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Repubblica Ellenica (1974 - )
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Grecia
Grecia – Bandiera Grecia - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Ελευθερία ή Θάνατος
Eleutheria ī Thanatos
Libertà o morte
Grecia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica Ellenica
Nome ufficiale Ελληνική Δημοκρατία (Ellīniki Dīmokratia)
Lingue ufficiali greco
Capitale Atene  (664.046 ab. / 2011)
Politica
Forma di governo Repubblica parlamentare
Presidente Prokopis Pavlopoulos
Primo ministro Alexis Tsipras
Indipendenza 1º gennaio 1822
dall'Impero Ottomano
Ingresso nell'ONU 25 ottobre 1945 1
Ingresso nell'UE 1º gennaio 1981
Superficie
Totale 131.940 km² (94º)
 % delle acque 0,86 %
Popolazione
Totale 11.295.002 ab. (2010) (74º)
Densità 84 ab./km²
Tasso di crescita 0,06% (2012)[1]
Geografia
Continente Europa
Confini Albania, Repubblica di Macedonia, Bulgaria, Turchia
Fuso orario UTC+2
UTC+3 in ora legale
Economia
Valuta Euro
PIL (nominale) 249 199[2] milioni di $ (2012) (43º)
PIL pro capite (nominale) 22 072 $ (2012) (37º)
PIL (PPA) 273 897 milioni di $ (2012) (46º)
PIL pro capite (PPA) 24 260 $ (2012) (42º)
ISU (2011) 0,861 (molto alto) (29º)
Fecondità 1,4 (2010)[3]
Varie
Codici ISO 3166 GR, GRC, 300
TLD .gr, .eu
Prefisso tel. +30
Sigla autom. GR
Inno nazionale Imnos Is Tin Eleftherian
Festa nazionale 25 marzo
Grecia - Mappa
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
Evoluzione storica
Stato precedente Flag of Greece (1822-1978).svg Regno di Grecia
 

Coordinate: 39°N 22°E / 39°N 22°E39; 22

La Grecia (in greco: Ελλάδα, Ellada, oppure Ελλάς, Ellas), nome ufficiale Repubblica Ellenica (in greco: Ελληνική Δημοκρατία, Ellīnikī Dimokratia [e̞liniˈkʲi ðimo̞kɾaˈtia]), è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'estremo lembo sud della penisola balcanica.

Confina a nord con Albania, Macedonia e Bulgaria, oltre che con la Turchia a nord-est. È bagnata dal Mar Egeo a est e a sud, mentre il suo versante occidentale è bagnato dal Mar Ionio. Più di 15 della superficie totale è composta da oltre 6000 tra isole e isolotti, 227 delle quali abitate.[4]

La Grecia moderna affonda le sue radici nell'orizzonte storico-culturale della Grecia antica, considerata la culla della civiltà occidentale. È infatti la patria della democrazia[5], della filosofia[6], dei Giochi olimpici, della letteratura occidentale e della storiografia, nonché di importanti principi matematici e geometrici, del teatro e della medicina occidentali.

La Grecia è un Paese sviluppato, al venticinquesimo posto nella scala mondiale per indice di sviluppo umano e con un reddito pro capite di 24.260 $. È uno dei 51 Stati che nel 1945 hanno dato vita all'ONU, è entrata nell'UE nel 1981 (allora CEE), ha adottato l'Euro con gli altri Paesi nel 2002, è membro della NATO dal 1952,[7] dell'OCSE dal 1961, è membro fondatore dell'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero e un membro dell'Agenzia Spaziale Europea[8]. Ha inoltre ospitato ad Atene i Giochi della I Olimpiade nel 1896 ed i Giochi della XXVIII Olimpiade nel 2004.

Ha come capitale Atene. La seconda città più importante del Paese è Salonicco, spesso chiamata Συμπρωτεύουσα (Symprōteuousa cioè "co-capitale") in greco.[9]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Denominazioni dei Greci.
Il Tholos di Delfi

Il nome originale della Grecia in lingua greca è Ελλάς = Ellás /e̞ˈlas/. Tale nome è reso in italiano con ‘Hellas' seguendo le antiche convenzioni politoniche. Meno formalmente, ma più comunemente, è chiamata Ελλάδα = Elláda /e̞ˈlaða/. Nel mito antico, la dea Elle o la sua personificazione maschile, l'eroe eponimo Elleno, era l'antenato delle tre stirpi elleniche.

Etimologicamente deriva da Sellas, "terra lunare", "spoglia di vegetazione", ma anche "dove si venera la luna" (Selene, appunto), la cui s iniziale è caduta lasciando come relitto un'aspirazione.

Il termine utilizzato nelle lingue europee (italiano: Grecia, inglese: Greece, francese: Grèce, spagnolo: Grecia, tedesco: Griechenland, russo: Греция) è di origini controverse: compare per la prima volta in un frammento de Il catalogo delle donne, comunemente attribuito ad Esiodo, in cui si menziona un eroe chiamato Γραικός o Graikos (attraverso il latino Graecus), figlio di Zeus e Pandora; nel suo significato etnico il termine, secondo Aristotele, era un antico nome della tribù Achea dei Beozi a nord dell'Attica, detti graekoi.

Nel periodo dell'Impero romano il termine fu adottato per indicare tutte le popolazioni della stessa area culturale e linguistica, a causa dell'immigrazione massiccia dei pacifici Beozi a Roma, scribi ed eruditi che insegnarono il greco, che fu lingua franca per secoli, ai giovani romani.

Nelle lingue mediorientali (turco Yunanistan, arabo يونان, ebraico יוון, persiano antico Yaunâ), invece, si utilizza la radice Ιωνία che sta per Ionia, regione dell'Asia Minore dove dall'antichità fino al 1923 c'era una consistente presenza di greci etnici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Storia della Grecia.
Il meccanismo di Anticitera, oggi conservato al museo archeologico nazionale di Atene, è una delle massime espressioni della tecnologia della Grecia antica
La mappa mostra territori e colonie greche nel periodo arcaico

Protostoria, Grecia antica e periodo ellenistico[modifica | modifica wikitesto]

Le testimonianze più antiche della presenza umana nei Balcani, datate 270.000 a.C., si trovano nelle Grotte di Petralona, nella provincia greca settentrionale di Macedonia[10]. Gli insediamenti neolitici in Grecia, risalenti al VII millennio a.C. sono i più antichi in Europa, superando di diversi secoli i successivi, in quanto la Grecia si trova nella via di una delle principali direzioni, quella verso occidente, di diffusione dell'agricoltura a partire dal Medio Oriente[11].

La Grecia è stata la prima area in Europa dove sono sorte delle civiltà avanzate ed è perciò considerata la culla della civiltà Occidentale[12][13][14], cominciata con la Civiltà cicladica delle isole egee attorno al 3.200 a.C.[15], la Civiltà minoica a Creta (2700-1500 a.C.)[14] e quindi la Civiltà micenea nel Peloponneso(1900-1100 a.C.)[16]. Queste civiltà possedevano la scrittura: quella minoica, non decifrata, è detta Lineare A, mentre quella micenea è detta Lineare B, una forma arcaica del greco. I micenei assorbirono gradualmente i minoici, ma collassarono rapidamente attorno al 1200 a.C., in un periodo di sconvolgimenti nella regione noto come il collasso dell'età del bronzo[17]. Questo inaugurò un periodo noto come Medioevo ellenico, del quale non si hanno testimonianze scritte.

La fine del Medioevo ellenico è tradizionalmente datata al 776 a.C., l'anno dei primi Giochi olimpici[18]. Si ritiene che l'Iliade e l'Odissea, i testi fondativi della letteratura occidentale, siano stati composti tra l'ottavo e il settimo secolo a.C.[19] Con la fine del Medioevo ellenico iniziarono a emergere varie Città-Stato, diffuse lungo la penisola greca e lungo le coste del Mar Nero, in Sud Italia e in Anatolia, raggiungendo un elevato grado di prosperità e ricchezza che risultò in un vero e proprio boom culturale con espressioni nei campi più svariati, tra cui l'architettura, il teatro, la scienza, la matematica e la filosofia. Nel 508 a.C., Clistene istituì la prima democrazia del mondo ad Atene[20].

Nel 500 a.C., l' Impero Persiano controllava un territorio che andava dall'attuale Grecia settentrionale e Turchia fino all'Iran e rappresentava una minaccia per le città-stato greche. I tentativi di ribellione delle città-stato greche dell'Asia Minore sottoposte alla dominazione persiana fallirono, e la Persia invase la Grecia nel 492 a.C., ma le sue forze dovettero ritirarsi dopo la sconfitta alla Battaglia di Maratona del 490 a.C. Seguì una seconda invasione nel 480 a.C. Nonostante l'eroica resistenza degli Spartani e degli altri greci alle Termopili, le armate persiane saccheggiarono Atene.

A seguito delle successive vittorie greche nel 480 e 479 a.C. a Salamina, Platea e Micale, i persiani furono costretti a ritirarsi una seconda volta. I conflitti militari, noti come le guerre persiane, furono guidati principalmente da Atene e Sparta. Tuttavia, il fatto che la Grecia non fosse una nazione unificata significava che i conflitti tra le città-stato greche fossero frequenti.

