artistico e tutto ciò che poteva ricordare altre culture, specie se tedesca, fu depauperato.
Per approfondire, vedi Deportazioni sovietiche dall'Estonia. |
I danni materiali causati dalla disastrosa fine della seconda guerra mondiale, aggravati dalla conseguente occupazione straniera sovietica rallentarono la crescita economica estone nel dopoguerra, fino al 1991, creando come risultato un enorme divario nella ricchezza, in relazione alle vicine sorelle Finlandia e Svezia. Infatti alla porzione di Europa occupata o dominata dall'Unione Sovietica, (Finlandia inclusa) nel dopoguerra non fu consentito di beneficiare del Piano Marshall. Dal 1991, con il restauro dell'indipendenza, lentamente ma progressivamente, questo divario con gli altri paesi nordici va sempre più diminuendo.
Nel periodo di occupazione sovietica ebbe un ruolo repressivo il KGB, la polizia politica segreta sovietica, che continuò la sua attività fino al crollo dell'URSS nel 1991. Migliaia di cittadini estoni, sospettati dalle autorità sovietiche di voler l'indipendenza dell'Estonia, venivano schedati, controllati e spiati dalla polizia segreta sovietica che provvedeva sistematicamente ad arrestarli nelle prigioni segrete della loro sede o peggio internandoli in case di cura, giudicandoli come affetti da pazzia. In seguito alle torture, alle esecuzioni e alle deportazioni nei campi, in Siberia inflitte ai sospetti anticomunisti dal KGB, centinaia di intellettuali, funzionari e giovani studenti estoni...sparirono. In questi anni, chiamati "del terrore", la percentuale degli abitanti di etnia estone nel paese scese drasticamente. La cultura e la lingua estone furono messe in serio pericolo. I russi in tal modo decimarono gli estoni, facilitandosi la loro egemonia sul paese.[29]
Gli Stati Uniti e la maggior parte degli stati vincitori occidentali, non riconobbero mai all'Unione Sovietica l'annessione dei territori baltici, pur non facendo nulla per opporvisi. Lasciarono inglobate nell'Unione Sovietica le tre repubbliche baltiche anche come pegno per l'alleanza sovietica contro Hitler. In occidente restarono attive le rappresentanze diplomatiche delle tre repubbliche baltiche, che continuarono a perorare la causa del ritorno all'indipendenza dei loro stati quasi cinquant'anni. In questi anni parte del governo dell'Estonia operò in esilio, unico caso fra i tre paesi occupati, per restaurare la piena sovranità, a Oslo in Norvegia, fino al 1991. Il 29 settembre 1960 il Consiglio europeo adottò una risoluzione che condannava l'occupazione militare degli Stati baltici da parte dell'Unione Sovietica.
Dal 19 luglio al 3 agosto 1980 si sono svolte i Giochi della XXII Olimpiade. L'Estonia nella sua capitale, Tallinn, ha ospitato le gare di vela, presso il Centro velico di Pirita, costruito per l'occasione insieme all'Olympia hotel, al centro Linnahall, alla mastodontica Torre televisiva e al terminal aeroportuale.
Il chewing gum, durante l'occupazione sovietica era vietato in Estonia, perché considerato simbolo del capitalismo americano. Tuttavia in deroga alle leggi, per la XXII Olimpiade, venne concesso alla Kalev, nota fabbrica estone di caramelle e cioccolati, di produrre i chewing gum ufficiali dei Giochi Olimpici attraverso l'importazione delle linee di produzione.[30]
Solo il 20 agosto 1991, con il Crollo dell'Unione Sovietica, l'Estonia ebbe riconosciuti i suoi diritti. Vennero ammessi e resi pubblici, anche dai russi, l'aggressione e l'accordo segreto coi nazisti del 1939, e la nazione dichiarò quindi ritrovata e restaurata l'indipendenza del 1918, secondo il principio giuridico della continuità (ossia che il paese ugro-finnico non avesse mai cessato di esistere e che l'era sovietica fosse solamente da considerarsi come un periodo di occupazione militare straniera). Il 12 settembre dello stesso anno si concluse con l'Urss il trattato che avrebbe portato le truppe armate sovietiche ad abbandonare definitivamente il Paese.
La politica interna negli anni successivi al biennio 1990-1991, si cimentò con il compito di restaurare le condizioni giuridiche antecedenti al 1940. Il 20 settembre 1992 si svolsero le prime elezioni democratiche della ritrovata indipendenza e la maggior parte della minoranza russofona, giunta con la "russificazione" dopo la seconda guerra mondiale, non possedendo nazionalità estone, non ebbe diritto di voto.
