Bielorussia (1991 - )from the Wikipedia | Read original article |
Bielorussia | |||||
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Dati amministrativi | |||||
Nome completo | Repubblica di Bielorussia | ||||
Nome ufficiale | Рэспубліка Беларусь Республика Беларусь |
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Lingue ufficiali | Bielorusso e russo[1] | ||||
Capitale | Minsk (1.742.124 ab. / 2008) | ||||
Politica | |||||
Forma di governo | Repubblica presidenziale | ||||
Presidente | Aleksandr Lukašenko | ||||
Primo Ministro | Andrei Kobyakov | ||||
Indipendenza | Dall'URSS 27 luglio 1990 (dichiarata), 25 agosto 1991 (riconosciuta) 25 dicembre 1991 (completa) |
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Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 1945 | ||||
Superficie | |||||
Totale | 207.600 km² (84º) | ||||
% delle acque | molto bassa (laghi) % | ||||
Popolazione | |||||
Totale | 9.595.421 ab. (2012) (87º) | ||||
Densità | 46 ab./km² | ||||
Tasso di crescita | -0,18% (2012)[2] | ||||
Nome degli abitanti | Bielorussi | ||||
Geografia | |||||
Continente | Europa orientale | ||||
Confini | Polonia, Lituania, Russia, Ucraina, Lettonia | ||||
Fuso orario | UTC +3 | ||||
Economia | |||||
Valuta | Rublo bielorusso | ||||
PIL (nominale) | 63 259[3] milioni di $ (2012) (68º) | ||||
PIL pro capite (nominale) | 6 739 $ (2012) (83º) | ||||
PIL (PPA) | 145 289 milioni di $ (2012) (62º) | ||||
PIL pro capite (PPA) | 15 479 $ (2012) (64º) | ||||
ISU (2011) | 0,756 (alto) (65º) | ||||
Fecondità | 1,4 (2010)[4] | ||||
Consumo energetico | 0,38 kWh/ab. anno | ||||
Varie | |||||
Codici ISO 3166 | BY, BLR, 112 | ||||
TLD | .by | ||||
Prefisso tel. | +375 | ||||
Sigla autom. | BY | ||||
Inno nazionale | My Belarusy | ||||
Festa nazionale | 3 luglio | ||||
Evoluzione storica | |||||
Stato precedente | RSS Bielorussa ( URSS) |
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Coordinate: 53°31′42″N 28°02′48″E / 53.528333°N 28.046667°E
La Bielorussia (in bielorusso: Белару́сь?, in russo: Белору́ссия?), detta anche Russia Bianca, è uno stato dell'Europa orientale.
Confina a ovest con Polonia e Lituania, a est con la Russia, a sud con l'Ucraina e a nord con la Lettonia; è uno stato senza sbocco al mare, ma esistono corsi d'acqua navigabili.
La Bielorussia è una repubblica, l'attuale presidente è Aleksandr Lukašenko e il primo ministro è Mikhail Myasnikovich, che sostituisce dal 2010 Sjarhej Sidorski.
Le lingue ufficiali sono il bielorusso e il russo[1] dal 1995.
Storicamente, in italiano la Bielorussia veniva a volte chiamata "Russia Bianca" o "Rutenia Bianca", una traduzione letterale del nome, usata anche in alcune altre lingue: Weißrussland in tedesco o Baltarusija (Baltarus, oggi) in lituano.
Il nome "Russia Bianca", come anche "Bielorussia", è percepito come una reminiscenza dell'imperialismo russo e sovietico e delle politiche di russificazione (il titolo completo dello zar russo era "Imperatore di tutte le Russie - Grande, Piccola e Bianca"). Perciò viene preferito "Belarus". Rus' fa riferimento alla popolazione che precedette russi, ucraini e bielorussi.