La più devastante guerra interna nell'epoca classica fu la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), che segnò la fine della supremazia ateniese sul territorio greco. Sia Atene che Sparta furono poi messe in ombra da Tebe e in seguito dal Regno di Macedonia, che unì le Città-Stato greche nella Lega di Corinto sotto la guida di Filippo II, eletto guida della prima entità politica della storia che avesse autorità su tutto l'attuale territorio greco.

Dopo l'assassinio di Filippo II, suo figlio Alessandro III (noto come Alessandro Magno) assunse il controllo della Lega di Corinto e nel 334 a.C. lanciò un'invasione dell'Impero Persiano con le forze combinate del Regno di Macedonia e della Lega di Corinto. Grazie alle vittorie nelle battaglie di Granico, Isso e Gaugamela, tali forze congiunte poterono marciare su Susa e Persepoli, l'antica capitale persiana, nel 330 a.C. L'impero creato da Alessandro Magno si estendeva dall'Epiro a ovest fino al Pakistan a est e dall'Egitto a sud alla Transoxiana a nord, risultando come uno dei più grandi che la storia avesse visto fino ad allora. Coloni e veterani greci furono spinti da Alessandro a risiedere in varie nuove città da lui fondate in Asia ed Africa, per poter meglio controllare i territori annessi.

L'impero ellenistico di Alessandro Magno alla sua massima espansione

Prima della sua improvvisa morte nel 323 a.C., Alessandro Magno stava pianificando un'invasione dell'Arabia. La sua morte causò il collasso del vasto impero, che si divise in diversi regni, tra cui i più importanti erano l'Impero seleucide e l'Egitto tolemaico. Altri stati fondati da coloni-soldati greci lì condotti da Alessandro furono il regno greco-battriano e il regno indo-greco in India. Sebbene non potesse essere mantenuta l'unità politica dell'impero di Alessandro, esso diffuse la cultura ellenistica e la lingua greca nei territori conquistati, le quali si sarebbero mantenute vive per almeno due secoli e in alcuni territori del Mediterraneo orientale anche molto più a lungo.[21]

Dopo un periodo di conflitti seguente alla morte di Alessandro, nel 276 a.C. la dinastia antigonide, discendente da uno dei generali di Alessandro, stabilì il suo controllo sulla Macedonia, oltre all'egemonia sulla maggior parte delle città-stato greche (Sparta esclusa). A partire dal 200 a.C. circa, la Repubblica romana divenne sempre più coinvolta negli affari di stato ellenici, e si impegnò in una serie di guerre con la Macedonia. La sconfitta macedone alla battaglia di Pidna del 168 a.C. segnò la fine della supremazia antigonide in Grecia. Nel 146 a.C. la Macedonia fu annessa come provincia romana, e il resto della Grecia divenne un protettorato.

Dominazione romana ed Impero romano d'Oriente[modifica | modifica wikitesto]

Il processo fu completato nel 27 a.C., quando l'imperatore romano Augusto annesse il resto della Grecia e costituì la provincia senatoria di Acaia. Molti Greci migrarono ad Alessandria d'Egitto, ad Antiochia e a Seleucia e tutte le altre nuove città ellenistiche in Asia e Africa fondate da oppure dopo Alessandro.[22] Nonostante la loro superiorità militare, i Romani ammiravano la cultura greca, e ne furono fortemente influenzati. Come affermò Orazio: Graecia capta ferum victorem cepit ("la Grecia, sebbene conquistata, conquistò il feroce vincitore"). Si ritiene che la scienza, la tecnologia e la matematica dei greci abbiano raggiunto il loro apice nel periodo ellenistico.

Le comunità di lingua greca dell'oriente ellenistico furono fondamentali per la diffusione del Cristianesimo nel secondo e nel terzo secolo d.C., e le prime figure di rilievo della cristianità (in particolare San Paolo) furono in genere di lingua greca, sebbene non di origine nè etnica nè geografica greca. Tuttavia, la Grecia in senso proprio fu tendente al paganesimo e non fu tra i centri influenti dell'antico Cristianesimo: infatti, alcune antiche pratiche religiose greche rimasero in voga fino alla fine del IV secolo e alcune aree quali il Peloponneso sud-orientale rimasero pagane fino a oltre il X secolo.

L'Impero Romano d'Oriente, a seguito della Caduta dell'Impero romano d'Occidente nel V secolo, viene convenzionalmente chiamato Impero bizantino (anche se all'epoca era semplicemente chiamato "Impero Romano"); esso sopravvisse fino al 1453. La capitale era Costantinopoli, fondata nel 330 d.C., la lingua e la cultura letteraria erano greche e la religione prevalente era quella cristiana, definita dopo lo scisma da Roma del 1054 cristiana ortodossa. A differenza dell'Impero Romano, l'Impero Bizantino ebbe un'impronta culturale greca molto forte fin dall'inizio,[23] tanto che nel 610 Eraclio I fece diventare il greco lingua ufficiale dell'Impero, e si proclamò Basileus (in greco Βασιλεύς, Re) dell'Impero, invece che Augustus come era in uso fino ad allora.

Dal IV secolo, i territori balcanici dell'Impero, inclusa la Grecia, subirono le invasioni barbariche. Le razzie e devastazioni di Goti e Unni nel IV e V secolo e l'invasione slava della Grecia nel VII secolo portarono ad un drammatico crollo dell'autorità imperiale sulla penisola greca. A seguito dell'invasione slava, il governo imperiale mantenne il controllo delle sole isole e zone costiere, in particolare delle città di Atene, Corinto e Tessalonica, mentre solo alcune aree montane interne continuarono a riconoscere l'autorità dell'imperatore. Al di fuori di queste aree si ebbe la colonizzazione slava.

L'Impero Bizantino alla sua massima estensione sotto Giustiniano I, nel 555 d.C.

Il recupero delle province perdute da parte dell'Impero Bizantino iniziò verso la fine dell'VIII secolo e la maggior parte della penisola greca tornò sotto il controllo dell'Impero, in diverse fasi fino al IX secolo. Questo processo fu facilitato dal vasto afflusso di greci dalla Sicilia e dall'Asia Minore verso la penisola greca (dovuto in buona parte all'avanzare delle forze arabo-islamiche), mentre al tempo stesso molti slavi furono catturati e deportati in Asia Minore, e i rimanenti furono assimilati. Nell'XI e XII secolo il ritorno della stabilità nella penisola greca beneficiò della forte crescita economica -molto maggiore di quella avvenuta nei territori anatolici dell'Impero.

A seguito della quarta crociata e della caduta di Costantinopoli in mano ai "latini" nel 1204, la maggior parte della Grecia passò sotto il controllo dei Franchi (dando inizio al periodo noto come francocrazia) o dei veneziani nel caso di alcune isole. Il ristabilimento dell'Impero Bizantino a Costantinopoli nel 1261, da parte dell'Imperatore di Nicea, sostenuto dalla Repubblica di Genova, fu accompagnato dal recupero della maggior parte della penisola greca, sebbene il Principato d'Acaia di origine franca nel Peloponneso sopravvisse fino al XIV secolo, mentre le isole rimasero per lo più sotto il controllo Genovese e Veneziano.

Mistra, una delle ultime roccaforti bizantine, è una delle tante testimonianze dell'Impero nella penisola ellenica.

Dominazione Ottomana[modifica | modifica wikitesto]

Nel XIV secolo gran parte della penisola greca fu persa dall'Impero in quanto prima i Serbi e poi gli Ottomani ne strapparono i territori. All'inizio del XV secolo, l'avanzata ottomana comportò la perdita di tutti i territori in Grecia eccetto il Despotato di Morea nel Peloponneso. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453, la Morea fu l'ultimo residuo dell'Impero Bizantino in Grecia a resistere agli Ottomani. Tuttavia anche questa fu conquistata nel 1460, e tutto il territorio peninsulare greco passò sotto il controllo degli Ottomani. A seguito della conquista turca, molti studiosi bizantini, che fino ad allora erano stati responsabili della preservazione del sapere greco, fuggirono a occidente, portando con loro un grande bagaglio culturale e letterario e così contribuendo significativamente al Rinascimento. Nonostante ciò il dominio Ottomano portò ad una maggiore coesione dei Greci Ortodossi, che trovarono nella religione e nella lingua uno dei punti fermi della loro identità nazionale.

Mentre la maggior parte del territorio peninsulare greco e le isole egee erano sotto il controllo ottomano entro la fine del XV secolo, Cipro e Creta rimasero territori veneziani fino al 1571 e 1670 rispettivamente, quando furono occupate dagli Ottomani. Le uniche zone di lingua greca che si salvarono dal dominio ottomano di lungo termine furono le Isole Ionie, che rimasero veneziane fino alla loro cattura da parte della Prima Repubblica francese nel 1797, e quindi passarono al Regno Unito nel 1809 fino alla loro riunificazione con la Grecia nel 1864.

