Stati/Paesi -> Amburgo      

preceded by
 
parent states
 
  Stati federali della Germania
 

Amburgo
succeeded by

10 Mark Amburgo Oro
10 Mark Amburgo Oro
il gruppo ha   35 monete / 33prezzi
20 Mark Amburgo Oro
20 Mark Amburgo Oro
il gruppo ha   28 monete / 28prezzi
10 Mark Amburgo Oro
10 Mark Amburgo Oro
il gruppo ha   5 monete / 5prezzi

Collections: Add to Basket Venduta per: $160.0
Info: http://www.noble.com.au/auctions/lot/?id=283097 Estimate $150 S ...
CHARLES I, (1625-1649), Tower Mint, silver shilling, first bust, mint mark lis (S.2781); under Parliament, silver shilling, sixth bust, mint mark P in circle (S.2800). ...

Collections: Add to Basket Venduta per: $300.0
Info: http://www.noble.com.au/auctions/lot/?id=287962 Estimate $300 S ...
GEORGE I, silver shilling, 1720 plain (S.3646). Cleaned, otherwise extremely fine, with adjustment marks on reverse rim.

Collections: Add to Basket Venduta per: $112.0
Info: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=2346&category=46565&lot ...
BRITISH COINS, Elizabeth I, Silver Shilling, second issue, initial mark crosslet, Sixpences (2), 1574, 1592; James I, Shilling, initial mark rose; Charles I, Shilling, initial mark (P) (S 2555, 2 ...
  Amburgofrom the Wikipedia Read original article
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
bussola Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Amburgo (disambigua).
Amburgo
città-stato
(DE) Hamburg
Amburgo – Stemma Amburgo – Bandiera
Amburgo – Veduta
Localizzazione
Stato Germania Germania
Amministrazione
Ministro presidente Sindaco Olaf Scholz (SPD) dal 2011
Data di istituzione 1189
Territorio
Coordinate 53°33′02″N 9°59′36″E / 53.550556°N 9.993333°E53.550556; 9.993333 (Amburgo)Coordinate: 53°33′02″N 9°59′36″E / 53.550556°N 9.993333°E53.550556; 9.993333 (Amburgo)
Superficie 755,264 km²
Abitanti 1 789 529[1] (30 aprile 2011)
Densità 2 369,41 ab./km²
Distretti gov. 7 distretti
Länder confinanti Bassa Sassonia, Schleswig-Holstein
Altre informazioni
Fuso orario UTC+1
ISO 3166-2 DE-HH
Patrono San Michele Arcangelo
Cartografia

Amburgo – Localizzazione

Sito istituzionale
(LA)

« LIBERTATEM QUAM PEPERERE MAIORES DIGNE STUDEAT SERVARE POSTERITAS »

(IT)

« I posteri abbiano cura di conservare degnamente la libertà che gli antenati partorirono »

(Motto della città di Amburgo)

Amburgo (in tedesco Hamburg [ˈhamˌbʊɐ̯k], in basso-tedesco Hamborg [ˈhaˑmbɔːχ]) è una città della Germania, posta sull'estuario del fiume Elba.

È la seconda città più popolosa della Germania, dopo la capitale Berlino, ed è anche la città non-capitale più popolosa dell'Unione europea. Il suo porto è il maggiore della Germania e il secondo nell'Unione europea.

Amburgo, coerentemente con il suo passato anseatico, costituisce ancora oggi una città-stato e si fregia ufficialmente del titolo di Freie und Hansestadt Hamburg [ˈfʁaɪ̯ə ʔʊnt ˈhansəˌʃtat ˈhambʊɐ̯k] ("Città libera ed anseatica di Amburgo").

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Posizione[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo sorge sulle rive del fiume Elba (Elbe in tedesco) nel nordovest della Germania.

È una Città-stato (Stadtstaat), situata fra i Länder della Bassa Sassonia (Niedersachsen) e lo Schleswig-Holstein.

Amburgo si trova nel punto in cui i fiumi Alster e Bille sfociano nell'Elba, che 110 km più a nord-ovest sfocia a sua volta nel Mare del Nord. È attraversata da una fitta rete di canali chiamati Fleete; il centro città circonda due laghi artificiali formati dall'Alster: il Lago Binnenalster (la parte di fiume che si trovava dentro le antiche mura della città), e il Lago Außenalster (Alster esterno).

