1918, Eritrea (Colonia Italiana). Grande moneta da un dollaro d'argento Tallero. Imitando il famoso Tallero Veneziano del Settecento.
Anno di zecca: 1918 Tiratura: 510.000 pezzi. Marchio di zecca: R (Roma, Italia) Denominazione: Tallero (Dollaro commerciale). Riferimento: Pagani 956, Davenport 28, KM-5. Materiale: argento (.835) Peso: 27,92 g Diametro: 39 mm
Dritto: Busto femminile diademato a destra con spilla tra i capelli. Nome dell'incisore in basso (A. MOTTI). Legenda: § * REGNUM ITALICUM * 1918
Rovescio: Corona sopra l'aquila araldica con grande scudo italiano sul petto. Marchio di zecca ® in basso, tra le piume. Legenda: d.C. NEGOZIARE. ERITRRO. COMODO. ARG. CARTELLO. Esteso: AD NEGOTIORVM ERYTHRæORVM COMMODITATEM ARGENTVM
Legenda bordo: § * § FERT § * § FERT § * §
L’Italia colpì Talleros per la sua colonia africana Eritrea, datata 1918, in un rozzo tentativo di soppiantare Maria Teresa Thaler. Il busto utilizzato sul Tallero eritreo ricorda da vicino il Tallero veneziano del Settecento. Il risultato è stato questo tipo di un anno. Ovviamente l’impresa non ebbe successo. Qui abbiamo un meraviglioso esemplare di XF, del tipo che di solito viene ben indossato.
L'Eritrea, ufficialmente Stato dell'Eritrea, è uno stato del Corno d'Africa. Confina a ovest con il Sudan, a sud con l'Etiopia e a sud-est con Gibuti. L'est e il nord-est del paese hanno un'ampia costa sul Mar Rosso, direttamente di fronte all'Arabia Saudita e allo Yemen.
La storia della terra che oggi si chiama Eritrea, in un modo o nell'altro, è legata alla sua costa sul Mar Rosso, che si estende per più di 1000 km. Dall'altra parte del mare arrivarono vari invasori (e colonizzatori) come i sudarabici provenienti dall'attuale zona dello Yemen, i turchi ottomani, i portoghesi di Goa (India), gli egiziani, gli inglesi e, nel XIX secolo, i Italiani. Nel corso dei secoli gli invasori arrivarono anche dai paesi vicini dell'Africa a sud (Etiopia) e ad ovest (Sudan). Tuttavia, l’attuale Eritrea è stata ampiamente colpita dagli invasori italiani nel 19° secolo.
La colonizzazione italiana iniziò probabilmente con l'acquisto della località di Assab da parte di un prete cattolico romano di nome Giuseppe Sapetto che agiva per conto di una compagnia di navigazione genovese chiamata "Rubattino" che acquistò la terra dal sultano Afar di Obock (un vassallo del Ottomani) nel 1869. Ciò avvenne nello stesso anno dell'apertura del Canale di Suez. Con l'approvazione del parlamento italiano e del re Umberto I d'Italia (successivamente succeduto dal figlio Vittorio Emanuele III), il governo italiano acquistò le partecipazioni della società Rubattino ed espanse i suoi possedimenti verso nord lungo la costa del Mar Rosso verso e oltre Massaua, invadendo ed espellendo rapidamente i precedenti possedimenti "egiziani", ma incontrando una resistenza più dura negli altopiani eritrei da parte dell'esercito invasore dell'imperatore Yohannes IV d'Etiopia.