La Torre Bianca di Salonicco, una delle più note strutture ottomane rimanenti in Grecia

Mentre i greci delle isole ionie e di Costantinopoli vissero un periodo di prosperità, con questi ultimi in grado di ottenere posizioni di potere all'interno dell'amministrazione ottomana, la maggior parte della popolazione della Grecia peninsulare soffrì le conseguenze economiche della conquista ottomana. Fu imposta una tassazione pesante, e in un tempo successivo l'Impero Ottomano attuò una politica che portò alla trasformazione della popolazione rurale greca in servi della gleba a tutti gli effetti.

La Chiesa ortodossa greca e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli erano considerati dai governanti ottomani come le autorità di governo dell'intera popolazione cristiana ortodossa dell'Impero Ottomano, greca e non. Anche se gli Ottomani non obbligarono i non-musulmani a convertirsi all'Islam, i cristiani subirono molte discriminazioni mirate a evidenziare la loro inferiorità all'interno dell'Impero. La discriminazione dei cristiani, combinata ai duri trattamenti delle autorità locali ottomane, portò ad alcune conversioni all'Islam, anche se solo superficiali. Nel XIX secolo, molti "cripto-cristiani" tornarono fedeli alla loro antica religione.

La natura dell'amministrazione ottomana in Grecia era variabile, anche se comunque arbitraria e spesso dura. Alcune città avevano governatori nominati dal Sultano, mentre altre (come Atene) si autogovernavano. Le regioni montuose interne e molte isole rimasero di fatto autonome dallo Stato centrale ottomano per molti secoli.

Quando scoppiavano conflitti militari tra l'Impero Ottomano e altri Stati, i greci di solito si schieravano contro l'Impero, con poche eccezioni. Prima della rivoluzione greca, ci furono una serie di guerre che videro i greci combattere contro gli ottomani, come la partecipazione greca alla battaglia di Lepanto nel 1571, la rivolta dei contadini dell'Epiro nel 1600-1601, la guerra di Morea del 1684-99 e la rivolta Orlov istigata dai russi nel 1770, che mirava a dividere l'Impero Ottomano per favorire gli interessi russi. Queste sollevazioni furono represse dagli ottomani con grandi spargimenti di sangue.

25 marzo 1821, inizia la guerra d'Indipendenza: il metropolita di Patrasso, Germanos, benedice la bandiera greca nel monastero di Agia Lavra. Dipinto di T.P.Vryzakis ( 1865)

Il XVI e il XVII secolo sono visti come una specie di "medioevo" della storia greca, con la prospettiva del rovesciamento del dominio ottomano che appariva remota e le sole isole ionie libere dalla dominazione turca. Corfù resistette a tre assedi nel 1537, 1571 e 1716, durante i quali gli ottomani furono respinti. Comunque, nel XVIII secolo, sorse tramite il commercio marittimo una ricca classe mercantile greca. Questi mercanti arrivarono a dominare il commercio interno all'Impero Ottomano, stabilendo comunità in tutto il Mediterraneo, i Balcani e l'Europa Occidentale. Sebbene la conquista ottomana avesse tagliato fuori la Grecia da significativi movimenti intellettuali europei quali la riforma protestante e l'illuminismo, queste idee, insieme agli ideali della rivoluzione francese e del nazionalismo romantico, cominciarono a penetrare nel mondo greco tramite la diaspora dei mercanti. Nel tardo XVIII secolo, Rigas Feraios, il primo rivoluzionario a immaginare uno Stato greco indipendente, pubblicò una serie di documenti relativi all'indipendenza greca, incluso un inno nazionale e la prima mappa dettagliata della Grecia, e fu assassinato da agenti ottomani nel 1798.

Indipendenza e prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Guerra d'indipendenza greca, Campagna dei Balcani (1914-1918) e Megali Idea.

Nel 1814, fu fondata un'organizzazione segreta chiamata Filikí Etería con lo scopo di liberare la Grecia. La Filikí Etería organizzò il lancio di una rivoluzione nel Peloponneso, nei principati danubiani e a Costantinopoli. La prima di queste rivolte cominciò il 6 marzo 1821 nei principati danubiani sotto la guida di Alessandro Ypsilanti, ma fu presto repressa dagli ottomani. Gli avvenimenti nel nord spronarono all'azione i greci del Peloponneso, e il 17 marzo 1821 i manioti dichiararono guerra agli ottomani.

Entro la fine del mese, l'intero Peloponneso era in aperta rivolta contro gli ottomani, e nell'ottobre dello stesso anno i greci guidati da Theodoros Kolokotronis catturavano Tripoli. La rivolta del Peloponneso fu rapidamente seguita da rivolte a Creta, in Macedonia e nella Grecia Centrale, che sarebbero state tuttavia represse. Nel frattempo, l'improvvisata flotta greca stava ottenendo successi contro la flotta ottomana nel Mar Egeo, e impedì l'arrivo di rinforzi ottomani dal mare. Nel 1822 e nel 1824 i turchi e gli egiziani devastarono le isole, incluse Chio e Psara, massacrandone le popolazioni. Questo ebbe l'effetto di galvanizzare l'opinione pubblica nell'Europa occidentale a favore dei ribelli greci.

Nel frattempo, il sultano ottomano negoziava con Mehmet Ali d'Egitto, il quale acconsentì a mandare suo figlio Ibrahim Pascià in Grecia con un esercito per sopprimere la rivolta, in cambio di guadagni territoriali. Ibrahim sbarcò nel Peloponneso nel febbraio 1825 ed ebbe un successo immediato: entro la fine dell'anno, la maggior parte del Peloponneso era sotto il controllo egiziano, e la città di Missolungi -assediata dai turchi dall'aprile del 1825- cadde nell'aprile del 1826. Nonostante la sconfitta subita da Ibrahim nel Mani, egli ebbe successo nella repressione della maggior parte delle rivolte del Peloponneso, e Atene fu riconquistata.

Dopo anni di negoziazioni, tre grandi potenze: Russia, Regno Unito e Francia, decisero di intervenire nel conflitto e ogni nazione inviò una flotta in Grecia. A seguito della notizia che le flotte combinate ottomana ed egiziana si dirigevano all'attacco dell'isola greca di Idra, le flotte alleate le intercettarono a Navarino. Dopo uno stallo di una settimana cominciò la battaglia, che vide la distruzione della flotta ottomano-egiziana.[24] Una spedizione militare francese supervisionò l'evacuazione dell'armata egiziana dal Peloponneso, mentre i greci procedevano alla cattura di parte della Grecia centrale nel 1828. Dopo lunghe negoziazioni, lo Stato greco nascente fu finalmente riconosciuto dal Protocollo di Londra del 1830.[25]

Nel 1827 Giovanni Capodistria, un nobile greco proveniente da Corfù, fu scelto come primo governatore della nuova Repubblica. Tuttavia fu assassinato nel 1831, e le Grandi Potenze Europee instaurarono un governo monarchico, con il bavarese Ottone di Wittelsbach come primo monarca Greco. Nel 1843 una rivolta forzò il Re a concedere una Costituzione e un'assemblea rappresentativa.

Tuttavia a causa del suo atteggiamento autoritario egli fu detronizzato nel 1862,[26] e un anno dopo fu rimpiazzato dal Principe Vilhelm di Danimarca, che prese il nome di Giorgio I di Grecia. Questi aggiunse allo Stato Ellenico le Isole Ionie, un regalo d'incoronazione da parte dell'Impero britannico.[27] Nel 1877 Charilaos Trikoupis, liberale,[28] una figura dominante nel mondo politico Greco al quale è attribuito un importante ruolo nel miglioramento delle infrastrutture del Paese, restrinse il potere del Re di interferire nell'assemblea qualora quest'ultima avesse voluto approvare una mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro. Egli si alternò al potere nei vent'anni seguenti con Theodoros Dilighiannis, di orientamento conservatore.[28] Nel 1896 la Grecia organizzò i Primi Giochi Olimpici moderni ad Atene.

La sortita di Missolungi, durante la guerra di indipendenza greca, di Theodoros Vryzakis

La corruzione e gli aumenti nella spesa pubblica voluti da Trikoupis per creare importanti infrastrutture come il canale di Corinto oberarono la debole economia greca, fino a portarla all'insolvenza nel 1893 e alla conseguente accettazione dell'instaurazione di un'autorità finanziaria internazionale di controllo che aveva lo scopo di ripagare i debiti del Paese. Un'altra questione politica del XIX secolo fu quella della lingua ufficiale. I greci all'epoca parlavano una forma di greco detta demotico, ma molti nell'élite istruita vedevano questo come un dialetto contadino ed erano determinati a ripristinare il glorioso greco antico.

I documenti pubblici e i giornali furono quindi pubblicati nella variante di greco Katharevousa, una forma che pochi erano in grado di leggere. I liberali erano favorevoli al riconoscimento del demotico come lingua ufficiale, ma i conservatori e la Chiesa ortodossa ponevano resistenza, al punto che, quando il Nuovo Testamento fu tradotto in demotico nel 1901 scoppiarono delle rivolte ad Atene e cadde il governo. Tale questione avrebbe continuato a tormentare i politici greci fino agli anni Settanta.