Il porto naturale si estende per tutta la larghezza dell'Elba principalmente sulla riva meridionale che fronteggia i quartieri di St. Pauli e Altona.

Le due rive del fiume sono collegate tramite ponti a est e tramite due tunnel.

Comuni confinanti[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo confina con 30 comuni, di cui 22 nello Schleswig-Holstein e 8 nella Bassa Sassonia:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo nel 1800.

È citata anticamente come Treva. Amburgo deve il suo nome al primo edificio permanente nella zona, un castello costruito a protezione di un battistero, a sua volta costruito nell'810 su ordine dell'imperatore Carlo Magno. La fortificazione sorgeva sul fondo roccioso di una palude fra l'Alster e l'Elba e fungeva da difesa contro le invasioni slave. Il nome del castello era Hammaburg, dove la parola burg ha il significato di castello. La parola Hamma rimane di origine incerta. L'alto tedesco antico include sia la parola hamma, angolo, che hamme, pascolo. Angolo potrebbe riferirsi ad una striscia di terra o ad una curva del fiume. In ogni caso la lingua parlata al tempo nella zona potrebbe non essere stato l'alto tedesco antico, dato che in seguito vi si parlava il dialetto basso sassone. Altre teorie sostengono che l'origine del nome del castello sia da individuarsi in un'ipotetica foresta di Hamma, o nel villaggio di Hamm, inglobato più tardi nella città. La parola Hamm come nome di località ricorre molto spesso in Germania, ma il suo significato è altrettanto incerto. Potrebbe avere a che fare con heim e Amburgo potrebbe trovarsi nel territorio degli antichi Camavi. Comunque, una derivazione diretta dal termine heim (casa, città d'origine) sembra essere troppo azzardata, dal momento che il nome fu attribuito alla città dopo il castello. Un'altra teoria sostiene che il nome di Amburgo provenga dal termine ham che è il termine in antico sassone per riva.

Nell'834 Amburgo fu designata sede di un vescovato, il cui vescovo, Sant'Oscar, divenne noto come l'Apostolo del Nord. Nell'845 una flotta di 600 navi vichinghe arrivò ad Amburgo risalendo il corso dell'Elba e la distrusse. Al tempo la città contava circa 500 abitanti. Due anni dopo Amburgo fu riunita con Brema nel vescovato di Amburgo-Brema.

seal of 1241.

Nel 983 la città fu di nuovo distrutta da Mstivoj, re degli Abodriti. Nel 1030, fu data alle fiamme da Re Mieszko II Lamberto di Polonia. Dopo le ulteriori invasioni del 1066 e del 1072 il vescovo si stabilì definitivamente a Brema.

La carta del 1189 di Federico I detto il Barbarossa garantì ad Amburgo lo stato di Città Libera Imperiale con l'esenzione dal pagamento delle tasse doganali, oltre al diritto di commerciare a sud dell'Elba fino alla foce. La veridicità di tale documento è stata messa in discussione, dato che in quell'anno il sovrano era impegnato nella Terza crociata da cui non sarebbe più tornato. In ogni caso, il documento, datato 7 maggio 1189, rimase valido fino al 1888, anno in cui avvenne l'unione doganale di Amburgo con l'Impero Tedesco. Il 7 maggio 1189 è considerata tutt'oggi la data di fondazione del porto e ogni anno viene celebrata l'Hafengeburtstag, una delle più grandi feste portuali del mondo. La franchigia doganale, unita alla vicinanza alle principali rotte commerciali del Mare del Nord e del Mar Baltico, fecero in breve tempo di Amburgo il maggior porto dell'Europa settentrionale. Nel 1241, con la sua alleanza commerciale con Lubecca, Amburgo entrò a far parte della Lega Anseatica.

Nel 1529 la città abbracciò il Luteranesimo e successivamente accolse profughi Protestanti provenienti dai Paesi Bassi e dalla Francia. In quel periodo, Amburgo era sotto la sovranità Danese, pur continuando a far parte del Sacro Romano Impero come Città Libera Imperiale.

Amburgo nel 1811.