Ci sono diverse ipotesi sull'origine del nome, nessuna confermata da prove certe. Una si basa sul fatto che l'etnia bielorussa si è formata dalle interazioni tra etnie slave e baltiche. La radice "balt-" significa "bianco" nelle lingue del ceppo baltico ("mar Baltico" (Balta jura in Lituano) vuol dire letteralmente "mare bianco"). Quindi, "Balta Rusija" potrebbe essere stata l'originale autodenominazione, piuttosto che una successiva derivata dalla "Russia". Altre lo fanno derivare dal colore predominante degli abiti tradizionali (lino grezzo) o da quello dei capelli. Un'altra teoria fa risalire l'etimologia del termine Belarus' ad una corrispondenza, tipica dei toponimi di origine slava, tra i colori ed i punti cardinali: secondo quest'ipotesi, il colore bianco sarebbe stato associato dagli antichi slavi all'Ovest, pertanto la Belarus' non sarebbe altro che la "Rus' occidentale". A supporto di questa teoria, si adduce l'etimologia del toponimo Belgrado, in serbo Beograd, cioè "città bianca" ovvero "città dell'Ovest". Esempi simili di nomi "colorati" nelle etnie slave sono i Serbi Bianchi e i Croati Bianchi.
Le prime tracce di presenza umana risalgono al paleolitico (100-40 000 anni fa). I primi insediamenti compaiono 27-24 000 anni fa. Fra il VII e IX secolo il territorio era abitato dalle popolazioni slave dei Dregovici, Kriviči e Radimici. Le prime compagini statali furono i Principati di Polotsk, di Turov e di Smolensk. Le prime testimonianze scritte riguardo a Polotsk sono datate all'862. Il primo principe che conosciamo è Rogvolod. Il principato di Polotsk raggiunge la massima potenza nell'XI secolo sotto il governo di Vceslav Charodey ("Il Mago"). Con il diffondersi del feudalesimo i principati di Polotsk e Turov si divisero in compagini minori.
Alla fine del X secolo inizia a diffondersi il Cristianesimo secondo il rito bizantino. Ciò favorisce lo sviluppo della cultura, la comparsa della pittura e della letteratura. All'inizio del XIII secolo comincia a formarsi la lingua bielorussa. Nel XIII secolo i territori della Bielorussia, insieme a quelli dell'odierna Lituania, formano il Granducato di Lituania, con capitale Novogorodok, nel 1323 la capitale viene trasferita a Vilnia (attuale Vilnius). Il Granducato raggiunse il culmine della propria potenza sotto il governo del granduca Vitovt.
I confini dello Stato si estendevano dal mar Baltico fino al mar Nero. Grande importanza per il consolidamento dello Stato ebbe la vittoria in alleanza con la Polonia nella battaglia di Grunwald (1410) contro l’ordine teutonico. Nel XVI secolo venne stabilizzata la struttura statale con gli statuti del 1529, 1566 e 1588. Lo Stato era governato dal gran principe e dalla nobiltà feudale. Fra il 1558 e il 1583 entra in conflitto con il principato di Mosca. Le pesanti sconfitte (basti pensare alla caduta nelle mani delle truppe dello zar Ivan il Terribile della città di Polatsk e al dimezzamento della popolazione bielorussa) determinano la necessità dell’unione nel 1569 con il regno della Polonia in uno Stato federale.
Il Granducato mantiene la propria autonomia e grazie all'unione sconfigge il principato di Mosca conquistando la regione Baltica di Livonia. Nel 1596, con l'Unione di Brest, si raggiunge un compromesso anche sul piano religioso e nasce la Chiesa uniate: i cristiani bielorussi del Granducato di Lituania riconoscono i dogmi e l'autorità papale, ma conservano il rito bizantino. Nel XVII secolo, approfittando dei contrasti dovuti alla Riforma protestante, alla crisi economica e alla guerra antifeudale, la Russia si impadronisce di gran parte della Bielorussia. Ne consegue un grande regresso economico e calo demografico.
Fra il 1700 e il 1721 la Bielorussia fu teatro del conflitto tra Russia e Svezia che provocò un'altra crisi economica, superata solo nella seconda metà del XVIII secolo. Nel XVIII secolo lo Stato nato dall'unione del regno della Polonia e del GranDucato di Lituania venne diviso tra Russia, Prussia e Austria.
La Bielorussia fu il principale campo di battaglia della campagna russa di Napoleone (qui si svolse la battaglia della Berezina). Nel 1831 scoppiò una rivolta patriottica per la liberazione dall'Impero Russo che fu sedata con conseguente indebolimento dei cattolici e della nobiltà (la rivolta fermentò in questi strati della popolazione). Nel 1839 fu proibita la Chiesa Uniate. Nel 1861 venne abolita la servitù della gleba. In Polonia, Bielorussia e Lettonia ci fu una rivolta per la liberazione dallo zarismo, anche questa volta fallita. Lo sviluppo del movimento democratico porta alla nascita nel 1903 del primo partito politico nazionale e alla rinascita della cultura bielorussa. Con l'entrata della Russia nella Prima guerra mondiale, il territorio bielorusso di nuovo diventa teatro di cruenti eventi bellici. Dal 1915 al 1918 le truppe tedesche occupano parte della Bielorussia, e a marzo del 1918 l'intero territorio.