Ciò che tuttavia univa i greci era la determinazione a liberare le province dell'Impero Ottomano di lingua greca. A Creta in particolare, una prolungata rivolta durata dal 1866 al 1869 aveva risollevato il fervore nazionalista. Quando scoppiò la guerra tra la Russia e gli ottomani nel 1877, il sentimento popolare greco si affiancò alla Russia, ma la Grecia era troppo povera e troppo preoccupata dalla possibilità di un intervento britannico per entrare ufficialmente in guerra. Ciò nonostante, nel 1881 la Tessaglia, Volos e una piccola parte dell'Epiro furono cedute alla Grecia senza alcun combattimento, come stabilito dal trattato di Berlino[28]. Rimase frustrata ogni speranza greca di ricevere Creta.

I greci a Creta continuarono regolarmente a insorgere, e nel 1897 il governo greco di Theodoros Deligiannis, cedendo alle pressioni popolari, dichiarò guerra agli ottomani. Nella guerra greco-turca del 1897 le armate male addestrate ed equipaggiate della Grecia furono sconfitte da quelle ottomane. Grazie all'intervento delle Grandi Potenze, comunque, la Grecia perse solo un piccolo territorio ai confini con la Turchia, mentre Creta ottenne l'indipendenza come Stato autonomo sotto Giorgio di Grecia.

Come risultato della Lotta Macedone e delle Guerre balcaniche, negli anni 1912-1913 il territorio Greco si ampliò notevolmente, incorporando Creta, parte della Macedonia e dell'Epiro e diverse isole Egee.[29] Durante la prima guerra mondiale il forte disaccordo fra il Re Costantino I e il carismatico primo ministro Eleftherios Venizelos portò alla divisione del paese ("Scisma nazionale"). Si ebbe un periodo in cui la Grecia aveva due governi: uno filo-tedesco guidato dal re e avente sede ad Atene e l'altro filo-britannico guidato da Venizelos avente sede a Salonicco. Lo scisma si risolse solo nel 1917 con l'esilio del Re, a cui successe il figlio Alessandro, l'unione dei governi e l'entrata in guerra della Grecia a fianco della triplice intesa.[30]

L'ambizioso progetto greco della Megali Idea. In verde chiaro i territori rivendicati dalla Grecia. Costantinopoli sarebbe stata la nuova capitale.

In seguito alla vittoria al fianco dell'Intesa, col trattato di Sèvres la Grecia ottenne la Tracia orientale e Smirne col suo entroterra, regioni che all'epoca erano parzialmente popolate da greci.[31] Quest'ultima venne occupata dall'esercito greco nel 1919 in seguito all'occupazione italiana di Antalya.[32] L'intenzione del governo greco era infatti quella di puntare a recuperare alcuni degli ex territori dell'Impero bizantino: Asia Minore e liberare Costantinopoli, che sarebe ritornata capitale al posto di Atene. Questo ambizioso progetto è noto come Megali Idea. Dopo il rifiuto dei nazionalisti turchi di accettare il trattato di Sèvres, l'esercito greco attaccò la Turchia nazionalista di Mustafa Kemal Atatürk puntando su Ankara.[33] La morte di Re Alessandro[34], l'inattesa sconfitta elettorale di Venizelos[34] e il ritorno di re Costantino[33] non cambiarono la politica greca in Asia Minore.[33] La Guerra greco-turca finì in maniera catastrofica per la Grecia, la quale dovette abbandonare Smirne e la Tracia Orientale.[35] Il Trattato di Losanna, ratificato nel 1923, chiuse le ostilità fra i due Paesi, i quali accettarono di effettuare un importante scambio di popolazioni secondo il criterio dell'appartenenza religiosa (1.100.000 Greco Ortodossi contro 380.000 Musulmani).[36][37] Seguì un periodo di instabilità, caratterizzato dal difficile compito di incorporare nella società un milione e mezzo di profughi greci dalla Turchia. La popolazione greca di Istanbul, esentata dallo scambio di popolazione insieme a quella delle due isole turche di Imbro e Tenedo, crollò progreesivamente da 300.000 abitanti all'inizio del secolo agli attuali 3.000.[36]

Secondo svariate fonti, tra cui documenti depositati alle Nazioni Unite e di vari storici,[38][39][40] centinaia di migliaia di Greci del Ponto morirono in quello che è spesso chiamato il genocidio dei Greci del Ponto[41], una regione dell'Asia minore che si affaccia sul Mar Nero. Le vittime del massacro perpetrato dalle autorità turche sono stimate a 360.000 secondo le fonti delle Nazioni Unite,[40] ma alcune fonti parlano addirittura di 1 milione di morti. Il genocidio della popolazione greca dell'Asia Minore è stato ufficialmente riconosciuto, oltre che dalla Grecia e da Cipro, da vari Stati americani come il New Jersey,[42] il Massachusetts[43] e l'Illinois.[44]

Gli anni venti e trenta videro nel paese l'abolizione della monarchia a seguito di un referendum del 1924 e la dichiarazione della seconda repubblica Ellenica[45], quindi una serie di governi inefficaci guidati dai militari[46], una grave crisi economica dovuta al crollo del 1929[47], il ritorno al potere di Venizelos[46] sino al suo esilio definitivo nel 1935[48], il ristabilimento della monarchia con Re Giorgio II[48], sino a che il 4 agosto 1936[49] il generale Ioannis Metaxas instaurò con un colpo stato una dittatura di tipo fascista.[50]

Seconda guerra mondiale, occupazione, liberazione[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la dittatura, la Grecia rimase in buoni rapporti con la Gran Bretagna e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale non si alleò con l'Asse. Il 28 ottobre 1940 l'Italia chiese alla Grecia la resa con un ultimatum, ma Metaxas si rifiutò di accettare l'ordine impostogli da Mussolini ("Giornata del NO").[51] Ne seguì la guerra fra Italia e Grecia, in cui le forze armate italiane furono respinte all'interno dell'Albania, rischiando anche di perdere Valona.[52] La Grecia fece così registrare alle forze Alleate la prima vittoria nella Seconda guerra mondiale contro l'Asse.[52] Dopo la morte di Metaxas nel gennaio 1941,[53] l'intervento della Germania (con l'operazione Marita - 6 aprile 1941), che si voleva assicurare il fianco sud-orientale nell'imminenza dell'attacco all'URSS,[53] fece capitolare in breve tempo le forze elleniche, ma l'occupazione nazi-fascista in Grecia non ebbe facile vita per via della resistenza.[54] Più di 100.000 civili greci morirono di fame durante l'inverno del 1941-42. Nel 1943 quasi l'intera comunità ebraica greca fu deportata in campi di sterminio nazisti.[55] La Grecia soggiacque a un governo militare collaborazionista fino all'autunno del 1944, quando le forze tedesche, che dopo l'8 settembre 1943 avevano soppiantato ovunque le truppe di occupazione italiane, iniziarono a ritirarsi verso nord, per non restare tagliate fuori dalla penetrazione dell'Armata Rossa nei Balcani.

Dopo la liberazione, la Grecia fu teatro di una guerra civile, durata più di tre anni, fra la destra e la sinistra comunista, la prima sostenuta dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, la seconda dall'URSS. La guerra civile portò a rilevanti danni economici e a tensioni fra la destra e la sinistra per i 30 anni che seguirono.[56] I 20 anni seguenti furono caratterizzati da una marginalizzazione della sinistra nelle sfere politiche e sociali, ma anche da una significativa crescita economica sostenuta dal Piano Marshall. In particolare, la Grecia dal 1950 al 1973 ebbe uno dei tassi di crescita economica più alti del mondo, seconda soltanto al Giappone per rapidità di sviluppo.