Per un breve periodo (1810-14) fu annessa alla Francia sotto Napoleone. Per oltre un anno subì l'assedio delle potenze alleate (principalmente Impero Russo, Svezia e Prussia). Le forze russe, sotto il comando del generale Bennigsen liberarono la città nel 1814. Durante la prima metà del XIX secolo, principalmente nella poesia e nella letteratura romantica, emerse la figura di Hammonia, una dea il cui nome è il nome latino della città di Amburgo, e che ne divenne la patrona e il simbolo dello spirito cittadino del periodo. Amburgo conobbe il suo periodo di maggior crescita durante la seconda metà del XIX secolo, quando la sua popolazione crebbe di oltre quattro volte fino a raggiungere gli 800.000 abitanti e diventando il terzo porto d'Europa grazie alle rotte commerciali sull'Atlantico.

Nel 1842, circa un quarto della città vecchia fu distrutto in quello che sarà in seguito sempre ricordato come il Grande Incendio. L'incendio ebbe inizio nella notte del 4 maggio e fu domato soltanto l'8 maggio. Andarono distrutte 3 chiese, il municipio e un numero indefinito di altri edifici. Vi persero la vita 51 persone e 20.000 rimasero senza tetto. La ricostruzione durò oltre 40 anni.

Il motto di Amburgo sopra l'ingresso principale del Rathaus ( municipio).

Sotto la direzione di Albert Ballin la Hamburg-America Line divenne, a cavallo del secolo, la più grande compagnia di trasporti transatlantici, e Amburgo divenne sede di numerose compagnie di trasporti diretti verso il Sud America, l'Africa, l'India e l'Asia Orientale. La città diventò una metropoli cosmopolita basata sul commercio globale. Era anche il porto più utilizzato da tedeschi e europei dell'Est per emigrare nel Nuovo Mondo e fu sede di numerose comunità di commercio da tutto il mondo (sorse ad esempio una piccola Chinatown ad Altona).

Nel 1903, fu inaugurato ad Amburgo da Paul Zimmermann il Freilichtpark, primo club nudista organizzato. La sede del club era localizzata in un lago formato dal fiume Alster nella parte meridionale della città, adiacente ad una spiaggia balenare.

Dopo la prima guerra mondiale la Germania perse le sue colonie e conseguentemente Amburgo perse molte delle sue rotte commerciali. Nel 1938 i confini della città furono estesi con la legge per una Grande Amburgo, ad includere Wandsbek, Harburg, Wilhelmsburg e Altona.

La tempesta di fuoco del 1943[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Bombardamento di Amburgo.

Durante la seconda guerra mondiale Amburgo fu sottoposta ad una serie di devastanti raid aerei. Le incursioni alleate mediante il maximum use of fire voluto da Churchill raggiunsero il culmine con gli attacchi su Dresda e Amburgo, che insieme a Tokyo e ai bombardamenti atomici rappresentano il più alto livello distruttivo mai sperimentato dalle armi. La tecnica accuratamente studiata dagli inglesi mise a punto un particolare tipo di bombardamento che (mediante l'uso di spezzoni incendiari da 4 libbre, sganci a grappolo, studi sull'impianto topografico dei centri storici facilmente infiammabili, situazione meteorologica, ecc.) poteva innescare un'unica e gigantesca tempesta di fuoco autonoma per almeno trenta minuti. Lo stesso Arthur Harris, capo del Bomber Command, battezzò l'attacco su Amburgo col nome di "Gomorra", dando a intendere quali fossero le intenzioni circa il destino della città.

La notte del 28 luglio 1943 si generarono colpi di vento infuocato a 75 metri al secondo. Le case bruciarono per il solo effetto del calore e circa 50.000 persone furono sterminate. I cadaveri vennero ritrovati soprattutto nei rifugi sotterranei come le cantine, trasformati improvvisamente in enormi forni crematori. Alla fine della guerra, la città era ridotta a 43 milioni di metri cubi di macerie (compreso il centro storico), pur non raggiungendo la totalità della distruzione come invece accadde a Dresda, Colonia e Norimberga.[2]

Dal secondo dopoguerra agli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Nel dopoguerra, la Cortina di ferro - a soli 50 km a est di Amburgo - separò la città dalla maggior parte del suo retroterra e ridusse ulteriormente l'attività di commercio globale. Il 16 febbraio del 1962 una forte tempesta fece raggiungere all'Elba il livello massimo storico, inondando un quinto di Amburgo e provocando la morte di oltre 300 persone.