L'asse economico e il commercio estero si spostarono nettamente verso i mercati occidentali, statunitensi ed europei, specialmente quelli scandinavi. Sono stati ampiamente privatizzati, rapidamente e con successo anche grazie al recupero di più di 100 milioni di dollari di proprietà estone che gli ugrofinnici riuscirono a salvare nel 1940 e che furono depositati in banche occidentali estere, poco prima dell'occupazione straniera sovietica. Il ritmo di sviluppo economico del paese dal 1991 ha ripreso a salire in modo notevole, eccettuati i recenti anni (2008-09) di crisi economica internazionale.
Per approfondire, vedi Geografia dell'Estonia. |
La superficie del Paese, poco più grande della Svizzera, è prevalentemente pianeggiante con modeste ondulazioni.
Coperta per il 40% di boschi, ha un consistente numero di laghi, fiumi ed isole.
Fa parte della regione biogeografica boreale.
L'Estonia è bagnata a nord e a ovest dal mar Baltico, con i golfi di Riga e di Finlandia.
Le coste sono frastagliate e si estendono per 3.794 km.
Davanti ad esse si trovano circa 1.520 isole.
Le più grandi sono:
La più distante è:
L'Estonia è sostanzialmente pianeggiante. Il punto più elevato si trova nel meridione, il monte Suur Munamägi (318 m s.l.m.).
Per approfondire, vedi Lista dei fiumi estoni e Lista dei laghi estoni. |
Il Paese conta numerosi laghi, il maggiore dei quali è il Lago Peipsi (Peipsi Järv), situato al confine con la Russia; la parte estone ha un'estensione di 1570 km² ed è il quarto lago di acqua sorgiva più grande in Europa. Un altro lago rilevante, situato nella parte centrale del paese, è il lago di Võrtsjärv (270 km²). Sul territorio estone si contano circa altri 1.200 laghi naturali, molti dei quali si trovano nel sud del Paese.
I fiumi più importanti d'Estonia sono il Pärnu (144 km), il Kasari (112 km), l'Emajõgi (101 km) e il Narva (77 km).
Per approfondire, vedi Clima in Estonia. |
Il clima è subcontinentale. Le zone costiere subiscono maggiormente l'influenza del mar Baltico, con inverni freddi e molto umidi ed estati che alternano caldo intenso a perturbazioni con temperature decisamente fresche.
Le acque del Baltico esercitano però anche un'azione termoregolatrice fin verso la fine di settembre, mantenendo relativamente alte le temperature della fascia litoranea quando nelle zone più lontane dal mare si possono verificare le prime sporadiche e lievi gelate.
Il clima estone si presenta meno vario rispetto a quello di paesi vicini come la Finlandia, la Svezia e la Russia. Le isoterme delle temperature medie del mese più freddo (in genere febbraio) sono ovunque comprese tra -3 e -7 °C e le temperature permangono ininterrottamente sotto lo 0 °C per parecchie settimane.
La primavera e l'estate sono stagioni brevi, e settembre è un mese già termicamente autunnale sebbene non di rado le giornate si presentino terse e luminose e le temperature diurne possano essere ancora molto gradevoli.
Le precipitazioni sono più abbondanti nella parte settentrionale del paese, ma in genere la piovosità annuale non è particolarmente elevata (in media 600–700 mm), ed è distribuita prevalentemente nei mesi estivi e all'inizio dell'autunno.
Sulle pianure interne, la mancanza di barriere montuose rende particolarmente veloce il ricambio tra masse d'aria di diversa natura; si verificano così temporali a volte molto violenti, prodotti dagli scontri tra le masse d'aria calda, provenienti dall'Europa sud-orientale, e le correnti fresche guidate dalle depressioni nord-atlantiche. Gli inverni vedono invece precipitazioni complessivamente scarse e in forma quasi esclusivamente nevosa.
Composizione etnica dei residenti in Estonia(2012)[31] | ||||
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Estoni | 69,7% | |||
Russi | 24,8% | |||
Ucraini | 2,0% | |||
Bielorussi | 1,1% | |||
Finlandesi | 0,8% | |||
Svedesi, Tedeschi e altri | 1,6% | |||
Nel 1990 gli abitanti erano circa 1.570.000 scesi poi fino a 1.342.000 circa, nel 2010.
Con il ripristino dell'indipendenza nel 1991 ed il rimpatrio delle truppe straniere sovietiche presenti nel territorio estone, vi è stata una massiccia diminuzione di popolazione russa nel paese. Da quel momento è tendenzialmente in aumento la quota della maggioranza di etnia estone (passata dal 61% al 70% circa nel 2012), rispetto agli slavi, (diminuiti da oltre 35% a circa il 24% nel 2012).
Gli abitanti dell'Estonia si dividono in cinque gruppi in base alla cittadinanza:[32]
Nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale gli estoni etnici autoctoni erano circa il 92% della popolazione totale.