Le relazioni fra Grecia e Turchia, normalizzatesi dopo la cosiddetta Catastrofe in Asia Minore, tornarono a deteriorarsi negli anni '50 in seguito al problema di Cipro. La volontà della maggioranza Greca dell'isola di unirsi allo Stato greco dopo la fine del dominio coloniale britannico (Enosis) e i tumulti susseguenti provocarono la violenta reazione del governo turco, culminata con il pogrom del settembre 1955 a Istanbul, un insieme di violenze contro persone e cose perpetrate da agenti provocatori del governo di Adnan Menderes ai danni delle minoranze greche, ebraiche e armene.[57]

Espansione territoriale del moderno Stato Greco dal 1832 al 1947

Regime dei colonnelli, democrazia parlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1965 vi fu un periodo di instabilità politica a seguito della destituzione del governo centrista di Georgios Papandreou da parte del re Costantino II, che condusse al colpo di Stato del 21 aprile 1967 e alla Dittatura dei colonnelli, appoggiata dal governo americano. La politica economica dissennata della giunta[58] e la rivolta degli studenti dell'Università Politecnica di Atene nel novembre 1973 provocarono un altro colpo di Stato militare che portò al potere il generale di brigata Dimitrios Ioannides.[59] Nel 1974, il tentativo della nuova giunta di impadronirsi di Cipro fomentando un colpo di Stato contro l'arcivescovo Makarios III[60] e la susseguente invasione turca[60] provocarono la sua caduta e il ristabilimento della democrazia.[61]

Il primo premier fu Konstantinos Karamanlis, rientrato da Parigi dove viveva in esilio volontario dal 1963.[62] Le prime elezioni pluraliste dal 1964 si tennero nell'anniversario della rivolta studentesca del Politecnico di Atene, e l'11 giugno 1975 fu promulgata una Costituzione repubblicana a seguito di un referendum che scelse di non ripristinare la monarchia. Nel frattempo, Andreas Papandreou fondò il Partito Socialista Panellenico o PASOK, in risposta alla creazione, da parte di Konstantinos Karamanlis, del partito di centro-destra Nuova Democrazia o ND. Questi due partiti in contrapposizione domineranno la scena politica per gli anni seguenti. Il 14 agosto 1974, le forze militari greche si ritirarono dalla struttura di comando della NATO in protesta per la noncuranza dei vertici dell'organizzazione nei confronti dell'occupazione turca di Cipro Nord.[63]

Nel 1980 la Grecia rientrò nella struttura di comando della NATO.[64] Negli ultimi due decenni le relazioni con la vicina Turchia sono migliorate sostanzialmente, ad esempio nell'estate 1999 un forte terremoto colpì entrambi i paesi ed essi si offrirono vicendevolmente aiuto[65] e la Grecia tolse il veto contrario alla richiesta di accesso all'Unione Europea da parte della Turchia.

La Grecia è diventata il decimo membro dell'Unione europea nel 1º gennaio 1981. Gli ultimi decenni del XX secolo hanno presentato una crescita economica elevata, un notevole sviluppo delle infrastrutture e degli investimenti, sia europei che greci, entrate cospicue dalle industrie della marina mercantile (la più grande del mondo[66]) e dal turismo. Oggi la Grecia è uno Stato che gode di un livello di benessere elevato, testimoniato dai valori dall'Indice di sviluppo umano e dal PIL pro-capite. Il Paese ha adottato l'Euro nel 2001 con gli altri Paesi europei e ha organizzato con successo i Giochi Olimpici del 2004 ad Atene.

All'inizio degli anni '10 del secolo XXI la Grecia si trova ad affrontare la durissima crisi del debito sovrano: a partire dal 2009 un calo di fiducia degli investitori e una serie di downgrading da parte delle maggiori agenzie di rating hanno fatto salire vertiginosamente gli interessi sul debito pubblico, mentre i tagli operati dai governi hanno di fatto contratto la domanda interna. A maggio 2012 la disoccupazione si attesta intorno al 20%.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Crisi economica della Grecia.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Geografia della Grecia.
Oia, Santorini (Thira)
La spiaggia del Navagio sull'isola di Zante

La Grecia è formata dalla parte continentale più meridionale della penisola balcanica, che si espande verso sud abbracciata dal Mar Egeo e dal Mar Ionio, dalla penisola del Peloponneso, separata dal resto del continente dall'istmo e dal Canale di Corinto, oltre che da più di 1500 isole nel Mar Egeo e nel Mar Ionio, le più importanti delle quali sono Creta, Eubea, Lesbo, Chio, e quelle facenti parte della prefettura del Dodecaneso, delle Cicladi e delle Isole Ionie. La Grecia è il dodicesimo Stato al mondo per estensione costiera, con 13.676 km di coste, e ha una linea di confine lunga 1.160 km.

L'80% circa della Grecia è composto da montagne o colline, tanto da essere uno dei Paesi europei più montuosi. Il Monte Olimpo, un luogo importante della cultura ellenica nel passare degli anni, è alto 2.917 m, ed è la vetta più alta del Paese. Considerato un tempo la residenza degli Dei, è oggi molto popolare fra gli amanti dell'alpinismo e del trekking. La Grecia occidentale presenta diversi laghi ed è dominata dalla catena montuosa del Pindo, che raggiunge l'altitudine di 2.637 m in corrispondenza del Monte Smolikas. In queste zone, la Gola di Vikos è un altro luogo molto amato da chi pratica sport alpini, con diversi sentieri anche accessibili agli amatori.

Le catene montuose continuano poi nel Peloponneso, sulle isole di Kythera e Antikythera, fino all'isola di Creta. Le isole dell'Egeo costituiscono le vette di catene montuose sottomarine che una volta formavano un'estensione del continente principale. Il Pindo è caratterizzato da numerose gole, canyon, e altre formazioni notevoli come le impressionanti Meteore, delle formazioni rocciose alte diverse centinaia di metri che attirano migliaia di turisti ogni anno.

La Grecia nordorientale è caratterizzata da un'altra catena montuosa importante, quella dei Monti Rodopi, che si espandono lungo la regione amministrativa della Macedonia orientale e Tracia, una regione coperta da vaste e antiche foreste. La famosa foresta di Dadia si trova nella prefettura di Evros, nella parte più nordorientale della Grecia.

Grandi pianure si trovano nelle prefetture delle regioni della Tessaglia e della Macedonia Centrale, che costituiscono zone chiave dell'agricoltura su larga scala. Specie marine rare come la foca monaca e le tartarughe caretta caretta vivono nei mari che circondano la Grecia continentale, mentre le dense foreste del continente sono l'habitat di animali in pericolo come l'orso bruno, la lince e il capriolo.

La vegetazione spazia dai boschi di conifere, e in particolare pini e abeti (nella sottospecie abete greco), alle foreste di querce e platani, fino alla macchia mediterranea.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I fiumi[modifica | modifica wikitesto]

I fiumi presentano corsi brevi, bacini poveri e sono ostacolati dai numerosi rilievi. I fiumi importanti sono: l'Aliakmone (297 Km, il più lungo), l'Achelòos, Peneo, l'Evros, lo Strymon, il Mesta, e l'Axios, la maggior parte dei quali si trovano nelle regioni al centronord della Grecia.

Le coste[modifica | modifica wikitesto]

Le coste si estendono per oltre 15.000 km in modo irregolare e frastagliato: basse e paludose sul versante Ionico; alte e rocciose quelle che si affacciano sull'Egeo e il Mediterraneo.

I laghi[modifica | modifica wikitesto]

I laghi principali si trovano nella zona settentrionale: il lago Trichonida nell'Etolia, il lago Volvi, il lago di Koroneia e il lago Vegoritida nella Macedonia Centrale, e il lago Vistonida nella Macedonia Orientale.

Il clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è mediterraneo, con estati molto calde, scarse precipitazioni e inverni miti. Nelle regioni interne e sui rilievi il clima può diventare continentale, con piogge frequenti, inverni freddi e nevosi.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le stime per il 2010, la Grecia ha una popolazione di circa 11.300.000 abitanti,[67] composta per il 98% da greci e per il restante 2% da varie minoranze, oltre a vari gruppi di immigrati, provenienti principalmente da Albania, Bulgaria e Georgia (v. paragrafi sotto).

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Demografia della Grecia.
Ermoupoli, sull'isola di Syros.
Il porto medievale della città di Rodi.
L'isola di Mykonos, dell'arcipelago delle Cicladi.
Uno dei monasteri bizantini delle Meteore, in Tessaglia.

Sulla base del censimento del 2001 svolto dal Servizio Nazionale di Statistica, la Grecia ha una popolazione di 10.964.020 abitanti,[68] 11.257.285 secondo le stime per il 2009. Di questi, il 58,8% vive nelle aree urbane, mentre solo il 28,4% in quelle rurali. Ben 5 milioni di greci vivono nelle due maggiori città, Atene e Salonicco. Sebbene la popolazione continui a crescere, la Grecia affronta oggi un serio problema demografico: per la prima volta, nel 2002, il numero dei decessi ha superato quello delle nascite. Dal 1981 è calato considerevolmente il numero di matrimoni, ed è invece aumentato quello dei divorzi.[68] Il risultato di questi cambiamenti sociali è che oggi solo il 15% della popolazione è sotto i 14 anni di età, mentre il 68% è compreso nella fascia che va dai 15 ai 64 anni.[68]

Immigrazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le norme vigenti, i cittadini dell'Unione europea hanno il diritto di vivere e lavorare liberamente in Grecia.[69] Tuttavia esistono disposizioni transitorie per i cittadini bulgari e rumeni, che temporaneamente devono seguire regole diverse[70], almeno fino al riesame della questione nel 2009.

Similmente ad altri paesi europei, la popolazione greca è attualmente in crescita grazie al saldo migratorio netto, nonostante il calo del tasso di natalità che si registra negli ultimi anni. I flussi migratori verso la Grecia sono iniziati già nei primi anni novanta, conseguentemente al crollo del blocco orientale e alla caduta dei vecchi regimi comunisti come quello di Enver Hoxha in Albania, ma anche per il continuo aumento del PIL pro capite greco. Dall'inizio del nuovo millennio è diventato inoltre sempre più forte il flusso migratorio da Paesi asiatici come il Pakistan e il Bangladesh, ma anche dall'Iraq e dall'Afghanistan,[71] per via delle richieste di asilo politico.