Il 25 marzo 1918, durante l'occupazione tedesca, i rappresentanti del movimento nazionale proclamano la creazione della Repubblica Popolare Bielorussa (Беларуская Народная Рэспубліка), che viene riconosciuta dalla Lituania e Ucraina. Missioni diplomatiche vengono mandate in Svizzera, Germania, Danimarca, Polonia, Stati Uniti. Con l'avanzata dell'Armata Rossa e il ritiro delle truppe tedesche, però, il governo della Repubblica Popolare Bielorussa è costretto all'esilio. Nel 1919 viene proclamata la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, la RSSB.
Nel 1921 i territori occidentali della Bielorussia passano alla Polonia. Nel 1922 i territori orientali vengono occupati dalle guardie rosse. Nasce in tal modo la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa che viene a far parte dell’URSS. Nel 1939, a seguito del patto fra Germania nazista e l'URSS, quest'ultima invade da Est la Polonia, che viene sconfitta in poche settimane. I territori occidentali della Bielorussia tornano, allora, a far parte della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa. Nel 1941 la Bielorussia viene occupata dalle truppe tedesche e viene resa indipendente (Consiglio Centrale Bielorusso). Nasce il movimento di lotta partigiana che coinvolge più di 400 000 persone. Nel luglio 1944 le truppe sovietiche scacciano i nazisti tedeschi e l'intera Bielorussia viene occupata e riannessa all'URSS. Durante il conflitto sono state rase al suolo dai nazisti tedeschi tutte le città medio – grandi, un numero considerevole di villaggi rurali è stato bruciato insieme agli abitanti, è morto un terzo della popolazione e tutte le industrie sono state distrutte.
Nel 1986, a causa dell'incidente alla centrale atomica di Černobyl', le regioni (voblasci) di Homel', Mahilëŭ e parte di quelle di Brėst, Minsk e Hrodna vengono contaminate dalle radiazioni.
La Bielorussia si rende indipendente dall'URSS il 27 luglio 1990. Ciò viene riconosciuto il 25 agosto 1991. La Bielorussia è uno degli stati membri fondatori della CSI, la cui sede amministrativa si trova tuttora a Minsk, adesione ratificata il 10 dicembre 1991. Il 15 marzo 1994 viene approvata la nuova costituzione. Il 10 luglio 1994 viene eletto il primo presidente della repubblica, Aleksandr Lukašenko, il quale, differenziando la politica economica bielorussa da quella adottata da quasi la totalità delle ex repubbliche sovietiche, rifiuta le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, mantenendo gran parte degli apparati pubblici esistenti. La Bielorussia è inoltre l'unica repubblica ex-sovietica ad avere il servizio segreto nominato ancora KGB.
Nel 1996 viene fondata l'Unione Russia-Bielorussia, entità sovranazionale che riavvicina i due paesi.
Per approfondire, vedi Geografia della Bielorussia. |
La Bielorussia si trova nell'Europa Orientale. Ha una superficie di 207.600 km² e, benché senza sbocco al mare, ha 11.000 laghi.
Viene attraversata da tre fiumi principali: il Nëman, il Pripjat e il Dnepr che si dirige verso l'Ucraina per sfociare nel Mar Nero. Molto importante è anche la Dvina occidentale, che attraversa le regioni settentrionali del paese. La Bielorussia è relativamente pianeggiante e ricca di paludi. Il più grande territorio paludoso è la Polesia.
Il suo punto più alto è la Dzjaržynskaja Hara (Monte Dzeržinskij), con 345 m, mentre il punto più basso è sul fiume Neman a 90 m.
Le risorse naturali della Bielorussia sono foreste, depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, granito, pietra calcarea dolomitica, marna, gesso, sabbia, ghiaia e argilla.
Il territorio settentrionale fa parte della Regione biogeografica boreale.
È formata da estese pianure e basse colline; a sud presenta zone paludose in parte bonificate; a nord est un'ampia zona dei laghi.