Dal dopoguerra, a causa dell'intensa opera di "russificazione", cioè il processo di forzata assimilazione delle popolazioni diverse nella cultura russa, e di "deportazione" dell'etnia estone, compiuta dai sovietici nei periodi dell'occupazione (1940-1941 e 1944-1991), la proporzione della popolazione totale di estoni etnici era scesa al 61,8%, mentre il secondo gruppo etnico era il russi con il 35% della popolazione.
Negli anni dell'occupazione sovietica (1940-1941 e 1944-1991) fu praticata un'intensa politica di "russificazione", con l'obbligo di imparare la storia e la lingua russa, il cui uso venne imposto dai sovietici nelle scuole e nei documenti ufficiali. Dopo la guerra a molti estoni fu vietato di ritornare nelle proprie case, occupate dai russi. Molti estoni furono deportati e la loro cultura faticò a sopravvivere.
Insieme alla costruzione di impianti industriali furono costruite aree residenziali e città nelle quali si stabilirono un gran numero di immigrati russi; nacquero tensioni fra le due etnie e vi fu la diffusione di criminalità e mafie tra le bande di etnia russa del paese.[8][15]
La politica nei confronti della minoranza di origine slava è contestata: i residenti di etnia russa privi di cittadinanza estone non hanno diritto di voto alle elezioni politiche, ma solo alle amministrative. La concessione della cittadinanza estone è vincolata al superamento di un esame linguistico, ritenuto dai russi troppo difficoltoso. Per questa problematica fu interpellata anche l'Unione europea, su richiesta di organizzazioni che sostenevano la tutela dei diritti civili delle minoranze; in seguito alle pressioni delle organizzazioni internazionali l'esame fu reso più semplice. Tuttavia il problema è lontano dall'essere risolto.
Molti slavi di prima generazione o di generazioni successive non sono in grado o non vogliono sostenere la prova di lingua estone. Nonostante ciò essi continuano a risiedere nel paese richiedendo permessi di soggiorno e mantenendo la cittadinanza russa, oppure sono apolidi e in possesso del cosiddetto passaporto grigio; condizioni queste che permettono loro l'agio di tornare nella nativa Russia o in altri paesi ex sovietici senza richiedere visti imposti dalle autorità russe. Per le generazioni più giovani il mantenimento della cittadinanza russa rende possibile evitare il dovere di prestare servizio militare in Estonia. Tutte le nuove generazioni che vogliono ottenere la cittadinanza estone sono tenute ad imparare la lingua estone, dal 1991 unica lingua ufficiale.[15]
Nell'aprile 2007 la decisione, presa dal governo estone, di trasferire la statua al soldato dell'Armata rossa, dal centro di Tallinn a un sacrario periferico accese violenti scontri tra minoranza russofona e nazionalisti estoni, presto estesisi alle città con presenza di minoranze russofone. La statua, considerata dai primi un omaggio ai morti per la liberazione dal nazifascismo e dai secondi un simbolo delle sofferenze estoni durante l'occupazione sovietica, è stata comunque spostata.
Attualmente le minoranze etniche provenienti dalle altre ex repubbliche dell'Unione Sovietica, in particolare russi, ucraini e bielorussi vivono soprattutto nel nord-est del Paese (contea di Ida-Virumaa) e nella capitale Tallinn. Il 2% della popolazione ha radici ucraine, mentre l'1% sono bielorussi.
Infine, l'1%, una piccola minoranza, sono finlandesi[34].
Per approfondire, vedi Setu, lingua voro, lingua seto, Vorumaa e Polvamaa. |
Sono presenti in Estonia i setos, un gruppo autoctono con origini ungrofinniche come gli estoni, con ricche tradizioni culturali ed una propria lingua, il voru-seto. La cultura setu si concentra nelle contee di Vőru e di Pőlva, nella zona sud-orientale del paese, ma anche nel confinante rajon russo di Pečory (antica contea di Petseri).
Il confine che qui separa i due paesi è ancora contestato, crea disagi e divide la comunità setu.[15]
Per approfondire, vedi Tedeschi del Baltico. |
In passato c'è stata una numerosa colonia di tedeschi del Baltico, che influenzarono in parte anche la cultura, l'arte ed i costumi degli stessi estoni. I collegamenti con il mondo germanico risalgono al Medioevo, quando le principali città facevano parte della Lega anseatica e molti degli abitanti delle città, in particolare l'aristocrazia era di lingua e cultura tedesca. Tuttavia durante il periodo nazista, Hitler li fece richiamare in patria. Ne rimasero qui poche migliaia, circa 3.500, ormai completamente assimilati nella cultura estone. Erano presenti anche numerosi ebrei, che subirono persecuzioni durante l'Occupazione tedesca degli stati baltici nella seconda guerra mondiale e vennero quasi totalmente deportati e uccisi nei campi di sterminio.