Secondo il censimento del 2001 svolto dal Servizio Nazionale di Statistica, e un rapporto pubblicato dal Hellenic Migration Policy Insitute, gli stranieri regolarmente residenti in Grecia nel 2001 erano 797.091, pari al 7.3% della popolazione totale.[72] I residenti regolari in Grecia sono suddivisi in base alla cittadinanza del Paese di origine nel modo seguente:

Pos. Cittadinanza Popolazione  % del totale*
1 Grecia Grecia 10.166.929 92,7%
2 Albania Albania 443.550 4,04%
3 Bulgaria Bulgaria 37.463 0,34%
4 Georgia Georgia 23.159 0,21%
5 Romania Romania 23.115 0,21%
6 Stati Uniti Stati Uniti 22.507 0,20%
7 Russia Russia 18.219 0,16%
8 Germania Germania 15.144 0,14%
9 Ucraina Ucraina 14.149 0,13%
10 Polonia Polonia 13.550 0,12%
11 Pakistan Pakistan 11.192 0,10%
12 Australia Australia 9.677 0,08%
13 Turchia Turchia 8.297 0,07%
14 Italia Italia 7.970 0,07%
15 Egitto Egitto 7.846 0,07%
16 Armenia Armenia 7.808 0,07%
17 India India 7.409 0,06%
Resto del Mondo 126.036 1,15%
Fonte: Greek Country Report, Hellenic Migration Policy Institute, Luglio 2008 e Servizio Nazionale di Statistica. [73]

Tuttavia si stima che oggi il numero degli immigrati effettivi sia più alto, visti i flussi in continuo aumento, e il mancato conteggio degli immigrati illegali. Solo nel 2008 ne sono stati espulsi più di 146.000[74] perché non in regola. Le zone con la maggior concentrazione di lavoratori stranieri sono Atene e la sua provincia, l'Attica, dove il 17% della popolazione residente è straniero,[72] e Salonicco, con il 7% circa.[72]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Interno della chiesa Acheiropoietos a Salonicco, risalente al 450-470 circa d.C.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiesa ortodossa greca e Chiesa cattolica in Grecia.

La religione più diffusa è quella cristiana ortodossa che fa capo alla Chiesa di Grecia. I rapporti tra lo Stato e la Chiesa sono regolati dall'articolo 3 della Costituzione Greca dove detta fede viene definita "predominante"[75]. A dichiararsi cristiano ortodosso è il 97% della popolazione greca[76]. La Costituzione inoltre garantisce libertà di religione. L'Ortodossia ha una lunghissima tradizione in Grecia, che trae le sue origini dall'Impero bizantino, quando essa era la religione ufficiale. Ancora oggi i canti e i salmi cantati nella Chiesa greco-ortodossa sono testimoni dell'enorme lascito culturale di Bisanzio, testimoniato anche dall'architettura delle chiese e dei monasteri greci.

Fra le minoranze religiose, spiccano quella musulmana e quella cattolica, la prima è riconosciuta come minoranza musulmana di Grecia, ed è costituita da circa 90.000 fedeli[76] che si trovano nella regione della Tracia, mentre la seconda è composta da 50.000 cattolici[76] principalmente sulle isole di Syros, Tinos e Corfù, ma anche nelle città di Salonicco e Atene. Sono entrambe attualmente in crescita per via dell'immigrazione, sia da Stati islamici come il Pakistan e il Bangladesh, che da Paesi a prevalenza cattolica come le Filippine. Secondo le stime della Chiesa Cattolica i cattolici in Grecia, comprensivi degli immigrati e degli stranieri, sono circa 200.000.[76]

Altre minoranze più piccole sono i protestanti, evangelici compresi, pari a circa 30.000,[76] i pentecostali, circa 12.000,[77] gli ebrei, pari a 5.500.[76] Inoltre ci sono 29.098 Testimoni di Geova,[78] 653 mormoni,[79] 501 avventisti del settimo giorno[80] e 30 liberi metodisti.[81]

Recentemente si sono affermate comunità di helleni[82] (seguitori dell'Hellenismo o Neopaganesimo Greco). Gli aderenti al movimento sono in numero crescente. Alcune stime collocano il numero degli helleni in Grecia tra i 100.000 e i 200.000 aderenti, mentre il numero dei membri ufficiali del Consiglio Supremo degli Ellenici Gentili (il gruppo più influente) è di circa 2000 persone. Il governo degli Stati Uniti indica invece la cifra molto minore di 2000 aderenti in senso generale.

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Primi versi dell' Iliade. La lingua ufficiale della Grecia è il greco, una lingua indoeuropea con quasi 4.000 anni di storia

La lingua ufficiale della nazione ellenica è il greco, parlato dal 98,5% della popolazione.

In Tracia orientale, dove si trova la minoranza musulmana oltre al greco si parlano anche il turco, il bulgaro (pomacchi) e il romaní. Nel nord del Paese, al confine con l'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia si parlano alcuni tipi di dialetti slavomacedoni. Presenti, anche se in misura sempre più ristretta, minoranze di lingua arumena, collegata al romeno, sempre nel nord del Paese.

Inoltre sopravvive, anche se a stento, la lingua giudeo-spagnola, conosciuta in spagnolo come ladino (da non confondersi però con il ladino dolomitico), una lingua parlata nei secoli passati dagli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492 che trovarono rifugio nella penisola ellenica, in particolar modo a Salonicco.

Fra la popolazione greca, spiccano per la loro peculiarità il dialetto pontico, una variante della lingua greca parlata dai greci che abitavano la regione del Ponto in Asia Minore, e che si rifugiarono in Grecia dopo l'espulsione e il genocidio dei greci del Ponto da parte del governo turco,[42][83][84][85] e il dialetto zaconico (o tsaconico), parlato da circa 1200 persone nel Peloponneso.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La crescita del PIL greco dal 2001 al 2011 (linea azzurra) confrontato con quello della Zona euro (linea blu).
Una panoramica del porto commerciale di Salonicco. La marina mercantile greca è fra le prime del mondo per tonnellaggio e rappresenta il 4,5% del PIL del Paese.
Il turismo rappresenta il 15% del PIL greco. Nell'immagine: la cittadina di Nafplion nel Peloponneso.

Dopo la seconda guerra mondiale, si ebbe in Grecia un decollo economico, spesso definito "miracolo economico greco": la crescita del PIL fra il 1950 e il 1973 si attestava infatti ad un valore medio del 7%, valore che, negli stessi anni, era superato solo dal Giappone. Da allora la Grecia ha introdotto numerose riforme del bilancio dello Stato, grazie anche ai finanziamenti da parte dell'Unione europea dall'anno della sua entrata, avvenuta nel 1981. Nel 2001 la Grecia entra a far parte dell'Euro, adottandolo ufficialmente nel gennaio 2002 insieme agli altri Stati dell'Unione. La crescita annuale del PIL della nazione ha superato notevolmente il corrispettivo valore della maggior parte dei Paesi dell'UE nel periodo dal 1996 al 2006.[86] Oggi è l'industria dei servizi a rappresentare il settore più vitale dell'economia greca, seguito dall'industria e dall'agricoltura.[87] In particolare, il settore del turismo rappresenta un'altra importante entrata, rappresentando il 15% circa del PIL annuale,[87] e impiegando, direttamente e indirettamente, il 16,5% della forza lavoro. Considerevole è l'industria della marina mercantile, che tradizionalmente legata a nomi quali Onassis, Niarchos e Latsis, rappresenta il 4,5% del PIL ed ha, secondo l'ufficio statistiche del Dipartimento dei Trasporti americano, la flotta più grande del mondo per tonnellaggio,[88] nonostante sia diminuita rispetto agli anni settanta. I maggiori porti del Paese sono quelli del Pireo di Atene e quello di Salonicco nel nord del Paese.

La Grecia è uno degli investitori principali della regione Balcanica, con 2 miliardi di euro di investimenti solo in Serbia,[89] la National Bank of Greece ha inoltre acquistato, nel 2006, il 46% della Finansbank turca, e il 99,44% della Vojvođanska Bank serba. Importanti sono gli investimenti di Piraeus Bank, Eurobank e della società di telefonia mobile Cosmote in altri Paesi della regione come la Bulgaria e la Romania. Il settore manifatturiero rappresenta il 13% del PIL, con l'industria alimentare che ne rappresenta la fetta più grande. Da notare il settore delle alte tecnologie e delle telecomunicazioni, che è in continua crescita. Altri prodotti sono i materiali per l'edilizia, il settore tessile, i macchinari e gli apparecchi elettrici. Al 10% del PIL, l'edilizia e la costruzione di infrastrutture è un altro importante pilastro dell'economia, testimoniato dai notevoli progressi in tale campo e dal boom delle Olimpiadi del 2004. L'agricoltura, al 7% del PIL, è l'ultimo settore di quelli degni di nota, e provvede all'esportazione di frutta, vino e olio d'oliva, di cui il Paese è uno dei maggiori produttori mondiali. La forza lavoro totale è di 4,9 milioni, ed è la seconda più attiva in ambito OCSE dopo la Corea del Sud.[90] Gli immigrati sono circa un quinto della forza lavoro totale e sono principalmente impiegati nell'agricoltura e nell'edilizia.