Dopo la riunificazione tedesca nel 1990 e l'ingresso di alcuni paesi dell'Europa dell'est e degli Stati baltici all'Unione europea nel 2004, Amburgo e il suo porto cominciarono a coltivare l'ambizione di riconquistare il primato come porto per le navi da container e centro di scambi commerciali. A partire dalla riunificazione la regione metropolitana di Amburgo è cresciuta di circa 400.000 abitanti; nel 2007 la sua popolazione ammontava a circa 4,3 milioni di persone.

Amburgo è la città con più ponti al mondo (circa 2.300). La maggior parte di essi attraversa i numerosissimi canali (chiamati Fleete) che si diramano dai laghi artificiali Außenalster e Binnenalster.[3] Ad Amburgo si trova la più grande fabbrica tedesca dell'Airbus, con oltre 11.000 dipendenti.

Tra il 1960 e il 1962 la rockband inglese The Beatles, allora agli esordi, si esibì in parecchi locali nel quartiere di Reeperbahn. Ciò è tuttora considerato un vanto per Amburgo. Sono originari di Amburgo moltissimi gruppi Power metal, movimento derivante dal più classico Heavy metal, attivi da fine anni ottanta quali Gamma Ray ed Helloween.

Da centinaia di anni i Cigni che frequentano la città (detti Alsterschwäne - cigni dell'Alster), sono particolarmente protetti e tutelati - sia dalla popolazione che dalle leggi - e il loro speciale accudimento nel periodo invernale è una delle caratteristiche celebri di Amburgo.[4][5][6]

Bandiere e stemmi[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo ha tre stemmi, tre bandiere, un simbolo, un logo ed uno stendardo. Il simbolo rappresentato nella bandiera e nello stemma risale al XII-XIII secolo ed è un castello bianco in campo rosso: i colori sono quelli della Lega Anseatica. La torre centrale con una croce identifica la cattedrale medievale dedicata alla patrona della città, il Mariendom. Le due stelle sopra le torri laterali vengono chiamate appunto "stelle di Maria". In origine il castello era rosso ed il campo bianco: l'attuale colorazione venne decretata dal Senato di Amburgo nel 1751. Anche la forma delle torri e del portale sono cambiate nel corso degli anni: a volte il portale era aperto, altre chiuso, in alcuni casi con la grata, in altri senza. Nel 1834/1835 si adottò come modello base il sigillo medievale del Senato.

Esiste anche un simbolo "grande", utilizzabile solo dagli appartenenti al senato ed al consiglio di Amburgo, in cui il simbolo viene sostenuto da due leoni d'oro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il canale " Alsterfleet" si congiunge con l'Elba
Chiesa di San Michele. La chiesa è tra i luoghi presenti nel film La gabbianella e il gatto. Il campanile è il luogo da cui la gabbianella Fifì spiccherà il volo alla fine del film.
Jungfernstieg - 1895
Speicherstadt, il vecchio porto
Cattedrale cattolica di Santa Maria
Museo delle Arti Applicate

Blue goal[modifica | modifica wikitesto]

Blue Goal sull'Hamburger Rathaus (municipio di Amburgo)

I blue goal erano una installazione luminosa ad Amburgo creata in occasione dei campionati mondiali di calcio 2006. Responsabile per questo progetto è stato l'artista Michael Batz. L'installazione consisteva in circa 150 porte calcistiche (senza rete) costituite da traverse in alluminio con lampade al neon blu. Le porte avevano dimensioni differenti, a seconda della loro posizione: la più grande aveva una dimensione di 80 metri (larghezza) per 30 metri (altezza). La prima blue goal fu installata il 20 giugno 2005 e da allora si susseguirono le installazioni nei punti più importanti della città e sugli edifici più famosi, quali lo storico municipio. A partire dal 9 giugno 2006 le blue goal erano unite nella notte da fasci di luce laser. Ora queste attrazioni sono state rimosse.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica di Amburgo dal 1200 al 2000.

