1928, Italia, Vittorio Emanuele III. Rara moneta da 20 lire in argento. Fine del Centenario della Prima Guerra Mondiale!
Luogo di Zecca: Roma Anno di Zecca: 1928 (A.VI) Taglio: 20 Lire – Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale! Materiale: argento (.600) Peso: 19,93 g Diametro: 36 mm
Dritto: Busto con elmo di Vittorio Emanuele III a sinistra. Firme del designer a destra, vicino al bordo. Legenda: VITT . EM. III. RIF .
Rovescio: Fascio con testa di leone e ascia. Denominazione (L.20) nel campo sinistro, motto su sette righe lungo l'ascia. Commento: Date dell'anniversario (MCMXVIII/MCMXXVIII, A.VI) in numeri romani lungo le fasce dei fasci. Motto: MEGLIO / VIVERE UN / GIORNO DA / LEONE CHE / CENTO ANNI/ DA PECO / RA Motto (tradotto): "È meglio vivere un giorno da leone, poi tutta la vita da animale!" Legenda: ITALIA
Vittorio Emanuele III (11 novembre 1869 – 28 dicembre 1947) è stato un membro di Casa Savoia e Re d'Italia (29 luglio 1900 â€â€oe 9 maggio 1946). Inoltre, rivendicò le corone di Etiopia e Albania e rivendicò i titoli di Imperatore d'Etiopia (1936-41) e Re d'Albania (1939-43), che non erano stati riconosciuti dalle grandi potenze in 1937 e 1939, rispettivamente. Durante il suo lungo regno, il Regno d'Italia fu coinvolto in due guerre mondiali. Il suo regno comprendeva anche la nascita, l'ascesa e la caduta del fascismo italiano.
Raramente è stato trattato con simpatia dagli storici. Nel peggiore dei casi, la sua abdicazione prima del referendum ha ricordato agli elettori indecisi il ruolo che la monarchia e le azioni (o inazioni) dello stesso re avevano svolto durante il periodo fascista, proprio nel momento in cui i monarchici speravano che gli elettori si concentrassero sull’impressione positiva creatasi. dal principe ereditario Umberto e dalla principessa Maria José come re e regina de facto d'Italia dal 1944. Il re e la regina "di maggio", Umberto e Maria José, nel loro breve regno durato un mese, non furono in grado di spostare il fardello della storia recente e delle opinioni. (Alcuni storici odierni hanno ipotizzato che, se Vittorio Emanuele avesse abdicato in favore di Umberto poco dopo l'invasione alleata della Sicilia nel 1943, la relativa popolarità di Umberto avrebbe potuto salvare la monarchia).