Per approfondire, vedi Storia degli ebrei in Estonia. |
Gli ebrei in Estonia hanno una presenza organizzata dal XIX secolo ai giorni nostri. La comunità ebbe nel primo Novecento il suo periodo di massimo sviluppo ed importanza e fu quindi duramente colpita dall'Olocausto e dalle repressioni del regime comunista sovietico. Un tempo forte di 5000 unità, essa conta oggi circa 1700 persone.
Per approfondire, vedi Luteranesimo, Chiesa di Estonia, Chiesa cattolica in Estonia e Chiesa Ortodossa Orientale. |
Prima della cristianizzazione, intrapresa nel tardo Trecento dai Cavalieri teutonici, in Estonia dominavano culti di tipo animista: Taara ("tharapita") e Maausk ("religione della terra"). Durante il periodo della riforma protestante fu introdotto il Luteranesimo che divenne confessione ufficiale nel 1686. In realtà, tale introduzione non favorì una consistente conversione, poiché la Chiesa locale si associò incautamente al potere feudale svedese[35].
Il censimento del 2000 contava 152.000 luterani, 143.000 ortodossi, 5.000 cattolici e circa 2.000 Taara, cui si aggiungono 68.000 atei dichiarati[36]. L'Estonia risulta essere il paese meno religioso al mondo: oltre il 76% degli abitanti afferma di non seguire alcun credo religioso[36]. D'altra parte questo non significa che non sia diffusa una qualche forma di religiosità non istituzionale: secondo alcuni studi circa il 50% della popolazione crederebbe ad una qualche forma di "spirito", concezione probabilmente legata all'animismo tradizionale pre-cristiano che contribuisce ancora oggi a definire l'identità nazionale del popolo estone [1]
La confessione più diffusa resta comunque il Luteranesimo evangelico, professato dal 14,8% della popolazione, principalmente di etnia estone[36].
Il secondo gruppo religioso è rappresentato dalla Chiesa ortodossa, a cui appartiene la minoranza russa[37]. Un consistente gruppo di vecchi credenti era presente un tempo presso il lago Peipus, nella contea Tartu. La Chiesa ortodossa d'Estonia e i Vecchi credenti facevano capo al patriarcato ecumenico di Costantinopoli fino all'inglobamento con l'Unione Sovietica, quando passò d'autorità al patriarcato di Mosca. Di conseguenza, dal 1991 vi sono nel Paese due sinodi separati: la chiesa ortodossa estone, sotto la giurisdizione di Mosca, e la chiesa ortodossa apostolica estone, sotto la giurisdizione di Costantinopoli.
La costituzione estone garantisce la libertà religiosa e non riconosce alcun culto di Stato[38].
Per approfondire, vedi Lingua estone. |
L'unica lingua ufficiale del paese è l'estone, lingua di ceppo ugrofinnico, simile al finlandese, che è parlato dalla maggioranza degli abitanti (84,14% della popolazione).
Il russo è la madrelingua della minoranza russa, immigrata nel dopoguerra, (14,29% della popolazione), non ha riconoscimento a livello ufficiale, anche se come seconda lingua è parlata dal 66% della popolazione, seguita dall'inglese, 46% e dal tedesco 22%[39]. Altre lingue sono parlate dall'1,57%[40].
« ...nel nostro paese non si parla più il russo ufficialmente dal ripristino dell'indipendenza, poiché per noi sarebbe come ammettere e giustificare l'occupazione sovietica durata quasi cinquant'anni. L'Estonia è l'unico paese al mondo in cui si può parlare estone. Il russo invece viene parlato anche in Russia, da quasi 150 milioni di abitanti... » |
(da un'intervista a Toomas Hendik Ilves alla BBC[41]) |
Vige il suffragio universale, che estende il diritto di voto a tutti i cittadini estoni che abbiano raggiunto la maggiore età, 18 anni. Le elezioni delle autorità amministrative regionali hanno anch'esse un termine di quattro anni. Le elezioni si svolgono con il sistema proporzionale.
Alle elezioni regionali hanno diritto di voto tutti i residenti permanenti, anche senza cittadinanza estone, che abbiano raggiunto la maggiore età.
Per approfondire, vedi Contee dell'Estonia, Città dell'Estonia, Comuni dell'Estonia e Petseri (contea). |
L'Estonia è divisa in 15 contee (sing. maakond - plur. maakonnad) 194 comuni rurali e 33 città.
Per approfondire, vedi Trattato di Tartu (Russia-Estonia), Petseri (contea) e Jaanilinn. |
Sono presenti contrasti con la Russia per la rivendicazione di alcune zone, in particolare a sud-est della nazione, la contea nella zona di Petseri, dove vive la minoranza setos, già territorio estone dal 1920 al 1944, acquisito con il trattato di Tartu, e la zona nord-est di Jaanilinn.