La Bielorussia è caratterizzata da clima continentale con notevoli escursioni termiche. Le temperature medie invernali si aggirano sui -6 - -10 °C, e possono scendere sotto i -18 °C. Nelle notti invernali non è difficile raggiungere i -30 °C, anche se mediamente la temperatura si mantiene sui -20 °C. La neve copre il suolo per 3-4 mesi. Le precipitazioni non sono particolarmente abbondanti, rimanendo ovunque sotto i 750 mm/anno, con apporti maggiori in estate sotto forma di violenti temporali o di rovesci.
La popolazione bielorussa sta subendo un periodo storico di sensibile diminuzione della natalità, quindi con prevalenza dei morti sui nati e un conseguente invecchiamento della popolazione. Il tasso di mortalità, infatti, è del 14,7 per mille mentre quello di natalità è del 10,4 per mille. La mortalità infantile è del 13 per mille e la speranza di vita è di 68,73 anni.
La maggioranza della popolazione bielorussa fa parte del gruppo etnico dei Bielorussi, che costituisce l'83,7% del totale su una popolazione di 9.470.400 persone. I Russi sono il secondo gruppo etnico più grande. Seguono i Polacchi e gli Ucraini. La minoranza polacca è concentrata principalmente nel Voblasc' di Hrodna, gli ucraini sono invece maggiormente presenti nel sud-ovest del paese. Ci sono poi altre piccole minoranze etniche, quali ebrei, armeni, tatari, rom, azeri, lituani ed altri ancora. Seguono le percentuali dei gruppi etnici secondo i dati del censimento del 2009:
Come in tanti stati dell'ex-URSS, la maggioranza della popolazione si dichiara cristiana Dalla fine del governo comunista, avvenuta nei primi anni novanta, le chiese cristiane hanno avuto una forte ripresa e oggi il 60% dei bielorussi si dichiara ortodosso, il 17% cattolico, circa il 2% protestante, con percentuali minori di altre confessioni cristiane. Sono sostanzialmente assenti o quasi assenti altre fedi religiose. Come conseguenza storica dell'ateismo di Stato della ex Unione Sovietica, una parte consistente della popolazione si dichiara non appartenente ad alcuna fede religiosa: ben il 28,9%, nella voce "agnostici" (che comprende atei, agnostici e non credenti) secondo Quaderni della Chiesa che soffre - Rapporto 2002 sulla libertà religiosa nel mondo.
Le lingue ufficiali dello Stato sono il bielorusso e il russo[1] dal 1995. Sebbene entrambe siano ufficiali e gran parte delle indicazioni siano scritte in bielorusso, la popolazione tende a parlare il russo. È molto difficile trovare una persona che parli solo bielorusso, mentre è facile il contrario. Il russo è la lingua usata dal 70% della popolazione, contro il 23% del bielorusso; il resto è rappresentato da minorazione linguistiche, tra cui polacco e ucraino.[1]
La Bielorussia, indipendente dal 1991, è una repubblica presidenziale, governata da un presidente (in tale carica dal 1994 figura Aleksandr Lukašenko) e dall'Assemblea nazionale (il parlamento). Secondo la costituzione del 1994 l'elezione del presidente dovrebbe avvenire ogni cinque anni; tuttavia nel 1996 il termine fu prorogato a sette quando Lukashenko chiese con un controverso referendum di estendere il mandato presidenziale da cinque a sette anni, col risultato che le elezioni presidenziali previste per il 1999 furono rimandate al 2001. Il referendum di estensione del 1996 fu denunciato come un "fantastico" falso dal funzionario elettorale capo, Viktar Hanchar, che fu rimosso dal suo incarico durante la campagna e sparì misteriosamente nel 1999[5].
L'Assemblea Nazionale è un parlamento bicamerale e comprende i 110 membri della Camera dei Rappresentanti (camera bassa) e i 64 membri del Consiglio della Repubblica (camera alta).
La Camera dei Rappresentanti ha il potere di nominare il primo ministro, di apportare modifiche alla costituzione e di promuovere un voto di fiducia nei confronti del primo ministro. Inoltre svolge funzioni consultive, predisponendo pareri in materia di politica interna ed estera.
Il Consiglio della Repubblica ha il potere di scegliere i vari funzionari di governo e di approvare o respingere le leggi varate dalla Camera dei Rappresentanti.