Hamburg Bevoelkerungsentwicklung 01 KMJ.png

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa Evangelica 30,7 %[7], Chiesa cattolica 10,2 %, musulmani 8 %[senza fonte].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei e teatri[modifica | modifica wikitesto]

Persone legate ad Amburgo[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Distretti di Amburgo e Quartieri di Amburgo.

Amburgo è suddivisa in 7 distretti (Bezirk):

Hamburg Bezirke.svg
Distretto Residenti
31. dicembre 2006
Superficie
in km²
Altona 246.936 78,3
Bergedorf 118.789 154,8
Eimsbüttel 248.233 50,1
Harburg 200.134 161
Hamburg-Mitte 238.257 107,1
Hamburg-Nord 283.246 57,8
Wandsbek 408.032 147,5

I 7 distretti sono suddivisi in quartieri (Stadtteil), per un totale di 105.
Tra questi vi sono anche 3 isole nel mare del Nord, Neuwerk, Nigehörn e Scharhörn, di fronte alla costa di Cuxhaven ed appartenenti al distretto di Hamburg-Mitte. Le tre isole formano amministrativamente il quartiere di Neuwerk, che prende il nome dall'unica isola abitata (36 persone al 2006).

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo è una delle capitali dell'economia tedesca, ed ha il più alto reddito pro capite della Repubblica Federale, pari a quasi il doppio della media europea.[8]

Il più significativo contributo all'economia della città stato è costituito dal Porto di Amburgo, secondo solo a quello di Rotterdam in Europa e al nono posto nel mondo con un trasporto di 9,8 milioni di TEU e 134 milioni di tonnellate di merci nel 2007.[9] Dopo la riunificazione tedesca Amburgo ha recuperato la parte orientale del proprio hinterland, diventando di gran lunga il porto più in crescita di tutta Europa. Il commercio internazionale è anche il motivo di un gran numero di consolati nella città. Benché situato a 110 km dalla foce dell'Elba, è considerato un porto di mare per la sua capacità di accogliere grandi navi transatlantiche.

Insieme a Seattle e Tolosa, Amburgo è una delle principali sedi dell'industria aerospaziale civile. L'Airbus, che ha uno dei suoi due impianti di produzione ad Amburgo, ed altre aziende del settore, impiegano oltre 30.000 persone della città e dintorni.

Un altro settore di particolare importanza è quello dei media. Hanno qui la loro sede alcune delle più grandi aziende di editoria tedesche: Axel Springer AG, Gruner + Jahr, Heinrich Bauer Verlag, Der Spiegel e Die Zeit. Circa la metà delle riviste e dei quotidiani tedeschi a diffusione nazionale vengono prodotti ad Amburgo. Esistono anche numerose aziende nel campo della musica (la più grande fra le quali è la Warner Bros. Records Germania) e di Internet (ad esempio le filiali tedesche di AOL, Adobe Systems e Google hanno sede qui, come compagnie Web 2.0 quali Qype).

L'industria pesante include la produzione di acciaio, alluminio e la più grande fabbrica di rame d'Europa e numerosi cantieri navali come quelli di Blohm + Voss.

Fra le altre aziende di interesse, hanno la loro sede la Tesa (leader mondiale nella fabbricazione di materiali adesivi) e il Gruppo Körber.

Ad Amburgo si trova il DESY (acronimo per "Deutsches Elektronen-Synchrotron"), uno dei più importanti centri mondiali per la ricerca sulla fisica delle particelle. Fino al giugno 2007 vi era in funzione il più grande anello di accumulazione elettrone-protone mai costruito. All'interno di questo centro di ricerca è presente la prima sorgente di radiazione Free-Electron-Laser nella regione dei Soft X-Ray costruita, il "Free Electron Laser in Hamburg" (FLASH), entrato in funzione nel 2005. Presso il DESY è in costruzione il Free Electron Laser europeo (European XFEL), operante nei raggi X, che si prevede sarà operativo a partire dal 2015.

Nella città ha sede anche il GIGA (German Institute of Global and Area Studies), un altro importante istituto di ricerca.

Trasporti ed infrastrutture[modifica | modifica wikitesto]

Porto ed aeroporto[modifica | modifica wikitesto]

Hamburg Hauptbahnhof
La rete U-Bahn

Amburgo ha il più grande porto tedesco, situato lungo l'Elba, e secondo porto in Europa dopo quello di Rotterdam, avendo superato quello di Anversa nel 2012.
L'aeroporto cittadino, sito a nord, è quello di Hamburg-Fuhlsbüttel.