Secondo l'Articolo 2 della Costituzione dello Stato, entrambi sono considerati ancora territori estoni. Geograficamente rientrano nella regione fisica estone, tuttavia rimangono un territorio della Federazione Russa, sotto l'amministrazione di Mosca.
Per approfondire, vedi Lista delle città estoni. |
Le città estoni più importanti sono:
Altri centri con una certa rilevanza sono:
Per approfondire, vedi Riigikogu, Presidenti dell'Estonia, Primi ministri dell'Estonia, Governo dell'Estonia e Elezioni parlamentari in Estonia del 2011. |
L'Estonia è una democrazia parlamentare.
Dal 2006 il Presidente dell'Estonia è Toomas Hendrik Ilves. Nelle elezioni 2011 per il rinnovo della carica, il Presidente è stato riconfermato.
La legislatura dura quattro anni.
Le elezioni parlamentari del 2007 confermarono quale capo del governo il Primo ministro allora uscente, Andrus Ansip, rappresentante del Partito Riformatore Estone (centro-destra), che diede vita al suo secondo governo.
Nelle elezioni parlamentari del 2011, la coalizione di governo di centro-destra ha vinto nuovamente. A risultati definitivi annunciati, il Partito Riformatore Estone del premier uscente Andrus Ansip si aggiudica 33 dei 101 seggi di cui è composto il Riigikogu, Parlamento Estone, mentre l'Unione della Patria e Res Publica, alleata del premier, ne ottiene 23. La coalizione uscente avrebbe così 56 seggi, cinque in più di quante ne aveva la precedente legislatura.
Il premier Andrus Ansip è stato riconfermato.[42]. Si è dimesso iil 4 marzo 2014, ed al suo posto è stato nominato Taavi Rõivas, che a soli 34 anni è il più giovane premier di uno stato nella Ue.
In Estonia ci sono 613 scuole secondarie superiori, di cui 503 per i cittadini di idioma estone e altre bilingue. Dal 2007 si sta gradualmente introducendo la lingua estone in tutte le scuole primarie, anche per i bambini di etnia russa che permangono nel paese, al fine di poterli meglio integrare nella cultura ugro-finnica estone. Ci sono 11 Università, 5 delle quali private.
Si sta introducendo una scuola di programmazione, in prima elementare, per imparare a creare app già a sette anni in Estonia: è questa la sfida lanciata nel Paese, uno dei più informatizzati al mondo.[43]
In Estonia la sanità non è gratuita ed anche i servizi di pronto soccorso sono a pagamento, non solo per gli stranieri. Il costo delle prestazioni è comunque molto ridotto ed è regolato da un tariffario statale.
Per approfondire, vedi Forze armate dell'Estonia. |
Il totale delle forze armate attive in Estonia, facenti parte del contesto NATO, è di 4.450 elementi. Soldati estoni, insieme agli altri membri della UE, sono impegnati in Iraq ed in Afghanistan per le operazioni di pace e ripristino delle situazioni di legalità.
Secondo uno studio Nato, sarebbero circa 500 le ex basi militari sovietiche situate in Estonia.
Per approfondire, vedi Politica dell'Estonia. |
L'Estonia è una democrazia parlamentare con tre rami di potere: legislativo, esecutivo, e giudiziario.
Il potere legislativo è rappresentato dal parlamento unicamerale, il Riigikogu o parlamento nazionale, il quale consiste in 101 seggi. I membri sono eletti dal voto popolare per un mandato di quattro anni.
Il Governo dell'Estonia o il ramo esecutivo è formato dal Primo ministro, (in estone: Eesti Vabariigi Peaminister), nominato dal presidente e approvato dal parlamento. Il governo consiste in 12 ministri, incluso il primo ministro. Il primo ministro ha diritto ad approntare un massimo di tre nuovi ministeri, con un limite dei ministeri per ogni governo di 15 unità. La sede del governo è a Stenbock House, sulla collina di Toompea, a Tallinn.
Il potere giudiziario supremo è rivestito dalla Corte Suprema o Riigikohus, con 19 corti di giustizia. Il capo della giustizia è designato dal parlamento per nove anni e nominato dal presidente.
Il capo ufficiale dello Stato è il Presidente, il quale dà l'assenso alle leggi approvate dal Riigikogu; egli ha il diritto di veto, rimandando alle camera i provvedimenti legislativi, e il diritto di proporre nuove leggi. Il presidente, ad ogni modo, non usa questi diritti sovente: egli ha un ruolo fondamentalmente cerimoniale. È eletto dal Riigikogu, con due terzi dei voti richiesti. Se il candidato non raggiunge il quorum dei voti richiesti, il diritto di elezione del presidente va al corpo elettore. Il quorum richiesto consiste in 101 membri del Riigikogu e rappresentanze dei governi locali.