Notevole è anche l'estrazione di carbone sotto forma di lignite, pari ad una produzione di più di 62 milioni di tonnellate nel 2007, che porta la Grecia ad essere il 16º produttore di carbone nel Mondo.[91]

Il PIL pro capite annuo greco è il 42° più alto del mondo ed è pari a 24.260$ secondo il Fondo Monetario Internazionale, paragonabile a quello di altri Stati europei come l'Italia, la Spagna e la Francia. La Grecia è diciottesima nel mondo come indice di sviluppo umano.[92]

Crisi economica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Crisi economica della Grecia.

A cavallo tra il 2008 e il 2009 l'effetto della crisi globale si ripercuote fortemente sull'economia greca, palesandone una fragilità dovuta alla mala gestione delle finanze pubbliche soprattutto in termini di stipendi statali e pensioni[93], corruzione ed evasione fiscale.[94] Per la prima volta dal 1993 l'economia greca registra un caso di recessione;[95] le stime sul deficit 2009 attribuiscono alla Grecia un rate del 12,5% sul PIL,[96] mentre sul finire sempre del 2009 la disoccupazione è al 9,6%[97] e il debito pubblico al 113,4% ma con una stima 2010 del 120,8%, che porterebbe la nazione ellenica a primeggiare in Europa in quanto a debito pubblico, superando l'Italia.[98] Alla pari con altre nazioni europee che affrontano la crisi, in base ad uno studio della Euler Hermes la Grecia prevede per il 2010 un incremento dei fallimenti delle aziende del 15%.[99] Lo stesso primo ministro George Papandreou a fine 2009 dichiara il rischio di bancarotta,[100] e per evitare ciò il governo è costretto a varare, all'inizio del marzo 2010, una serie di misure volte a sanare i conti pubblici, quali il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici e una riforma del sistema pensionistico, per un totale di 4,8 miliardi di euro.[101] Nonostante ciò il governo riesce ad attrarre, nell'ottobre 2010, investimenti da parte di Cina e Qatar per diversi miliardi di dollari,[102][103] e pianifica investimenti nel settore dell'energia verde,[104] per un totale di 45 miliardi di euro.[105] La situazione non sembra migliorare nel 2011, in quanto l'agenzia di rating Moody's taglia ulteriormente il rating della Grecia portandolo alla valutazione Caa1, cosa che costringe il governo ad effettuare nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale.[106] Dopo oltre 5 anni di recessione, nel 3º trimestre del 2014 l'economia greca torna a crescere dello 0,7% sul Pil.[107][108]

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

L'ordinamento dello Stato greco è quello di una repubblica parlamentare.

La Porta dei Leoni a Micene, nel Peloponneso.

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla riforma amministrativa entrata in vigore dal 1º gennaio 2011 denominata riforma Kallikratis[109] la suddivisione amministrativa della Grecia è la seguente:

  1. Al primo livello vi sono tredici periferie (in greco: perifereies περιφέρειες) guidate da un Governatore (in greco: periferiarchis περιφερειάρχης) e un consiglio regionale (in greco: periferiako symvoulio περιφερειακό συμβούλιο). La preesistente suddivisione delle regioni in 54 prefetture è stata abolita, le prefetture permangono solo per l'assegnazione dei seggi in consiglio regionale
  2. Al secondo livello sono state costituite 74 unità periferiche (in greco: periferiakès enòtites περιφερειακές ενότητες, singolare periferiakì enòtita περιφερειακή ενότητα)
  3. Al terzo livello vi sono i comuni che sono stati ridotti da 1.033 a 325
Elenco Periferie (perifereies):
  1. Attica
  2. Grecia Centrale
  3. Macedonia Centrale
  4. Creta
  5. Macedonia Orientale e Tracia
  6. Epiro
  7. Isole Ionie
  8. Egeo Settentrionale
  9. Peloponneso
  10. Egeo Meridionale
  11. Tessaglia
  12. Grecia Occidentale
  13. Macedonia Occidentale
GreeceNumberedPerepheries.png

Le periferie sono raggruppate in 7 diocesi per soli fini di decentramento e rappresentanza governativa.

La regione autonoma del Monte Athos è una regione monastica sotto la sovranità greca.

Prima del 1997, anno della riforma Kapodistrias[110] la struttura di enti amministrativi territoriali della Grecia era caratterizzata da 5.775 autorità locali: 457 demoi e 5.318 koinotetes, suddivisi in 12.817 località (oikosmoi).

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Città della Grecia.
La città di Salonicco, importante centro industriale, portuale ed economico

Elenco delle 10 maggiori città greche per numero di abitanti:

Pos. Nome città Perifereia di appartenenza Popolazione comune[111] Popolazione area urbana
1 Atene Attica 789.166 4.013.368[112]
2 Salonicco Macedonia centrale 397.156 995.766[113]
3 Patrasso Grecia occidentale 210.494
4 Pireo Attica 181.933 Area urbana di Atene
5 Candia Creta 163.155
6 Peristeri Attica 146.743 Area urbana di Atene
7 Larissa Tessaglia 145.981
8 Volo Tessaglia 142.923
9 Kallithea Attica 115.150 Area urbana di Atene
10 Nikaia Attica 111.220 Area urbana di Atene

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

La Grecia è una repubblica parlamentare in base al referendum dell'8 dicembre 1974. La Costituzione adottata l'11 giugno 1975, emendata nel marzo 1986, nella primavera del 2001 e successivamente nel 2008, include specifiche garanzie delle libertà civili.

Il Presidente della Repubblica (Πρόεδρος της Ελληνικής Δημοκρατίας) è scelto da una maggioranza qualificata del Parlamento per un mandato di cinque anni rinnovabili una seconda volta, ed è formalmente il Capo di Stato. Tuttavia, è il Primo Ministro con il suo governo che svolge il ruolo centrale nel processo politico, mentre il presidente svolge funzioni governative molto limitate, oltre che le funzioni cerimoniali e di rappresentanza.

I greci eleggono i 300 membri del Parlamento monocamerale del Paese (Vouli ton Ellinon) con suffragio universale e scrutinio elettorale segreto dai maggiorenni di 18 anni d'ambo i sessi; per un massimo di quattro anni, ma le elezioni possono accadere a intervalli più frequenti. La Grecia usa un complesso sistema elettorale a rappresentanza proporzionale rinforzato che prevede uno sbarramento al 3%, che svantaggia i partiti minori specialmente il secondo partito alle elezioni e si accerta che il partito che vince nel voto nazionale avrà una forte maggioranza nel Parlamento. Un partito deve quindi ricevere il 3% del voto nazionale totale per guadagnare il diritto alla rappresentanza parlamentare.

Le politiche parlamentari greche muniscono il principio del dedilomeni, cioè della "riservatezza dichiarata" del Parlamento al Primo Ministro e della sua gestione. Ciò significa che il Presidente della Repubblica è limitato nella nomina del Primo Ministro a una persona che sarà approvata dalla maggioranza dei membri del parlamento (cioè 151 voti). Con l'attuale sistema elettorale, è il capo del partito che ha vinto le elezioni parlamentari, ad essere nominato Primo Ministro. Un'amministrazione può, in qualunque momento, chiedere "un voto di riservatezza"; per contro, un certo numero di membri del Parlamento può chiedere quello che è un voto di "rimprovero". Entrambi sono casi rari con i risultati solitamente prevedibili, poiché votare fuori della linea di partito accade molto raramente.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Due F-16 dell'Aeronautica Militare Ellenica.
Sottomarino Papanikolis tipo 214 della Marina Militare Ellenica.

Le Forze armate greche consistono in:

Il Presidente della repubblica è il comandante in capo delle forze armate e presiede il consiglio di difesa (In greco, Συμβούλιο Άμυνας) (ΣΑΜ). L'autorità civile per le forze armate greche è il Ministero della difesa nazionale, (in greco, Υπουργός Εθνικής Άμυνας) (Υ.ΕΘ.Α.). Attualmente in Grecia vige il servizio militare obbligatorio universale per i maschi dai 18 ai 45 anni. Il servizio militare dura solitamente 9 mesi e si svolge nell'esercito, nella marina militare, o nell'aviazione. Le donne possono servire nelle forze armate greche, ma non possono essere coscritte.

Servizi segreti[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Servizi segreti greci.

Il servizio segreto Nazionale Ellenico (EYP) (greco: Ethniki Ypiresia Pliroforion, Εθνικη Υπηρεσια Πληροφοριων, ΕΥΠ) è il servizio segreto nazionale greco. Le relative sedi sono situate ad Atene.