Ferrovia[modifica | modifica wikitesto]

A livello ferroviario rappresenta un importante nodo, con il più grande scalo di smistamento dell'Europa, quello di Maschen, situato a sud della città. Le stazioni principali sono:

Trasporti urbani[modifica | modifica wikitesto]

I trasporti pubblici urbani (Bus, Eilbusse, Metrobusse, Schnellbusse; AKN, R-Bahn, S-Bahn, U-Bahn) sono gestiti dalla Hamburger Verkehrsverbundes (HVV). http://www.hvv.de/

Il costo del biglietto ordinario urbano Einzelkarten è di € 3,10, permette di viaggiare su tutta la rete amburghese Großbereich Hamburg per due ore e mezza senza però poter effettuare il percorso a ritroso o effettuare tragitti circolari.

Il costo di un biglietto giornaliero Ganztageskarte è di € 7,50. È acquistabile a qualsiasi ora dal lunedì al venerdì ed è valido fino alle ore 6:00 del giorno successivo. Questo biglietto permette ad un adulto e tre bambini dai 6 ai 14 anni di viaggiare sull'intera rete amburghese "Großbereich Hamburg".

Il costo di un biglietto giornaliero 9-Uhr-Tageskarte è di € 6,00. È acquistabile dalle ore 9:00 dal lunedì al venerdì ed in qualunque orario nei weekend e nei festivi ed è valido fino alle ore 6:00 del giorno successivo. Questo biglietto permette ad un adulto e tre bambini dai 6 ai 14 anni di viaggiare sull'intera rete amburghese "Großbereich Hamburg".

La rete tranviaria è stata eliminata nel 1978.

S-Bahn[modifica | modifica wikitesto]

Ad Amburgo è in servizio una rete di S-Bahn (Stadtschnellbahn - Ferrovia veloce urbana) gestita dalla Deutsche Bahn su binari separati da quelli della rete nazionale.

La rete è composta di 5 linee ordinarie, più 4 di rinforzo:

S1 Wedel ↔ Poppenbüttel/Hamburg Airport
S11 Blankenese ↔ Ohlsdorf (– Poppenbüttel) (solo negli orari di punta)
S2 Altona ↔ Bergedorf (solo negli orari di punta)
S21 Elbgaustraße ↔ Aumühle
S3 Pinneberg ↔ Stade
S31 Altona ↔ Berliner Tor (solo negli orari di punta)
A1 Eidelstedt ↔ Boostedt
A2 Ulzburg Süd ↔ Norderstedt Mitte (solo negli orari di punta)
A3 Ulzburg Süd ↔ Elmshorn

U-Bahn[modifica | modifica wikitesto]

La rete di metropolitana U-Bahn (Untergrundbahn - Ferrovia sotterranea) si compone di quattro linee:

U1 Norderstedt Mitte ↔ Ohlstedt / Großhansdorf
U2 Niendorf Nord ↔ Mümmelmannsberg
U3 Barmbek ↔ Wandsbek-Gartenstadt
U4 Billstedt ↔ HafenCity Universität

Il progetto della quinta linea è quasi ultimato, i lavori di costruzione si prevede inizieranno nel 2020.

R-Bahn[modifica | modifica wikitesto]

La città è anche attraversata e servita dalle linee di treni regionali che però non effettuano tutte le fermate delle corrispondenti tratte della S-Bahn.

R10 Reinfeld ↔ Hauptbahnhof
R11 Rickling ↔ Bad Olsloe
R20 Büchen ↔ Hauptbahnhof
R21 Ratzeburg ↔ Lüneburg
R30 Büchen ↔ Hauptbahnhof
R31 Göhrde ↔ Lüneburg
R40 Tostedt ↔ Hauptbahnhof
R41 Handeloh ↔ Buchholz
R50 Himmelpforten ↔ Hauptbahnhof
R51 Kutenholz ↔ Buxtehude
R60 Elmshorn ↔ Hauptbahnhof
R70 Dauenhof ↔ Hauptbahnhof