Come in altre sfere, il potere legislativo estone è stato con successo integrato con l'era dell'informatizzazione. L'Estonia ha conseguito lo sviluppo dell'e-state e dell'e-government.
Elezioni via internet sono state utilizzate nelle elezioni in Estonia.[44].
Le prime votazioni via Internet sono avvenute nel 2005 per le elezioni locali; invece le prime per le elezioni parlamentari sono avvenute per le elezioni politiche del 2007, nelle quali 30.275 individui hanno votato tramite internet.
I votanti hanno la possibilità di esprimere il loro voto in modo tradizionale, se ne hanno il desiderio.
Nel 2007 il Worldwide Press Freedom Index, pubblicato da Reporter Senza Frontiere, ha posizionato l'Estonia al terzo posto, per lo sviluppo di questo sistema, su 169 nazioni.
Per approfondire, vedi Relazioni internazionali dell'Estonia. |
Gli estoni si confrontano e cooperano giornalmente con la Finlandia - tre ore di traghetto, mezz'ora di aereo - ed il resto della Scandinavia avendo una cultura affine, ed è percepita la sensazione che raggiungere il livello economico di queste due regioni geografiche contigue sia ora un obiettivo possibile. La Finlandia è stato il primo paese nordico ad investire capitali in Estonia, dopo il 1991. Notevoli sono le relazioni economiche con la Scandinavia[45]
L'11 settembre 2003 il 66,9% degli estoni in un referendum approvò l'adesione all'Unione europea.
Il 29 marzo 2004 l'Estonia è entrata a far parte anche della NATO. Dal ripristino dell'indipendenza ha ripreso ottimi rapporti, anche per la fattiva azione degli emigrati estoni in America, con gli Stati Uniti d'America.[46]
Dal 9 dicembre 2010 fa inoltre parte dei paesi OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Il 1º gennaio 2011, il paese è entrato nell'area dell'euro.È stato il diciassettesimo paese ad adottare la moneta unica.
Per approfondire, vedi Economia dell'Estonia. |
Nella classifica annuale dei paesi con più alta libertà economica, stilata dalla fondazione Heritage, l'Estonia si piazza al 16º posto tra tutti i paesi del mondo, ed al 7º posto tra i paesi europei, soprattutto per la sua libertà d'investimento.[49] [50]
Le attività economiche prevalenti attengono al settore terziario: servizi, consulenza e turismo che soprattutto a Tallinn hanno contribuito al rapido sviluppo economico della capitale e poi del Paese.
Una delle principali fonti occupazionali è la compagnia di navigazione Tallink operante in Estonia, Finlandia, Svezia e Germania.
Importante è anche l'attività industriale, composta prevalentemente da molte piccole e medie aziende; delle grandi fabbriche sorte negli anni dell'occupazione sovietica sono rimaste solo alcune aziende storiche operanti nel settore metallurgico, nel settore dolciario e nel tessile.
Il capitale straniero, in maggior parte finlandese e scandinavo[aggiungere dati precisi e fonti], è stato l'artefice dell'arrivo di colossi tecnologici delle telecomunicazioni[quali esattamente: dati e fonti precise, non le solite affermazioni campate in aria] (in questo paese è stato creato il sistema Skype) e l'impianto di nuovi stabilimenti produttivi. In ambito finanziario è da rilevare l'ingresso nell'euro a partire dal 1º gennaio 2011.
Per approfondire, vedi euro, monete euro estoni, Allargamento della zona euro e corona estone. |
L'Estonia ha adottato l'euro dal 1º gennaio 2011.
Il Paese avrebbe dovuto adottare la moneta euro estone già dal 1º gennaio 2007, ma a causa degli alti livelli di inflazione il passaggio alla moneta unica fu rinviato. Tuttavia, anche in presenza della crisi mondiale del 2009, il paese ha virtuosamente superato nel 2010 tutte le valutazioni e i criteri di convergenza per adozione, partita dal 1º gennaio 2011, della moneta unica europea.
Precedentemente, tra le due guerre mondiali e tra il 1992 ed il 2010, la valuta adottata dall'Estonia era la corona estone (in estone Kroon, abbreviazione EEK). Durante il periodo di occupazione sovietica la moneta avente corso legale era il rublo. La corona estone tuttavia, era già stata in circolazione dal 1928, quando sostituì il marco estone, ed il 1940, quando il Paese venne invaso ed occupato dall'Unione Sovietica.
L'unità più piccola della corona si chiamava sent, 1 corona = 100 sents. La corona estone aveva già un tasso di cambio fisso con l'euro: 1 euro equivaleva a circa 15,65 EEK.