Bandiera[modifica | modifica wikitesto]

La bandiera greca è composta, secondo la Legge greca, da nove strisce orizzontali di dimensioni uguali , dove i colori che si alternano sono ciano (partendo dall'alto) e bianco, con una croce greca bianca su sfondo ciano nell'angolo in alto a sinistra.
La croce rappresenta l'importanza che ha avuto la Chiesa Cristiana Ortodossa nella liberazione della Grecia dal giogo dell'Impero Ottomano, mentre le nove strisce rappresentano le sillabe del motto dello Stato Ellenico: Έλευθερία ή Θάνατος, ovvero "Libertà o morte".
La bandiera odierna è in uso fin dal 1822, l'anno dopo l'inizio della Guerra d'Indipendenza.[114] Come alternativa veniva spesso anche usata una bandiera con la sola croce bianca a tutto campo su sfondo azzurro (quindi senza strisce), che è stata a tratti anche bandiera ufficiale fino al 1978, quando è stata dichiarata unica bandiera ufficiale quella con le nove strisce, come da Legge.[114]
Le origini dei colori bianco e azzurro sono controverse: c'è chi li fa risalire ai colori dello stemma della regione tedesca della Baviera (il primo re di Grecia, Ottone I di Grecia era infatti bavarese), chi invece pensa più semplicemente che sia un riferimento all'azzurro del mare e del cielo e al bianco della schiuma delle onde, simbolo dell'importanza del mare per la Grecia. Inoltre già dal 1769, e durante la Guerra d'Indipendenza veniva usata, fra le varie bandiere dei rivoluzionari, una bandiera con croce blu su fondo bianco, come visibile anche in un dipinto di Vryzakis del 1865.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

La Grecia ha un sistema multipartitico, nelle elezioni 2012 dominato da tre coalizioni o partiti politici che sono:

Altri partiti presenti attualmente in parlamento (o nel parlamento europeo):

  • Coalizione della sinistra, dei Movimenti e dell'Ecologia (greco: Συνασπισμός) - SYN (Partito di Sinistra).
  • Partito comunista di Grecia (in greco Κομμουνιστικό Κόμμα Ελλαδας) - KKE (Partito Comunista).
  • Raggruppamento popolare ortodosso (greco: Λαϊκός Ορθόδοξος Συναγερμός) - LA.O.S., partito di destra.
  • Alba Dorata (Λαϊκός Σύνδεσμος - Χρυσή Αυγή) o Aurora Dorata, partito di destra a orientamento fortemente nazionalista e etnonazionalista

Altri partiti:

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Enosis e Epiro settentrionale.

Le questioni prominenti nella politica estera della Grecia comprendono il problema di Cipro, il confine delle acque territoriali greche e turche nel mare Egeo e la disputa sul nome dell'Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Settore Primario

Le attività agricole si concentrano lungo le coste, prevalgono le colture cerealicole(frumento e orzo) e mediterranee(olivo, vite, agrumi, ortaggi e frutta).

E' prodotto cotone al centro, mentre al nord si coltiva tabacco. Sulle montagne si pratica l'allevamento ovino e si sfrutta in gran quantità il legname. La pesca fornisce anch'essa un discreto contributo.

Settore Secondario

Le attività secondarie si concentrano nelle aree industriali, soprattutto quelle di Atene e Salonicco. Qui si trovano impianti metallurgici, cantieri navali, fabbriche tessili ed industrie alimentari., fra cui caseifici, fabbriche di birra e zuccherifici.

Settore Terziario

le reti ferroviaria, stradale ed autostradale sono poco articolate, a differenza delle comunicazioni marittime, molto sviluppate. La Grecia ha la maggiore flotta mercantile europea, che mette a disposizione per il noleggio.

Il punto forte della Grecia è rappresentato dal turismo, che ogni anno ospita oltre 16 milioni di turisti.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Scultura greca[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Scultura greca.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi letteratura greca e romanzo greco.

La letteratura greca, espressione della Grecia antica e della sua ricchissima cultura, è tra gli elementi fondanti dell'idea moderna di Occidente e di gran parte della cultura occidentale. I maggiori testi sono l'Iliade e l'Odissea. Fanno invece parte della letteratura greca moderna autori come Giorgos Seferis (premio Nobel per la letteratura nel 1963), Odysseus Elytis (premio Nobel per la letteratura, 1979), Yiannis Ritsos (premio Lenin per la pace, 1975), e Nikos Kazantzakis.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Maria Callas ad Amsterdam nel 1973, durante il suo ultimo tour.

Artisti e gruppi musicali greci famosi in tutto il mondo sono: il soprano Maria Callas, i gruppi rock degli anni sessanta-settanta Socrates Drank the Conium e Aphrodite's Child di cui facevano parte il compositore di musica elettronica Vangelis (Oscar per migliore colonna sonora nel 1982) e il cantante Demis Roussos. Sul fronte della canzone d'autore va ricordato Mikis Theodorakis e in ambito power metal la band Firewind. La celebre cantante pop Marina and the Diamonds è di origine greca.

Danza greca[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Danza pirrica.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Insalata greca.
Souvlaki serviti con pane, patatine fritte e limone.
Il caffè frappé, inventato in Grecia, a Salonicco nel 1957, è una delle bevande più consumate d'estate.

La cucina greca vanta una plurisecolare tradizione gastronomica. Caratterizzata principalmente per il fatto di essere una cucina mediterranea, non manca però di un sostanziale apporto di cibi ricchi di grassi saturi, in quanto molto diffuso è l'uso della carne di agnello, montone e maiale. Nelle zone costiere e insulari, invece, il pesce fa parte dei piatti tradizionalmente importanti.

Nella cucina greca sono presenti principalmente prodotti freschi cucinati in vario modo. I piatti più conosciuti anche al turismo internazionale sono il moussaka, lo stifado, l'insalata greca (a base di pomodoro, cipolla, olive nere, formaggio feta e origano), la spanakopita (a base di spinaci), la tyropita, i ghemistà (pomodori e peperoni ripieni di riso, carne macinata e varie spezie), il souvlaki (uno spiedino di maiale alla brace) e il gyros.

Altri piatti piuttosto diffusi sono la skordalia (un purè di patate con noci, mandorle, aglio e olio d'oliva), lo tzatziki (yogurt, cetrioli, anice, aglio e olio d'oliva), il polpo grigliato, il formaggio feta (spesso servito con un pizzico di origano e olio d'oliva), i dolmades (involtini di riso in foglia di vite), vari legumi cucinati in vario modo, le olive (quelle di Kalamata fra le più famose al mondo), e vari formaggi regionali. L'olio di oliva, di cui la Grecia è il terzo produttore mondiale[115] e il maggiore consumatore pro-capite al mondo[116] è presente quasi in ogni piatto.

Alcuni piatti risalgono probabilmente all'Antica Grecia, come la zuppa di lenticchie e il pasteli, una barretta di sesamo e miele.

Molto diffusi in alcune regioni, soprattutto montane e continentali, sono le salsicce, il kokoretsi (a base di interiora di agnello allo spiedo), e varie carni alla brace.

Dessert molto famosi sono il galaktoboureko (a base di latte, uova, zucchero e pasta phyllo, anch'essa di origine greca), lo yogurt con miele e noci (spesso mangiato a colazione),[117][118] la vassilopita (mangiata a Capodanno secondo tradizione), il baklava e il kadaifi, questi ultimi due in comune con la cucina mediorientale.

Le spezie e gli aromi più usati sono l'origano, la menta, l'aglio, l'anice, le foglie di alloro, il timo, il basilico e la cannella.

Fra le bevande, il vino è sicuramente fra le più importanti, ce ne sono moltissime varietà sia di rosso che di bianco, anche se il più famoso è sicuramente il retsina, un vino bianco aromatizzato con la resina di pino e prodotto principalmente nella regione dell'Attica. Inoltre si ricorda l'ouzo (aromatizzato all'anice), il metaxa (un brandy molto famoso) e il caffè frappé, inventato in Grecia nel 1957 da Dimitrios Vakondios.

Festività[modifica | modifica wikitesto]

Date Nome In Italiano Nome In greco Motivazioni
1º gennaio Capodanno  
6 gennaio Epifania Theofaneia "Θεοφάνεια" Manifestazione della divinità di Gesù Cristo
25 marzo 25 marzo Eikostì-pémpti Martiou, Ευαγγελισμός Θεοτόκου Anniversario dell'inizio della Guerra d'indipendenza greca nei confronti dell'Impero Ottomano nel 1821
Pasqua Domenica di Pasqua Kyriakī tou Pascha, Κυριακή του Πάσχα Calcolata seguendo il calendario giuliano
1º maggio Festa dei lavoratori Ergatikī Prōtomagia, Εργατική Πρωτομαγιά  
15 agosto Ferragosto Assunzione della B.V. Maria, Κοίμηση της Θεοτόκου Letteralmente "Κοίμηση" è la Dormizione di Maria
28 ottobre Il "Giorno del No" 'To Ochi' o 'Īmera tou Ochi", Το όχι - Ημέρα του όχι (let. Giorno del "No") Celebrazione del rifiuto di consegnare le armi alle forze armate italiane nel 1940
17 novembre Politecnico Polytechneio, Πολυτεχνείο Anniversario della protesta studentesca del 1973 contro la giunta militare dei colonnelli (1967-1974)
25 dicembre Natale Christougenna, Χριστούγεννα Nascita di Gesù Cristo

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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