Anno di conio: 1784
Denominazione: Tallero
Luogo di zecca: Salisburgo (Austria)
Riferimento: Davenport 1263, KM-435.
Marchio di zecca: M (Franz Xavier Matzenkopf Jr.)
Peso: 27,98 g
Diametro: 40 mm
Materiale: argento
Dritto: Busto del Conte a destra in abiti clericali, titoli di Arcivescovo, Principe dell'Impero e Primate di Germania.
Legenda latina: HIERONYMVS DGA & PSASLNG PRIM.
Esergo: M. (iniziale del maestro di zecca – Franz Xavier Matzenkopf Jr.)
Rovescio: braccia coronate e ammantate con cappello e nappe, spada incrociata e pastorale dietro. Il conte è conosciuto come il primo mecenate di Wolfgang Amadeus Mozart. Era particolarmente irritato dalle frequenti assenze di Mozart. Dopo una serie di discussioni, alla fine lo congedò con le parole: "Mai er verlassen, ich nicht brauchen ihn!" ("Che se ne vada, non ho bisogno di lui!"). Leopold Mozart rimase a Salisburgo ma "continuò a lamentarsi della mancata sostituzione dei musicisti che se ne erano andati o erano morti, e il conseguente caos nella musica di corte". Colloredo "a volte suonava il violino nell'orchestra di corte". Il conte Hieronymus Joseph Franz de Paula Graf Colloredo von Wallsee und Melz (31 maggio 1732 a Vienna, Austria – 20 maggio 1812 a Vienna) fu principe-vescovo di Gurk dal 1761 e principe- Arcivescovo di Salisburgo dal 1771 al 1803, anno in cui l'arcivescovado venne secolarizzato. Era il secondo figlio del conte Rudolf Wenzel Joseph Colloredo von Wallsee und Melz (1706-1788), un alto funzionario imperiale. Fu educato all'Accademia Militare Teresiana e prestò servizio in vari incarichi ecclesiastici. Il principe arcivescovile di Salisburgo divenne vacante nel dicembre 1771 e (con notevoli pressioni da parte della corte imperiale di Vienna) fu eletto principe arcivescovo il 14 marzo. 1772 al 13° scrutinio. Secondo Clive (1993) "fu una scelta impopolare a Salisburgo i cui cittadini rimasero freddi nei suoi confronti fino alla fine." L'arcivescovo giunse al termine. Il 12 dicembre 1801, mentre le truppe francesi di Napoleone si avvicinavano all'occupazione della città, Colloredo fuggì dalla città, per non tornare mai più. Il destino politico di Salisburgo fu prima la secolarizzazione (fu assegnata al Granduca di Toscana, che aveva perso il suo stato), poi l'incorporazione all'Austria (1805), poi alla Baviera (1809), quindi definitivamente all'Austria (1816). Colloredo rimase il capo ecclesiastico della diocesi. Secondo Clive, "era estremamente autocratico e il suo atteggiamento dittatoriale a volte provocava l'ostilità del capitolo della cattedrale e dei funzionari civili".