Per approfondire, vedi Telecomunicazioni in Estonia. |
In Estonia sono in uso 541.900 linee telefoniche fisse (2006), mentre i cellulari sono 1,659 milioni (2006).
Investimenti stranieri in forma di collaborazioni commerciali hanno principalmente sviluppato i servizi telefonici. Sostanzialmente collegamenti con fibra ottica conducono telefono, Tv, radio in digitale. I servizi internet sono enormemente diffusi. Scuole e librerie sono connesse ad internet ed una vasta percentuale della popolazione compila modelli per la tassazione e online è possibile votare sin dal 2005.
Per approfondire, vedi Eesti Televisioon. |
Sono attive 98 stazioni radio in FM (2001), mentre con Eesti Televisioon operano 3 centri di produzione televisiva (2001).
Il codice internet della nazione .ee, comprende 387.336 domini (2007), per un totale di 760.000 utenti abituali (2006). Sono circa 1140 i punti Wi-Fi attivi nella piccola nazione.
L'Estonia è il primo Paese al mondo ad avere un cyber-esercito per ora costituito da volontari. Si chiama Küberkaitseliit (Lega di cyber-difesa, KKL). È nato in occasione degli scontri diplomatici con la Russia nel 2007, quando quest'ultima ha tentato di oscurare la rete informatica estone, nel tentativo di limitarne la libertà di informazione. L'esigenza fu, ed è, quella di proteggere la struttura informatica dello Stato estone, essendo questo uno dei più connessi del pianeta, in caso di guerra informatica.[51]
Per approfondire, vedi Trasporti in Estonia. |
La rete dei trasporti stradali è ben sviluppata ed insieme alla navigazione marittima svolgono il ruolo principale e per quanto riguarda il trasporto merci.
La principale rete viaria è stata oggetto di ampi investimenti, con i sussidi dell'Unione europea, raggiungendo standard di qualitativi pari ad altre nazioni nord-europee.
Il paese è attraversato da nord a sud dalla Via Baltica (E67).
Tuttavia il sistema stradale è cresciuto solo dell'11% dal 1991, mentre il traffico di auto private è cresciuto dell'80%.
Il numero di proprietari di automobili è più che raddoppiato dal 1990. Circa un terzo della popolazione estone possiede almeno un'auto.
Per approfondire, vedi Tallink. |
I collegamenti marittimi sono assicurati da una delle più importanti compagnie di navigazione di tutto il Nord Europa:
Traghetti per trasporto cargo e passeggeri collegano regolarmente l'Estonia, sia con l'arcipelago estone, che con:
Porti di rilievo si trovano a:
Per approfondire, vedi Elenco degli aeroporti in Estonia e Estonian Air. |
L'aeroporto di Tallinn chiamato Lennart Meri Ulemiste International, è di ridotte dimensioni, anche se recentemente è stato ristrutturato ed ampliato. L'aerostazione è un HUB per la Estonian Air, la compagnia di bandiera estone.
Esiste un volo da Milano-Malpensa a Tallinn via Riga operato da Air Baltic. Esistono altri aeroporti, a Pärnu, Tartu ed anche a Kuressaare, utilizzati principalmente per voli domestici e turistici operati da Avies e Luftverkehr Friesland-Harle.
Inoltre dal 16 dicembre 2010 è operativo un volo da Milano (Bergamo)- Orio al Serio a Tallinn, bisettimanale e attivo per tutto l'anno, tramite Ryanair.
Per approfondire, vedi Eesti Raudtee, Edelaraudtee e Stazione Baltica (Tallinn). |
Il trasporto interno di merci su strada è, negli ultimi anni, diminuito a seguito dello spostamento di una parte dei trasporti su ferrovia che ora realizza il 50% dei trasporti interni.
Esiste una rete ferroviaria locale obsoleta gestita dalla società Eesti Raudtee, prevalentemente utilizzata per il trasporto merci.
Il Governo estone ha completato nel gennaio 2007 la rinazionalizzazione delle ferrovie, trattandosi di un'infrastruttura considerata strategica per lo sviluppo del Paese.
L'Estonia, come le altre repubbliche baltiche dall'occupazione sovietica ha ereditato lo scartamento ferroviario largo sovietico di 1520 mm.
L'unione diretta alla rete ferroviaria polacca e così al resto di quella europea, che adotta lo scartamento ferroviario standard di 1435 mm, per il momento resta problematica. Esistono tuttavia progetti di riqualificazione delle ferrovie estoni per collegarsi direttamente al resto dell'Unione europea.
L'Estonia è un paese piccolo, con una superficie totale di 45.227 km² (incluse 1.521 isole), strategicamente situato tra la Russia, la Scandinavia e l'Europa occidentale.