Ogni camera ha la facoltà di opporsi alle leggi redatte dalle autorità locali, se contrarie alla costituzione bielorussa.
Per approfondire, vedi Suddivisioni della Bielorussia. |
Al più alto livello amministrativo, la Bielorussia è divisa in 6 voblasci e un territorio della capitale (horad, ovvero "città"), ossia la città di Minsk.
(Nota: i centri amministrativi sono tra parentesi.) Le voblasci sono ulteriormente divise in raëny (normalmente tradotti come distretti).
Per approfondire, vedi Comuni della Bielorussia. |
Elenco delle principali 24 città, fino a 50.000 abitanti, in ordine di popolazione.
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Per approfondire, vedi Presidenti della Bielorussia e Primi ministri della Bielorussia. |
Ministro | Nome |
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Ministro degli Affari Esteri | Uladzimir Makei |
Ministro dell'Agricoltura e del Cibo | Leonid Zayats |
Ministro del Commercio | Valentin Chekanov |
Ministro delle Comunicazioni e della Tecnologia dell'Informazione | Anatoly Sivak |
Ministro della Cultura | Boris Svetlov |
Ministro della Difesa | Yuri Zhadobin |
Ministro dell'Economia | Nikolai Snopkov |
Ministro dell'Energia | Vladimir Potupchik |
Ministro delle Finanze | Vladimir Amarin (Амарин) |
Ministro delle Foreste | Mikhail Amelianovich |
Ministro della Giustizia | Viktor Golovanov |
Ministro delle Infrastrutture | Aleksandr Selezenev |
Ministro dell'Industria | Dmitry Katerinich |
Ministro dell'Informazione | Lilia Ananich |
Ministro dell'Interno | Igor Shunevich |
Ministro dell'Istruzione | Sergei Maskevich |
Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale | Marianna Shchetkina |
Ministro delle Risorse Naturali e della Protezione Ambientale | Vladimir Tsalko |
Ministro della Salute | Vasiliy Zharko |
Ministro delle Situazioni d'Emergenza | Vladimir Vashchenko |
Ministro dello Sport e del Turismo | Aleksandr Shamko |
Ministro delle Statistiche e dell'Analisi | Vladimir Zinovskiy |
Ministro delle Tasse Collettive | Vladimir Poluyan |
L'economia della Bielorussia è basata principalmente sulle risorse minerarie del sottosuolo. Il terreno, essendo poco fertile, non è adatto al raccolto, anche se fruttano un modesto guadagno alcune colture specializzate, come quella del lino.
Nel settore primario si coltivano soprattutto cereali e patate e si allevano bovini.
Lo sviluppo economico del paese è in discreto aumento, anche grazie all'industrializzazione nei campi della meccanica, della chimica e del settore tessile. Vicino alla capitale, Minsk, si stanno sviluppando anche industrie dedicate alla microelettronica e all'informatica.
Nel 1986 le regioni meridionali bielorusse furono danneggiate dall'incidente della centrale nucleare di Chernobyl. Questo incidente danneggiò gravemente l'economia della Bielorussia, causando gravi danni da contaminazione radioattiva alle coltivazioni e all'allevamento, oltre che un drastico calo nelle esportazioni. Attualmente dal 5% al 7% della spesa pubblica in Bielorussia sono spese per varie forme di risarcimento dei danni fatti dalla radioattività, per l'inquinamento provocato alla catena alimentare.[6].
La cucina bielorussa è formata principalmente di verdure, carne (specialmente maiale), e pane. I cibi vengono solitamente cotti lentamente o in umido. Tipicamente, i bielorussi fanno una colazione leggera e due pasti abbondanti, con la cena che è il pasto più importante della giornata. Frumento e pani di segale vengono consumati dai bielorussi, ma la segale è più abbondante in quanto le condizioni non permettono la coltivazione del grano. Per dimostrare ospitalità, tradizionalmente, vengono offerti ad un ospite pane e sale quando si saluta un ospite o un visitaore.[7]
Le festività civili e religiose in Bielorussia sono:
Lo scambio dei doni avviene la notte del 31 dicembre, quando secondo la tradizione Babbo Natale, che prende il nome di Nonno Gelo (ded moroz), porta i doni; l'Albero di Natale si chiama "Abete di Capodanno". Esiste anche in Bielorussia la tradizione del Vecchio Nuovo Anno russo.
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