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo è (insieme a Brema e Berlino) una delle tre "città-stato" tra i 16 Länder (Bundesländer) tedeschi. Il sindaco della città è quindi capo del Senat (governo). Politicamente ad Amburgo i partiti di sinistra sono storicamente dominanti: la città è stata governata ininterrottamente dal 1947 al 2001 dalla SPD. Nel 2001 Ole von Beust (CDU) è riuscito per la prima volta a battere il predominio della SPD la quale ha riconquistato nel 2011 il governo della città con Olaf Scholz, ex Ministro del Lavoro.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La città di Amburgo è nota anche per la sua tradizione calcistica. La blasonata Hamburger Sport-Verein è una delle squadre più prestigiose della storia della Bundesliga, la più antica e l'unica a non essere mai stata retrocessa dalla fondazione dell'odierna lega; nella sua storia ha vinto sei titoli nazionali, 3 Coppe di Germania e una Coppa di Lega tedesca, vantando inoltre la conquista di una Coppa dei Campioni (1982-1983), una Coppa delle Coppe (1976-1977) e due Coppe Intertoto (2005 e 2007, quest'ultimo primato confederale condiviso con altri tre club). La seconda e meno titolata società calcistica di Amburgo è il Fußball-Club St. Pauli von 1910 con sede nell'omonimo quartiere di Amburgo; attualmente milita nella Zweite Liga, la seconda divisione calcistica tedesca.

Nel football americano Amburgo è rappresentata dagli Hamburg Blue Devils, squadra che ha vinto 4 volte il German Bowl e 3 l'EFAF Eurobowl. In precedenza sono esistiti anche gli Hamburg Sea Devils, che militavano in NFL Europa e hanno vinto un World Bowl.

Amburgo nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema e TV[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Statistisches Amt für Hamburg und Schleswig-Holstein, Monatzahlen zur Bevölkerung – Monatszahlen für Hamburg, su Bevölkerung am Monatsende insgesamt in Hamburg, 2. September 2011. URL consultato il 2 settembre 2011.
  2. ^ Jörg Friedrich, La Germania bombardata, 2004.
  3. ^ Incursioni nella libera città anseatica di Maurizio Minetti.
  4. ^ Alsterschwäne, i cigni di Amburgo
  5. ^ (DE) Alsterschwäne als Frühlingsboten http://www.ndr.de/nachrichten/hamburg/Alsterschwaene-als-Fruehlingsboten,schwaene208.html
  6. ^ (DE) Schwanenwesen - Informationen über Hamburgs lebende Wahrzeichen
  7. ^ (DE) Evangelische Kirche in Deutschland (PDF), EKD, novembre 2008, p. 7. URL consultato il 9 giugno 2010.
  8. ^ EUROPA - Press Releases - Regional GDP per inhabitant in the EU27, GDP per inhabitant in 2006 ranged from 25% of the EU27 average in Nord-Est in Romania to 336% in Inner London, Europa.eu, 19 febbraio 2009. URL consultato il 10 maggio 2010.
  9. ^ Gavin Van Marle, Europe Terminals stretched to limit, in Lloyds List Daily Commercial News, 31 gennaio 2008, pp. 8–9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Uwe Bahnsen, Kerstin von Stürmer: Die Stadt, die auferstand: Hamburgs Wiederaufbau 1948 – 1960. Convent, Amburgo 2005
  • Redaktion HASPA-Stadtteilbuch: Hamburg, Von Altona bis Zollenspieker. Verlag Hoffmann und Campe, Amburgo 2002, ISBN 3-455-11333-8
  • Eckart Kleßmann: Geschichte der Stadt Hamburg. Die Hanse/Sabine Groenewold Verlage/Europäische Verlagsanstalt, Amburgo 2002, ISBN 3-434-52596-3
  • Freie und Hansestadt Hamburg: Hamburg-Handbuch 2004/2005.
  • Hella Kemper, Kerstin Schmidtfrerick, Eva-Christiane Wetterer: Hummelbuch, Hamburg Brevier. Murmann-Verlag, Amburgo 2007, ISBN 3-86774-009-7

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Amburgo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.

Controllo di autorità VIAF: (EN148855657 · LCCN: (ENn81086822 · GND: (DE4023118-5 · BNF: (FRcb11864269d (data)
Germania Portale Germania: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Germania