Ha 31 porti commerciali, fra cui Muuga che è il più profondo del golfo di Finlandia; le foreste coprono circa il 45% del territorio e ne costituiscono la risorsa naturale principale. Il territorio è per la maggior parte piatto, con alcune zone che si trovano sotto il livello del mare. Il clima è continentale: la temperatura media di Tallinn è – 7,3 in gennaio e +18,9 in luglio.
L'attivismo ambientale ha avuto un ruolo principale tra i movimenti, subito dopo l'indipendenza, in conseguenza del danno ecologico inflitto dal regime sovietico. Durante l'occupazione sovietica, i piani quinquennali trascuravano l'ambiente, e il danno fu ingigantito dall'inquinamento causato dalle installazioni militari dell'ex-Urss (quelle di Paldiski e di Sillamäe).
Tra le zone più inquinate abbiamo i fiumi, nei quali quasi la metà delle acque fognarie veniva gettata, durante il periodo di occupazione sovietica, senza trattamento, ed in alcuni punti dove vi erano gli scarichi di impianti di lavorazioni chimiche.
Per approfondire, vedi Aree naturali protette in Estonia, Parco nazionale Lahemaa, Parco nazionale Karula e Riserva naturale di Endla. |
L'Estonia ha comunque deciso di mantenere alcune strutture di aree protette, istituite dall'ex Unione Sovietica, che prevedevano:
Dal 1993 la competenza sulla tutela dell'ambiente è passata al ministero dell'Ambiente estone. Con un provvedimento approvato dal Parlamento estone il 21 aprile 2004 (Looduskaitseseadus) la odierna rete delle aree naturali protette in Estonia comprende:[54][55]
Animali selvatici frequenti sono i cervi, caprioli e volpi. Vi sono pure alci, castori e rare renne.
Peculiare problema estone è lo smaltimento dei residui della lavorazione dell'argillite petrolifera: il 70% della produzione mondiale di questo minerale si scava in Estonia ed il 65% delle esigenze energetiche del Paese sono soddisfatte da esso. Il problema nasce dal fatto che l'argillite petrolifera, sia nella fase di escavazione e raffinazione ed ancor più nell'utilizzo come combustibile, dà luogo ad elevate emissioni inquinanti.
Per combattere i danni all'ambiente, è stato istituito un ambizioso programma per la protezione del Mar Baltico, per tutelare in modo efficace non solo il mare ma anche i fiumi che vi si riversano.
Il programma è finanziato dall'UE. Con fondi Phare e dalla Banca Mondiale alcuni piccoli progetti sono stati realizzati e hanno contribuito a ridurre i danni e a ripulire alcune aree danneggiate, ma molto è ancora da fare. Il paese è uno tra i firmatari del Protocollo di Kyoto.
Per approfondire, vedi Letteratura estone. |
Il poema epico nazionale Kalevipoeg, (il figlio di Kalev), è stato scritto tra il 1857 ed il 1861 da Friedrich Reinhold Kreutzwald, che attinse dal patrimonio di tradizioni orali dell'Estonia, ispirandosi al finlandese Kalevala ed alla mitologia germanica.
Nato da una fusione di leggende estoni, il poema narra le avventure del mitico eroe locale, che terminano con la morte del protagonista e la conquista della sua terra da parte dell'aggressore straniero, ma anche con una nota di libertà e speranza per il futuro.[15]
Per approfondire, vedi Festival della Canzone Estone e Auditorium del Festival della Canzone Estone. |
Molto importante per il popolo estone è la cultura musicale. La tradizione del Festival della Canzone Estone (in estone: Üldlaulupidu) cominciò all'alba del risveglio nazionale nel 1869. Si tratta di uno dei maggiori eventi di musica corale del mondo, e l'aggiunta del coro solitamente comprende 18.000 persone.
Nel 2004, circa 34.000 persone hanno partecipato al Festival della Canzone Estone, con un pubblico aggiunto di 200.000 persone. Dal 1928 l'Auditorium del Festival della Canzone Estone (Lauluväljak) a Tallinn, ospita l'evento ogni cinque anni, in luglio. Il prossimo Festival si svolgerà nel 2014. Sviluppa grande interesse anche per i turisti stranieri che si recano in Estonia. Inoltre, sempre ogni cinque anni si svolge anche il Festival della Canzone Giovanile estone, l'ultimo dei quali si è svolto nel 2007.
La liberazione dall'occupazione sovietica nel 1991, ed il ritorno all'indipendenza estone è chiamata anche Rivoluzione cantata. La canzone e il Festival estoni furono i mezzi con il quale gli estoni cominciarono a protestare pacificamente per la libertà, contro l'occupazione straniera sovietica, a partire dal 1989.
Le banche, gli uffici ed i negozi sono chiusi in Estonia nei seguenti giorni:
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